Intervista a Mr Saccardo, producer, DJ e batterista che con la sua musica da Londra ha conquistato la Cina!

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AEMORGAN

Londra, il luogo in cui tutti i sogni si realizzano? Non sempre!

Eppure per Andrea Saccardo, alias Mr Saccardo, producer, Dj e batterista, questa città è stata tutto quello che gli ha permesso di raggiungere obiettivi concreti e traguardi professionali di livello internazionale.

Lui dice che forse sarebbe potuto succedere anche altrove e considerando la sua grande energia potremmo crederlo anche noi…ma, a ben vedere…è successo a Londra!

Andiamo a conoscerlo meglio.

Da quanto tempo vivi a Londra, da quale parte dell’Italia arrivi e perché ti sei trasferito?
Intanto grazie per avermi invitato a raccontare la mia esperienza a voi e a tutta la comunità italiana di Londra da Vivere, sperando di poter essere d’aiuto e d’ispirazione per tutti coloro che vogliono raggiungere degli obiettivi nella propria vita.

Sono a Londra dal 2011, poco più di 5 anni ormai. Sono partito da un paesino di 3000 anime in provincia di Vicenza, un posto stupendo immerso nel verde tra colline e prati fioriti. Il motivo per cui mi sono trasferito? A pensarci adesso, sembra quasi un passo dettato dal destino…un segno, un qualcosa che ha certamente rivoluzionato la mia vita.

Ricordo come se fosse ieri. Era una mattina torrida d’estate e stavo studiando per un esame di Ingegneria Gestionale, facevo il terzo anno. Controllai la casella postale e trovai un messaggio di Franco Rossi, fondatore dell’Accademia di Musica Moderna a Milano. In questo messaggio Franco mi informava che nel giro di una settimana ci sarebbero state delle audizioni a Roma per una borsa di studio nazionale sponsorizzata dalla rivista musicale RITMI. Consigliava di provarci. A quel tempo avevo un Diploma di Batteria, ore e ore di pratica dello strumento alle spalle e qualche rock band qua e là. Ma niente di solidamente costruito.

E chi si aggiudicò la borsa di studio?… mi emoziono ancora solo a ricordare. Ovviamente non ci pensai due volte a lanciarmi in quella nuova avventura. E che avventura…

Ci fu una frase di Ralph Salmins (batterista di Madonna, Celine Dion, Elton John) che ascoltai in una sua masterclass a Londra a cui partecipai un mese dopo il mio arrivo a Londra – “You don’t choose the music, music chooses you” – E penso sia proprio quello che è successo.

Com’è stato l’impatto con la capitale britannica?

Dopo essere stato catapultato nella terra della Regina quasi da un giorno all’altro, sono venuto a contatto con un nuovo mondo incredibilmente stimolante, piuttosto diverso dall’Italia. Un mondo ricco di decine e decine di culture diverse, punti di vista e opportunità incredibili, ma, soprattutto, aperto a tutto e a tutti. Sono rimasto sorpreso dalla varietà e quantità di eventi presenti nella capitale londinese e dalla velocità con cui la scena musicale cambiava e continua a cambiare.

E’ stata dura accettare la lontananza dalla famiglia e dagli amici. Ed è dura tutt’ora. Proprio per questo cerco di tornare 3-4 volte l’anno, almeno per le festività più importanti.

Per quanto riguardo il resto, mi sono ambientato benissimo. Sono riuscito a circondarmi di persone stupende, dall’attitudine molto positiva. Ragazzi e ragazze un po’ da tutto il mondo e di estrazioni diverse che si impegnano ogni giorno, incredibili in quello che fanno. Gente con il famigerato X-Factor! Persone che non si lamentano e anzi…accettano sfide e sacrifici a testa alta. La cosa che questa capitale mi ha insegnato più di tutto, è l’importanza di adattarsi ad ogni situazione. L’importanza di essere versatili.

Conoscevi già la lingua quando sei arrivato qui?

Poco. Molto poco. L’impatto più difficile penso di averlo vissuto proprio con la lingua. La comprensione era leggermente migliore del mio parlato. Ricordo ancora i tentativi che facevo per farmi capire. Imbarazzanti. Succede ancora adesso qualche rara volta, la differenza è che ora ci rido sopra. Non lo vedo più come un errore, ma piuttosto come un’opportunità di ricevere feedback e migliorare. Mentre all’inizio avrei voluto ‘sprofondare’ ogni volta che sbagliavo a pronunciare dei termini o che non riuscivo a capire…

Un’altra lezione importantissima che ho imparato negli ultimi anni: “Nothing in life has meaning expect the meaning you give it”. Traduco: niente di quello che può succederti nella vita ha un significato, tranne il significato che tu gli dai.

