Diffusa una nota del governo: “Non abbiamo nessun piano o strategia comune sulla Brexit”

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AEMORGAN

Brexit? Il governo non ha nessun piano a riguardo né una strategia da portare avanti per condurre le negoziazioni con l’Unione Europea. Questo è quanto emerge da una nota del Cabinet Office che è stata diffusa online.

La nota, ottenuta dal The Times e vista anche dalla BBC, avvisa che il Whitehall sta lavorando a 500 progetti diversi legati alla Brexit e che si richiederà l’impiego di 30 mila persone in più per delineare una strategia che al momento è assente “a causa delle divisioni all’interno del gabinetto di governo”.

Il governo ha detto di “non riconoscere” i contenuti del documento e il ministro ai trasporti Chris Grayling ha anche aggiunto di “non avere idea” della provenienza di tale nota. Tuttavia, il corrispondente politico della BBC Chris Mason, che ha visto la fonte, ha riportato che secondo il documento si delinea la Brexit come un “processo complesso, difficile e pieno di insidie”.

Il documento, scritto da un consulente anonimo e titolato “Brexit Update” con data 7 novembre, suggerisce anche che saranno necessari altri sei mesi prima che il governo riesca a elaborare una strategia d’azione per definire gli obiettivi che si vogliono raggiungere con la Brexit e le priorità, rendendo così di fatto impossibile per il governo di Theresa May richiedere l’attivazione dell’art. 50 TUE entro marzo 2017.

Il Times ha aggiunto anche che il documento chiarisce quali sono le fratture all’interno del governo: da una parte sarebbero d’accordo su una linea comune Boris Johnson (Ministro degli Esteri), David Davis (Ministro per la Brexit) e Liam Fox (Ministro per gli Scambi Internazionali), mentre il Cancelliere dello Scacchiere Philip Hammond e Greg Clerk (Ministro per l’economia) sarebbero di altra opinione.

Secondo l’autorevole quotidiano, nella nota è scritto: “Ogni ministero ha sviluppato un piano che analizza quello che potrebbe essere l’impatto della Brexit, pensato per affrontare il ‘peggiore dei casi’. Sebbene necessario, questo dimostra come il piano governativo per la Brexit non abbia una lista di priorità né una strategia di negoziazione a livello generale”.