Book sharing a Londra: ecco il segreto del suo successo!

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AEMORGAN

Forse li avete già incontrati durante il vostro commuting quotidiano oppure no, ma i libri di Books on the Underground, condivisi dai pendolari di Londra per i pendolari di Londra in un’iniziativa di bookcrossing di successo, stanno facendo parlare di sé.

Abbiamo deciso quindi di fare due chiacchiere con Hollie Belton, pendolare londinese che ha lanciato l’iniziativa e abbiamo scoperto un bel po’ di curiosità, dai libri più “shareable” ad un prossimo debutto a New York.

Come hai avuto l’idea di creare “Books on the Underground?”

Quando ho iniziato a lavorare a West London, la mia tranquilla passeggiata di dieci minuti verso l’ufficio si è trasformata in un commuting di un’ora con la tube. Così ho ricominciato a leggere, realizzando quanto mi appassionasse. Vedevo un sacco di persone che leggevano tutti i giorni  e notavo spesso le stesse persone con libri diversi, che diventavano poi fonte di ispirazione per le mie prossime letture. Ho pensato come sarebbe stato bello scambiarci questi libri. Quindi ho iniziato a lasciare i miei libri in metropolitana, dopo aver creato un apposito adesivo e ho cominciato a twittare indicando dove li avevo lasciati.

Qual è la cosa più sorprendente che ti è capitata dal lancio di “Books on the Underground ”?

Dopo un paio di anni sono usciti i primi articoli sulla stampa e l’azienda per la quale lavoravo è venuta a conoscenza di questa mia attività. Ne hanno parlato con il loro head office a Chicago e sono finita a parlare del progetto nel corso della Chicago Ideas Week: un’esperienza fantastica!

Come essere parte di questa iniziativa?
Autori ed editori possono inviarci i loro romanzi e noi li lasceremo in metropolitana. Oppure i lettori londinesi possono avere degli stickers da apporre sui propri libri per farli poi circolare.

Quali sono i libri più condivisi?
I libri che ho personalmente condiviso con più persone sono “The Book Thief” “A Thousand Splendid Suns” e “The Time Traveller’s wife”. Sulla tube direi “We Are All Completely beside Ouselves” e “Wonder”.

Hai lanciato “Books on the Underground” perché sentivi che a Londra mancava questo tipo di esperienza?
Si sentivo che a Londra qualcosa mancava, ma, visto che mi sono da poco trasferita a New York, spero di diffondere l’amore per la lettura in metro anche qui. Nel frattempo la mia “partner in crime” Cordelia continuerà a seguire la parte londinese. Il nostro prossimo step sarà la creazione di un libro sui londinesi e per i londinesi. Ma non abbiamo ancora una data precisa!