Child Benefit e il Child Tax Credit: gli aiuti economici per famiglie (o single) con figli a Londra

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AEMORGAN

Si sa che i bambini sono una gioia per i genitori e si farebbe di tutto per loro; tuttavia, è innegabile che richiedano una spesa costante e quando si vive in città come Londra spesso diventa difficile mantenersi per sé….figuriamoci per sostenere i propri pargoletti. Per questo il sistema britannico di assistenza sociale prevede una serie di sussidi per coppie o genitori single: i principali sono il Child Benefit e il Child Tax Credit. Vediamo come funziona la loro erogazione e cosa potrebbe cambiare con l’ufficializzazione della Brexit.

Il Child Benefit è erogato a chi è responsabile –cioè vive con o paga almeno la stessa cifra del sussidio per occuparsi dei figli- di uno o più figli sotto i 16 anni o sotto i 20 nel caso in cui questi frequentino una scuola o programmi di apprendistato approvati (su quali siano questi corsi, trovate info su www.gov.uk). Inoltre, come cittadini europei, dal 1° luglio 2014 è necessario dimostrare di avere diritto a risiedere nel Regno Unito e di vivere abitualmente qui da più di tre mesi.

Le uniche eccezioni al criterio dei 3 mesi si hanno nel caso siate lavoratori autonomi o dipendenti, siate stati licenziati involontariamente e stiate cercando lavoro, siate tornati nel Regno Unito dopo un’assenza di meno un anno o si sia già pagato un tot di contributi lavorando all’estero.

I Child benefits si possono richiedere anche se i vostri figli non abitano con voi in UK, ma in un’altro stato UE/EEA o in Svizzera. Tuttavia, affinché possiade ricevere il sussidio, voi o il vostro partner dovete pagare il National Insurance nel Regno Unito o ricevere uno dei seguenti benefit: JSA, ESA, State Pension, pensione di reversibilità, Incapacity Benefit, Industrial Injuries Disablement Benefit, Severe Disablement Allowance e Statutory Maternity Pay (SMP).

Non ci sono limiti di reddito per ottenerlo, anche se chi ha un reddito sopra £50,000 dovrà pagare un’imposta su quanto ricevuto.

Il contributo consiste in £20.70 settimanali per i figli unici o il primogenito e £13.70 per ogni altro figlio, anche se la somma viene pagata mensilmente. La quota fissata è valida fino ad Aprile 2017, poi verrà leggermente modificata per adattarla al costo crescente della vita.

Come per gli altri benefits, dovrete compilare un modulo sul sito www.gov.uk (CH2 form) e inviarlo al Child Benefit Office con il certificato di nascita o adozione del figlio/figli.

Per verificare la vostra eleggibilità, potrebbero essere necessarie anche 12 settimane.

Il Child Tax Credit può essere ricevuto in contemporanea al Child Benefit e per ottenerlo sono necessari gli stessi requisiti del Child Benefit. La differenza è che la somma che si riceve dipende dalle circostanze personali: di base si può ricevere fino a £545 all’anno, cifra che può venire aumentata nel caso per esempio di disabilità dei figli.

Per ricevere le istruzioni necessarie e richiederlo, dovrete chiamare il Tax Credit Helpline. Dall’invio della documentazione, la verifica dell’eleggibilità potrebbe richiedere fino alle 5 settimane.

Condizioni particolari si applicano a chi ha figli in ospedale o che vivono con qualcun altro. Per coloro che invece si occupano di figli non loro (ad esempio se i genitori sono morti), esiste il Guardian’s Allowance. Per maggiori informazioni, al solito trovate tutto su gov.uk.

Cosa potrà cambiare con la Brexit

Per il momento, sul sito del governo è specificato che niente è cambiato dopo il referendum del 23 giugno 2016 per quanto riguarda Child Benefits e Child Tax Credits. In futuro, quando il Regno Unito sarà definitivamente fuori dall’UE, possiamo invece aspettarci una limitazione per quanto concerne la possibilità di disporre di Child benefit se il figlio vive fuori dal Regno Unito, visto che da tempo esiste un dibattito in Gran Bretagna sul tema.

Se si tornasse ad applicare anche per i cittadini UE la normativa che vale per i cittadini extracomunitari, la regola di base è che non si può accedere ai Child Benefits. Ci sono tuttavia delle eccezioni:

  • essere un immigrato con sponsor (cioè qualcuno che garantisce finanziariamente per la persona);
  • essere cittadino di uno Stato che ha un accordo con il Regno Unito in materia. In questo caso, quindi, molto dipenderà non solo dagli accordi tra UK e UE, ma anche tra Londra e i singoli Stati.