Insomma, ho dovuto sforzarmi di parlare con persone inglesi. Mi sono spinto oltre le mie paure, uscendo dal mio guscio confortevole. E questa è una sfida personale che raccolgo tutt’ora. ‘Get out of my comfort zone’- è certamente nella lista dei miei 10 comandamenti . Questo vale in ogni area della mia vita. Adesso tra i miei migliori amici ci sono un paio di ragazzi madrelingua oltre che ragazzi e ragazze da tutto il mondo.

E’ questa la potenza dell’inglese, ti dà la possibilità di comunicare con chiunque, creando legami con qualsiasi persona, aprendoti la testa a nuove culture, nuovi mondi e ad un’infinità di conoscenze che hanno il potere di cambiarti e farti crescere in meglio. Un consiglio a coloro che stanno leggendo e pensando di imparare l’inglese… Cominciate oggi! E’ una delle cose che vi darà più soddisfazione (oltre che opportunità lavorative) in assoluto.

Come è avvenuto il passaggio da batterista a producer?

La batteria è stata il mio primo amore. Ha ed avrà sempre un posto d’onore nel mio cuore, se non fosse per la batteria non sarei qua. Vedo il mio ruolo di producer come uno sviluppo di me stesso, un’evoluzione continua, un bagaglio di competenze che continua ad allargarsi. Ho iniziato a produrre seriamente dal momento in cui mi sono spostato a Londra. Amo l’arte di comporre, arrangiare, modificare e inventare suoni. Sono affascinato dal processo quasi magico attraverso il quale una canzone nasce, partendo dal seme di un’idea per poi crescere in un complesso ed orecchiabile insieme di suoni, emozioni e colori.

Mi ricordo che già quando avevo 15 anni sperimentavo con un software chiamato Fruity Loops per creare beats elettronici e facevo ascoltare con eccitazione ai miei compagni di classe le mie creazioni, specialmente ai discotecari più sfegatati e…apprezzavano!

Ma fino a che non sono arrivato a Londra non avevo mai considerato quella del producer come un’opzione seria. Tutti intorno a me mi vedevano come batterista, punto. Adesso vivo come produttore e DJ, oltre che batterista. Non mi pongo limiti, e non cerco di far parte di una categoria specifica. Vedo me stesso come un musicista, un qualcuno che suscita emozioni attraverso la musica, mettendo a frutto l’insieme di competenze costruite con anni di pratica ed esperienza, oltre che gusto personale.

Un tuo brano è stato scelto come jingle ufficiale per la campagna pubblicitaria internazionale del nuovo telefono cellulare Huawei. Come è accaduto e come ti fa sentire questa realizzazione?

Che dire. Sono grato. Orgoglioso. Ancora un po’ incredulo. Lo vedo come un ennesimo segnale positivo che conferma che la strada che sto seguendo ormai da qualche anno è giusta. Sono cose che succedono senza aspettarsele e questo mi insegna a vivere ogni giorno come se fosse una nuova avventura, ad essere sempre aperto e soprattutto preparato a cogliere le opportunità che arrivano. Ed ancora più importante…farmi trovare pronto non appena le opportunità si presentano.

Per questo brano in particolare, tutto è successo in un batter d’occhio. Avevo a disposizione solo 2 giorni per creare un pezzo originale ed unico, seguendo i dettagli del produttore della pubblicità, oltre che del cliente stesso. Sono riuscito ad inviare una prima bozza della canzone letteralmente 5 minuti prima dello scadere della deadline. La canzone è piaciuta subito ed è stata scelta per rappresentare il nuovo telefono della Huawei a livello internazionale. Al momento di questa intervista, la pubblicità potrebbe essere anche in Italia. Chissà se qualche lettore l’ha già vista su Internet? Fatemi sapere.

Ci tengo a ringraziare il team di StringAndTins, la compagnia specializzata in Sound Design e produzione musicale senza la quale non avrei avuto quest’opportunità.

Credi che avresti potuto avere lo stesso tipo di carriera in Italia?

