Intervista a Flavia Zarba, giornalista freelance a Londra che “racconta” gli italiani!

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AEMORGAN

Oggi incontriamo Flavia Zarba, una giovane giornalista freelance laureata in giurisprudenza, che attualmente vive a Londra.  Flavia a soli 24 anni, ha vinto una borsa di studio internazionale per un’esperienza formativa di sei mesi in Messico, presso il Tribunale Superiore di Monterrey e da quel momento ha scoperto l’amore per il viaggio e la scrittura.

Flavia ha collaborato con Romapost e il centro di giornalismo d’inchiesta Irpi (Investigative reporting project Italy), partecipando alle ricerche per progetti transnazionali, finchè la sua passione per i viaggi l’hanno fatta approdare a Londra.  Grazie a questa nuova partenza ha avuto la possibilità di collaborare con Marcopolo Diario di Viaggi e Fatto Quotidiano Londra, finchè, immedesimatasi nella biografia di Simonetta, ha deciso di raccontare “La sua londra”, in un blog chiamato “La Mia Londra” attraverso occhi e “penna” di un’italiana con l’amore per le storie delle persone che incontra e delle quali vuole condividere le esperienze.

Da quanto tempo vivi a Londra e perché hai scelto di venire proprio qui?

Ho vissuto a Londra stabilmente nell’ultimo anno prima che le vicessitudini lavorative mi chiamassero altrove. Ho scelto Londra perchè è senza dubbio la città che offre l’opportunità di definire la propria vita, dal punto di vista personale prima ancora che professionale. Va a Londra chi si è smarrito e cerca un nuovo inizio. Io mi ero smarrita nella ricerca della mia identità professionale e Londra mi ha dato la forza di seguire, ancora una volta, i miei sogni.

Raccontaci del tuo ambientamento a Londra: la città è grande e piena di opportunità ma molti la trovano fredda, ostica almeno all’inizio. E’ stato così anche per te?

Le condizioni climatiche sono solo state, da sempre, una scusa per giustificare la difficoltá di adattamento che, chiunque, proveniendo dal Bel Paese non può non avere. La pioggerellina londinese è un mood. Si corre per ripararsi dalla pioggia così come nella vita si corre per cercare riparo dalle proprie fragilitá. Londra offre, dietro quelle apparenti avversioni, grandi opportunitá di crescita professionale al riparo da ogni, iniziale, intemperia.

Le tre cose più belle e quelle più brutte che hai trovato a Londra

Non in ordine ma le più belle sono state sicuramente
1. le diversitá, a vista d’occhio, tra est e ovest di Londra
2. I girasoli di Columbia
3. Le volpi che spuntano di notte e gli scogliattoli che saltellano di giorno

Le più brutte?

1. La mancanza dei miscelatori in quasi tutti gli appartamenti londinesi
2. Il costo della mondanità
3. La solitudine di una città che non ti apparterrá mai veramentente

Da Londra, come vedi la situazione dell’Italia? Cosa pensano gli inglesi del nostro paese?

Gli inglesi amano l’italia ma non ci vivrebbero mai. Ci vedono come dei totali casinisti sempre poco aggraziati e organizzati come dei ritardatari e disfattisti ma, sotto sotto, amano (forse un pò invidiano) il nostro modo di parlare, ridere e, ancor prima, il nostro modo di affrontare la vita con estro e creatività.

La mission del tuo blog è quella di raccontare una nuova Londra: in questo senso, quali lati di Londra hai scoperto che, ad oggi, non sono ancora raccontati o non lo sono sufficientemente?

Un ragazzo mi ha parlato della criminalitá londinese, scoprire quelle dinamiche, molto lontane dalle nostre mi ha fatto riflettere sull’impossibilitá di controllare il territorio in modo “organizzato”. Il senso civico degli inglesi che li spinge alla denuncia di ogni piccolo sopruso é ammirevole.

Domanda a bruciapelo: torneresti oggi in Italia?

Ci sono giá tornata!

Quali consigli ti sentiresti di dare a chi pensa di emigrare qui?

Armarsi di una valigia piena di sogni e tanta determinazione per poi guardare avanti e scoprire “la propria Londra”.