99 POSSE e MODENA CITY RAMBLERS in concerto il 3 Novembre a Londra!

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AEMORGAN

Un evento da non perdere! Martedì 3 novembre sarà un’occasione unica per vedere 99 Posse e Modena City Ramblers esibirsi insieme sul palco dell’Heaven di Londra nell’ambito del “Resistenza Globale Tour”.

Queste due band, entrambe molto amate dal pubblico italiano, condividono gli stessi ideali e lo stesso impegno nel sociale. I 99 Posse nascono all’inizio degli anni novanta nell’ambito della scena rap-ragamuffin napoletana, mentre i Modena City Ramblers, nati anche loro nel 1991, definiscono la loro musica “combat folk”, un misto di punk rock, ska, folk irlandese con influenze celtiche, ma anche balcaniche e africane, passando per la taranta italiana… il tutto ridenominato “Celtic patchanka”.

Ecco cosa ci hanno detto i 99 Posse a proposito di questo tour unico e della loro storia musicale.

Il nuovo tour dei 99 Posse “Resistenza Globale Tour” prevede alcune date in Europa e in particolare a Londra martedì 3 novembre all’Heaven, dividendo il palco con i Modena City Ramblers. Cosa contraddistingue questo nuovo tour rispetto a quelli precedenti?

Sono 25 anni che andiamo in giro a raccontare la nostra diversità, a diffondere dubbi, a cercare di sgretolare le false certezze su cui il nostro modello di sviluppo si fonda e prospera, a rivendicare dignità e diritti, ad autorappresentarci in un contesto, quello italiano fino ad oggi, in cui nessuno è in grado di rappresentarci meglio di noi stessi. Ogni tour è diverso dall’altro, perché ogni periodo è diverso dall’altro, ma in questo caso ci sono un paio di dettagli che rendono la diversità di questo specifico tour degna di nota particolare: il primo è che ci siamo accorti anche noi, col dovuto ritardo, di essere in Europa, ed il secondo è proprio il dividere il palco coi Modena.

Come è nata l’idea di esibirsi insieme ai Modena City Ramblers?

Più che un’idea è stata una opportunità che entrambi abbiamo voluto cogliere…non ci era mai capitato di dividere un palco, e nemmeno di incrociarci in un festival o magari in autostrada. Abbiamo viaggiato per 20 anni su due binari paralleli e questo tour per noi è principalmente l’occasione per conoscerci e lavorare su tutto quello che abbiamo in comune cercando di rendere le differenze “ricchezza”.

I 99 Posse nascono all’inizio degli anni novanta nel contesto dei Centri Sociali, espressioni di cultura urbana underground che un po’ in tutta Italia sono stati il centro della nuova musica popolare di quegli anni. Quali sono i vostri migliori ricordi di quel periodo e secondo voi oggi esiste un equivalente dei Centri Sociali, come punto di incontro e ispirazione creativa?

Tutti o quasi i nostri ricordi migliori riguardano quel periodo, era tutto in continuo movimento e fermentazione, c’era discussione, confronto, scambio e una ondata di creatività allo stato brado, che spinse tanti di noi a mollare tutto per buttarcisi dentro, per esserne parte. Il nostro non era tanto il sogno di un musicista, quanto piuttosto il bisogno di una generazione che si esprimeva in molteplici forme tra le quali la musica era, ed è probabilmente, solo la più “efficace”. Se si legge la nostra storia in questo contesto, direi che no, non esiste oggi un equivalente dei centri sociali, ma esistono ancora i centri sociali dell’epoca e tanti altri sono stati conquistati in questi anni, e poi, assolutamente non secondario, esistono le nuove forme di movimento nelle quali i centri sociali sono sempre presenti in prima linea, legate alla tutela del diritto all’abitare ed alla salute della persona ed al rispetto del territorio, che vanno dai no tav ai no muso, ai no triv, ai no tap, ai no ombrina, terzo valico, dal molin, ponte sullo stretto, e i vari inceneritori, gasificatori, termovalorizzatori e discariche a cielo aperto… è la in mezzo, oltre che naturalmente nelle scuole e nelle università, che oggi ci sono le nuove forme di confronto e crescita collettiva.