Credo si possano raggiungere obiettivi simili attraverso vie diverse. Ambiente diverso significa persone diverse, strade diverse ed ovviamente opportunità diverse. E’ già da un paio di anni che collaboro con altri talenti italiani, artisti, songwriters e producers. Oltre che con delle etichette italiane. E devo dire che il mercato musicale in Italia mi entusiasma moltissimo. Del resto…ci sono cresciuto con quella musica!

Questo mondo, la nostra penisola inclusa, premia il coraggio, la tenacia e l’intraprendenza. Quest’ultime sono alla base di una carriera di successo e duratura…oltre che un pizzico di fortuna!

Consiglieresti ad un aspirante producer di trasferirsi a Londra per lavorare?

Premettendo che vincere la Borsa di Studio mi ha dato la possibilità di frequentare una scuola prestigiosa e mi ha aiutato ad integrarmi in un ambiente nuovo, sono convinto che non serva necessariamente essere a Londra per diventare un buon produttore. Certo, questa città è ottima per contatti e serate. Per un DJ e batterista come me, è fantastica. Ci sono molti locali ed eventi che offrono lavoro.

C’è anche da dire però che ci sono altrettanti numerosi performers disponibili e proprio per questo la competizione è alle stelle. Per non parlare del costo della vita. Affitto, trasporti, cibo…perciò bisogna fare attenzione perché magari si trova un lavoro per pagare le bollette e in men che non si dica si passano più ore a cercare di guadagnarsi la pagnotta che a fare musica! Per chi non avesse la possibilità di trasferirsi a Londra, consiglio di non arrendersi e di non abbandonare il proprio sogno. A volte bastano un computer, un paio di cuffie buone e…creatività.

Internet e i social media hanno aiutato ad abbattere praticamente tutte le barriere. Al giorno d’oggi è possibile gestire un’azienda senza mettere un piede fuori di casa, è possibile collaborare in tempo reale con qualcuno dall’altra parte del pianeta, per non parlare di farsi conoscere ed esporre la propria arte inviandola a taste-makers, altri colleghi ed etichette discografiche; il tutto a distanza di un click.

Ti piacerebbe tornare in Italia?

L’Italia è per me sicuramente importantissima dal punto di vista affettivo e culturale e quando posso durante l’anno ci ritorno. Al momento le mie antenne sono spostate però verso la California…Los Angeles per essere precisi. Una cosa è certa, non importa dove io sarò fisicamente, continuerò comunque a concentrarmi e a spingere costantemente la mia carriera musicale.

Qual è il tuo obiettivo/sogno nel cassetto?

Il fatto di riuscire a vivere di musica è già un grande sogno realizzato. Mi considero proprio fortunato. Credo molto in me stesso e nel team attorno a me e voglio mettercela tutta perché la mia musica raggiunga e conquisti più persone possibile. Magari a fianco di un’etichetta discografica che operi a livello internazionale. Mi piacerebbe anche fare delle date in giro per il mondo come DJ partendo dall’isola della musica elettronica per eccellenza: Ibiza.

Ho recentemente deciso di mettermi alla prova ulteriormente con un paio di sfide che mi terranno impegnato per i prossimi mesi.

Numero Uno. Rilasciare un nuovo brano completo ogni due settimane su Soundcloud. Ce la farò a mantenere un ritmo così elevato senza compromettere la qualità dei brani? Lo vedremo presto.

Numero Due. Uno dei prossimi piccoli grandi passi per me sarà quello di iniziare un Vlog su Youtube, dove parlerò delle mie avventure musicali, racconterò aneddoti utili e condividerò consigli ed idee basate sulla mia esperienza. Spero di ispirare altri ragazzi come me ad intraprendere un bel viaggio alla ricerca delle loro passioni. Ah dimenticavo…il Vlog sarà in lingua inglese! Ecco, siete tutti testimoni. Non posso più tirarmi indietro.

Ci sono tante cose ancora da fare, molto da vedere, molte esperienza da vivere, persone da conoscere e soprattutto molto da imparare.

Spero che la mia storia possa essere di aiuto ed ispirazione a tutti coloro che vogliono avvicinarsi al mondo della musica.

Non esitate a contattarmi su FB, mi trovate cercando ‘Mr Saccardo’. Se avete domande o dubbi, o avete della musica da farmi ascoltare, sarò felice di aiutarvi.