Intervista a Giovanni Graziano, assistant bar manager a Londra!

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AEMORGAN

Una delle industrie in cui l’eccellenza italiana spicca sulla scena internazionale è di sicuro quella dei servizi di Hospitality.

Sono tanti i giovani italiani che ambiscono a lavorare ad alti livelli in questo settore, in una città come Londra che ha moltissimo da offrire, ma che è diventata nel tempo anche molto competitiva, attraendo talenti da tutto il mondo.

Non è facile emergere, ma la bravura viene premiata! Come quella di Giovanni Graziano, nato in un piccolo paesino Ligure e diventano in pochi anni uno dei piu’ bravi mixologist e bartender della città. Andiamo a trovarlo per uno dei suoi favolosi cocktails ed ascoltiamo la sua esperienza londinese.

1) Anzitutto un po’ di background: a che età e dove hai iniziato a lavorare dietro il bancone?
Ho iniziato a lavorare dietro il bancone appena finite le scuole superiori nel bar di proprietà della mia famiglia.

2) Quale percorso hai seguito prima di venire a Londra e cosa ti ha spinto a decidere di trasferirti in città?

Dopo 5 anni spesi nella conduzione familiare ho deciso di allargare i miei orizzonti, iniziando così la mia carriera di bartender. Come prima esperienza fuori casa ho fatto una stagione estiva nel centro di Milano allo Sheraton Diana Majestic, dove ho potuto iniziare a confrontarmi con altri miei colleghi altrettanto preparati. Grazie a questo scambio ho deciso che la mia successiva meta doveva essere Londra, città multietnica e piena di opportunità lavorative.

3) Quanto tempo hai impiegato a trovare il tuo primo impiego a Londra e come ti sei trovato agli inizi, sia sul piano sociale che lavorativo?

Appena arrivato a Londra devo dire che non é stato facile organizzarsi. Il mio primo lavoro l’ho trovato dopo un paio di settimane di ricerca, ma come capita spesso, non era adeguato alle mie aspettative. Sul livello sociale la lingua mi penalizzava abbastanza, quindi ho cominciato a frequentare un corso per poter avere un po’ di confidenza con l’inglese e poter quindi dialogare con persone di diversa nazionalità.

4) Da quanto tempo sei qui? Parlaci della tua carriera londinese.

Sono qui a Londra da ormai 5 anni, in questo periodo ho visto diverse realtà lavorative e di vita. Parlando della mia carriera posso dirvi che inizialmente ho passato un anno e mezzo lavorando in una compagnia, ma sentivo il bisogno di nuovi stimoli, cosi ho cercato altro. Ho iniziato a lavorare come barback da OXO tower, un posto che non morirà mai, per la sua posizione e per la sua struttura lavorativa, successivamente ho avuto una breve esperienza da Maze of Gordon Ramsay. Un altro passaggio importante è stato quello ad Aqua in Regent street, lì ho trovato persone con molta esperienza e soprattutto un’atmosfera molto familiare. Fino a quel momento avevo sempre ricoperto il ruolo di bartender acquisito dopo pochi mesi a Londra appena in grado di comunicare in modo fluente in inglese. Dopo aver lasciato Aqua come head bartender ho trovato lavoro presso il Chiltern Firehouse, che mi ha regalato tante emozioni, se dovessi descriverlo lo farei dicendo che il dettaglio li arriva prima di tutto e forse per questo era ed è tuttora una delle location preferite dalle celebrità. Posso dire di aver visto più volte Tom Cruise e Madonna che non mio padre e mia madre. Un posto di grande visibilità. Dopo circa 10 anni spesi dietro il bancone ho finalmente ricevuto la proposta di lavorare a un progetto di sviluppo per Gordon Ramsay nel ristorante italiano Union Street Cafè in southwark dove lavoro attualmente. Semplificando quanto appena detto ora faccio l’assistant bar manager in un locale dove posso mettere a frutto tutta la creatività e l’esperienza che ho accumulato negli anni, da poter utilizzare come mio biglietto da visita per le future esperienze.

5) Qual è la cosa che preferisci del tuo lavoro?

Quello che preferisco del mio lavoro è la possibilità di comunicare con altre persone di ogni genere e nazionalità che mi arricchiscono culturalmente, cosa che non accade in un ufficio. Mi piace moltissimo anche l’opportunità di approfondire le mie conoscenze senza alcun limite e di conseguenza avere la possibilità di condividerle con gli altri; ma più di tutto adoro l’estrema versatilità che ha la vita nei locali, specialmente qua a Londra. Per non parlare delle belle ragazze, scusate ma anche l’occhio vuole la sua parte.

6) Parlaci del tuo ambiente di lavoro all’Union Street Café di Gordon Ramsay, come lo descriveresti con 3 aggettivi?

Versatile, amichevole, genuino.

Un locale piacevole e rilassante che si trasforma a seconda delle varie esigenze della clientela. Ottima musica dal vivo e gustosissimi cocktails!

7) Qual è il tuo drink? Ed il cocktail preferito tra quelli che hai creato, ce lo descrivi?

Sazerac è il mio cocktail classico preferito mentre tra le mie creazioni il mio preferito si chiama XXI CENTURY: rum infuso con chicchi di caffè, liquore alla nocciola miscelato con un cordiale a base di scorze e succo di lime e frutto della passione.

8) Quali consigli daresti ad un giovane in Italia che desidera fare un’esperienza in un bar qui in città? Come prepararsi per poter cogliere al meglio le opportunità londinesi?

Quello che posso consigliare a questi giovani avventurieri è di aggiornarsi il più possibile sulle tendenze e mode londinesi riguardo a cocktails e locali e anche di conoscere un pó di inglese che non guasta mai.

9) Programmi per il futuro? Continuerai a ‘graziare’ i londinesi con i tuoi cocktails o pensi di continuare a viaggiare?

Il futuro è ancora ricco di diverse alternative, mi piacerebbe muovermi in un paese più caldo e soleggiato, ma la scelta non è facile perché Londra è ricca di piccole comodità alle quali è difficile rinunciare, nel frattempo continuerò a creare cocktail per la multietnica popolazione londinese