Incredibile ma vero: il Big Ben è a rischio chiusura!

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AEMORGAN

Qual è il soggetto preferito delle foto su Instagram accompagnate dall’hashtag #Londra? Senza dubbio la tazza di Starbucks è in pole position e ha sempre il suo perchè, ma anche il caro Big Ben si difende bene.

Purtroppo è però di pochi giorni fa la notizia che il caro Ben, spesso confuso con la teoria del Big Bang, non se la passa molto bene.

La torre, chiamata “Elizabeth Tower” ma conosciuta da tutti come “Big Ben”, che è in realtà il nome della campana, risale al 1858, mentre le campane hanno rintoccato per la prima volta nel 1859.

Solo in tre occasioni il Big Ben è rimasto “muto” -l’ultima volta nel 2007 a causa di lavori di manutenzione- ma ora c’è il rischio che non possa più essere funzionante per un lungo periodo a causa di vari danneggiamenti non solo ai meccanismi dell’orologio, ma anche alla torre stessa.

Uno studio riporta infatti che sono stati riscontrati gravi danni a causa dell’erosione del metallo e di crepe nel tetto e nelle pareti della torre.

È stato annunciato che sono necessari lavori di restauro e manutenzione del valore di 29 milioni di sterline e della durata di quattro mesi per riportare il vecchio Ben all’antico splendore.

Finora non sono state ancora prese decisioni riguardo al suo futuro, nè in merito ai costi, nè in merito alla natura dei lavori, ma se l’orologio dovesse smettere di funzionare sarebbe per il Regno Unito un danno per la reputazione internazionale.

Secondo le ipotesi più allarmanti della commissione Finanze dei Comuni, se non si interverrà subito, ovvero nell’arco di due o tre anni, l’orologio del Big Ben potrebbe arrestarsi e in questo caso rischierebbe di rimanere “chiuso” per ben un anno a causa delle impalcature che dovrebbero essere montate per i lavori. E che cosa farebbe la BBC senza le campane? Ebbene sì, nel campanile sono installati dei microfoni e la BBC Radio trasmette il suono dei rintocchi.

Il costo minimo di manutenzione previsto ammonta a 4,9 milioni di sterline, ma gli investimenti dovrebbero aumentare notevolmente fino a raggiungere i 40 milioni se si decidesse di realizzare un centro visitatori alla base della torre e un ascensore che salga fino in cima.

In caso di intervento immediato, il meccanismo dovrebbe essere comunque arrestato per circa quattro mesi, ossia il periodo più lungo nei suoi oltre 150 anni di vita.

Tuttavia queste spese non sono niente in confronto ai 7 miliardi necessari per restaurare l’intera House of Parliament.

Sicuramente gli inglesi si occuperanno della salute del Big Ben, ma siamo sicuri che tutti siano favorevoli al progetto dell’ascensore?

Finora infatti all’interno della torre è solo presente una scala di 334 scalini alla quale possono accedere solo ed esclusivamente i cittadini britannici o coloro che risiedono nel Regno Unito da almeno cinque anni. Per prenotare il tour del Parlamento (Big Ben incluso) bisogna addirittura contattare il deputato della propria zona di residenza. Immagino già con quale gioia la signora Tulip Siddiq, esponente del partito Labour nonchè deputata responsabile della zona in cui vivo, risponderebbe alla mia richiesta, con tutte le questioni più importanti di cui deve occuparsi. Ma si sa, siamo a Londra, questa è prassi normale.

Per ora abbiamo lasciato a queste due privilegiate categorie di persone l’onore di arrivare senza salivazione in cima alla torre. Ma cosa accadrebbe se venisse realizzato un ascensore? I turisti potrebbero avere accesso? L’ascensore sarebbe ad uso esclusivo dei cittadini inglesi mentre le scale sarebbero per “il resto del mondo”?

Il dibattito è aperto,non si esclude la possibilità del referendum. To be continued…