AIRE – Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero: tutto quello che c’è da sapere!

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AEMORGAN

Da quando è nata l’Unione Europea, muoversi tra un Paese membro e l’altro è diventato molto più semplice, tanto che la maggior parte di noi, preparata la valigia e la carta d’identità o il passaporto, si sposta in cerca di nuove opportunità senza porsi troppe domande sugli eventuali obblighi amministrativi e burocratici, né, tanto meno, sui diritti che ci spettano in quanto cittadini italiani all’estero e, nello specifico, in qualità di italiani a Londra.

Avrete sicuramente sentito parlare dell’AIRE (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero), ma spesso le informazioni sull’obbligatorietà o meno dell’iscrizione e le conseguenze che questa comporta non sono ben chiare; vediamo quindi di illustrarle in breve.

L’AIRE detiene i dati dei cittadini italiani che risiedono fuori dal territorio nazionale ed è gestita dai Comuni sulla base dei dati e delle informazioni provenienti dalle Rappresentanze Consolari all’estero.

La registrazione all’AIRE è un diritto-dovere, nel senso che, da una parte esiste l’obbligo di iscriversi per talune categorie di soggetti e, dall’altra, questa permette di usufruire di una serie di servizi forniti dalle Rappresentanze Consolari all’estero e di alcuni diritti altrimenti non fruibili.

Chi ha l’obbligo d’iscrizione? Innanzitutto, i cittadini italiani che trasferiscono la loro residenza all’estero per periodi superiori ai 12 mesi; inoltre, devono registrarsi: i cittadini nati e residenti fuori dal territorio nazionale, la cui cittadinanza italiana è stata accertata dal competente ufficio consolare di residenza ed il cui atto di nascita è stato trascritto in Italia; i cittadini nati all’estero da genitori italiani, il cui atto di nascita è stato trascritto in Italia; i cittadini la cui residenza all’estero è stata giudizialmente dichiarata; i cittadini già iscritti all’AIRE ma che hanno cambiato circoscrizione consolare (ad es. da Edimburgo a Londra).

La procedura d’iscrizione è semplice e facilitata dalla piattaforma online consultabile sul sito www.conslondra.esteri.it. Tenete a mente che la registrazione all’AIRE può avvenire anche d’ufficio da parte del vostro Comune italiano, qualora venga a conoscenza del vostro risiedere abitualmente all’estero.

Se attraversate la Manica per finalità lavorative, vi imbatterete in nuove nozioni tipiche del sistema fiscale del Regno Unito, quali:

-il PAYE (Pay as you earn): il sistema denominato PAYE è un metodo di pagamento dell’imposta sul reddito e dei contributi previdenziali. Il datore di lavoro opera trattenute per fini fiscali e previdenziali dallo stipendio, prima di corrispondere lo stesso al lavoratore.

-il vostro tax-free Personal Allowance: la soglia, attualmente fissata in 10.600 £ (che verrà aumentata a 10,800 £ dall’esercizio d’imposta 2016), consiste nella quantità di reddito che non è soggetto a tassazione. In alcuni casi potrebbe essere più elevata (es. se siete nati prima del 6 aprile 1938) o più bassa (se il vostro reddito è più di 100.000 £).

Fonte: www.limitedcompanylondon.com