Addio al caro case: a Londra arrivano gli appartamenti low cost!

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AEMORGAN

Tema ricorrente nelle news londinesi è il problema dell’housing, fonte di preoccupazione non soltanto per coloro che si trovano a dover pagare un affitto, ma anche per esperti di settore e governo, chiamati a trovare una soluzione efficace in tempi rapidi. Infatti, secondo uno studio di Oxford Economics basato su crescita ed investimenti, si prevede che i prezzi delle abitazioni (e quindi degli affitti) nei prossimi anni continueranno ad aumentare in relazione allo sviluppo economico e al conseguente aumento della popolazione.

Questi fattori porteranno dunque non solo ad una riduzione delle case disponibili per il renting, ma anche ad un innalzamento esponenziale dei prezzi di vendita che, in poco più di dieci anni, raggiungeranno addirittura il doppio della cifra media odierna.

Per cercare di trovare una soluzione a questa situazione allarmante, il centro studi New London Architecture (Nla), con il sostegno del sindaco Boris Johnson, ha indetto un concorso che ha ispirato architetti da tutto il mondo con l’obiettivo di cercare nuove idee per risolvere la crisi della carenza cronica di case a Londra.

Durante il concorso sono stati presentati circa duecento progetti, dieci dei quali sono stati selezionati e potrebbero effettivamente diventare realtà.

La prima proposta sarebbe legata allo sfruttamento degli 80 chilometri di fiumi e canali della capitale, in gran parte inutilizzati, per la costruzione di case galleggianti. Il progetto, ad opera di Baca Architects, prevede l’installazione di 7.500 abitazioni prefabbricate dal costo contenuto di 150mila sterline per un’unità abitativa con due camere da letto.

Il progetto “Rammendo urbano”, pensato da Patrick Massey, focalizza l’attenzione sullo sfruttamento dei ‘buchi’ del tessuto urbano, ovvero tra un’abitazione e l’altra, in modo da creare piccole unità residenziali, implementando la collaborazione tra autorità locali e architetti.

Bill Price propone invece un progetto che si basa sulla costruzione di 630mila nuove case sopra edifici pubblici già esistenti, tra cui scuole, biblioteche, ospedali o caserme dei pompieri, finanziando la costruzione dei piani supplementari mediante l’affitto dei nuovi appartamenti.

Secondo i calcoli degli architetti Hta Design artefici del progetto Supurbia, visto che Londra é una città di case e non di palazzi di appartamenti, la densità delle abitazioni potrebbe essere facilmente raddoppiata a un ritmo di 17mila nuove case all’anno. Follia? Non secondo questi esperti che contano di realizzare il progetto solo sfruttando i giardini delle case esistenti per costruirne di nuove, piantando più alberi e aiuole fiorite nelle piazze e strade comuni per compensare per la perdita di verde.

Wood Blocks invece immagina una tipologia di casa ‘guscio’, dotata di perfetto isolamento acustico e termico, il cui interno può essere diviso e personalizzato da chi ci va ad abitare: il sistema, chiamato anche ‘campeggio permanente’, abbatterebbe i costi di costruzione addirittura del 40%.

L’architetto Natasha Reid propone case modulari con affitti a prezzi accessibili pensate con cortili e giardini in comune, studiate appunto per essere condivise.

Guarda invece molto avanti nel futuro il progetto MegaPlan for a MegaCity, esattamente al 2050, quando si prevede che Londra diventerà la prima città Europea ad avere più di 10 milioni di abitanti. L’iniziativa progetta la costruzione di case nelle zone attualmente verdi all’interno del raccordo anulare che circonda la capitale britannica M25. Gli esperti di MegaPlan hanno stimato che per andare incontro alla domanda di nuove abitazioni basterebbe utilizzare solo il 4% della zona verde.

Quali e come saranno le abitazioni del futuro? Non ci resta che attendere, visto che per ora è possibile visualizzare solo i progetti, in mostra fino a dicembre. Nel frattempo, per trovare una buona occasione di affitto a Londra dobbiamo farci bastare i buoni e cari motori di ricerca.