Ci potete parlare dell’ultimo album dei 99 Posse, uscito nel 2014: “Curre curre guagliò 2.0” (Non un passo indietro), rivisitazione a distanza di 20 anni dell’album di esordio e realizzato con la collaborazione di numerosi artisti (tra i quali Enzo Avitabile, J-Ax, Caparezza e Roy Paci, solo per citarne alcuni). Come definireste la vostra evoluzione musicale dagli esordi ad oggi?

“Curre curre” è stato ed è ancora oggi un disco importante che è diventato, suo e nostro malgrado, il simbolo di un’epoca, di una generazione, ma anche di un approccio alla politica ed alla vita che sono senza tempo. Ecco perché ancora oggi tanti giovani trovano quel disco attuale, ed ecco perché, a 20 anni dalla sua pubblicazione, abbiamo deciso di risuonarlo, arricchendolo del punto di vista di tanti amici per sottolinearne la capacità di essere trasversale che all’epoca del primo capitolo ci era assolutamente sconosciuta.

Siete considerati tra i pionieri del rap-rock-reggae dialettale in Italia. Perché avete scelto di cantare in dialetto napoletano?

Semplicemente perché all’inizio ci consideravamo un fenomeno “cittadino”, per cui ci esprimevamo prevalentemente in dialetto, ma non esclusivamente e nemmeno per una “scelta”. La nostra musica parla di noi, di quello che siamo, di come ci descrivono, di quello che pensiamo, di quello di cui abbiamo bisogno e diritto, di quello che sogniamo, e si esprime quindi nella lingua che parliamo tutti i giorni, che è un misto di italiano, slang e napoletano.

Quali sono le vostre maggiori influenze musicali?

Credo che le teniamo tutte, da Murolo alla drumstep, siamo fatalmente attratti da ogni forma di confronto ed interazione tra culture, generi, sonorità ed attitudini…

Ci potete parlare del vostro impegno nel sociale e dei vostri ideali, ad esempio la libertà di espressione senza censura?

Ne abbiamo parlato fino a mò… il nostro a conti fatti è un viaggio alla ricerca dell’auto rappresentazione e la nostra storia è la dimostrazione che “l’altro” non è solo possibile ma anche materialmente praticabile.

Quali sono i progetti futuri dei 99 Posse?

Continuare ad addormentarsi e svegliarsi un numero esattamente uguale di volte.

Cosa pensate del fatto che tanti italiani di talento lascino l’Italia per trasferirsi all’estero?

Che fanno bene, anche se ne pagano un prezzo molto caro… io non sono tra quelli che li condannano per “abbandono” del paese, ma tra quelli che li sostengono e sostengono il diritto di libera circolazione dei corpi e non delle merci. Mi sento solidale con chi sostiene il peso di una scelta e ancora di più con chi lo sostiene perché non ha avuto scelta.

E per finire, per favore, potremmo avere un saluto speciale per i nostri lettori e per tutti gli italiani a Londra?

Ho tanti amici a Londra, ma non lo so fare il saluto speciale, ognuno è speciale ed ognuno ha una sua specialità e la mia non è quella dei saluti, ma vorrei approfittare per salutare un amico che ho frequentato molto poco ma che mi ha lasciato un vuoto grande nel cuore, soprattutto quando vengo a londra, Tommy Salvato, rip.

Il concerto è organizzato da TIJ Events.

99 Posse + Modena City Ramblers Live – Martedì 3 novembre

HEAVEN NIGHTCLUB – Under the Arches – Villiers Street, London WC2N 6NG

+44(0)20 7930 2020

Apertura porte: 19.00 – Inizio del concerto: tbc
Biglietti in prevendita: £ 16.00 (+ diritti) – £ 20.00 (alla porta la sera dello spettacolo)

Prevendite su questo sito

Info: TIJ Events