Londra è una città per artisti (e con il nuovo sindaco sempre di più!)

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AEMORGAN

Le elezioni di Londra tenutesi lo scorso 6 Maggio hanno visto un trionfante Sadiq Khan vincere con una preferenza del 57 percento sul suo avversario Zac Goldsmith. L’ex candidato laburista, ora sindaco, ha conquistato gli elettori londinesi con la sua apertura mentale e culturale e le sue proposte mirate e interessanti per migliorare la citta. 

Fra queste proposte ve n’è una particolarmente importante per tutti quelli che lavorano o che vivono abitualmente nella meravigliosa vita notturna di Londra. Il neo-sindaco si è, infatti, apertamente schierato dalla parte degli artisti e dei locali notturni che li ospitano i quali stanno attraversando un periodo non particolarmente florido.

Negli ultimi anni, infatti, si è stimato che quasi un terzo delle attività dedite alla musica e al divertimento notturno ha dovuto chiudere a causa dei problemi derivati dall’ingente speculazione edilizia cui è soggetta la capitale. La costante insorgenza d’innumerevoli unità abitative ha creato contrasti tra i gestori dei locali e i residenti, portando i primi a dover ridimensionare decibel e orari di programmazione e assoggettandoli ad assurde leggi per ottenere la licenza di esercizio. Inoltre, l’impossibilità di sopportare ingenti spese d’insonorizzazione degli spazi in questione ha aggravato la loro già precaria posizione.

Il primo rimedio proposto da Khan è quello del cosiddetto “agent of change”, ossia spostare l’onere della spesa d’insonorizzazione degli ambienti alle ditte edilizie piuttosto che farli gravare sulle teste dei gestori dei locali, già oberati da un’infinità di costi e spese per mandare avanti la baracca.

Il sindaco ha inoltre disposto per la nomina di un “Night Czar”, una figura che dovrà occuparsi di salvaguardare la vita notturna impedendo la chiusura dei suddetti locali e interessandosi di tutte le problematiche legate alle attività stesse, in modo da facilitare la vita di quest’ultime.

Un sindaco moderno e attento Khan, capace di cogliere la ricchezza culturale della Night-Life londinese, costituita da un proliferare di artisti in continuo movimento. Londra è, infatti, una metropoli piena di locali di ogni genere, dotata di un patrimonio artistico che ogni sera mette in mostra il suo potenziale sui palchi di mezza città. Non solo locali dove si fa musica dal vivo, ma anche pub storici, comedy club, teatri e gay bar: un melting pot altamente diversificato per un’offerta varia e ricca.

Frenare l’attuale situazione di declino in cui riversano gli esercizi rimasti in piedi è sicuramente una mossa lungimirante che porterà Londra a non trovarsi depauperata di una sua distintiva peculiarità. Khan ha sottolineato più volte come non si debba essere da meno rispetto a città come Berlino, Praga ed Amsterdam, dove la vita notturna viene considerata una risorsa fondamentale capace di generare profitti e occupazione.

Assistere a questo incredibile dispiegamento di forze per un tema che in un paese come l’Italia forse sarebbe all’ultimo posto nell’agenda di un sindaco appena instauratosi, fa molto riflettere. I problemi da affrontare nelle varie città italiane sono certamente complicati e toglieranno tempo ad argomenti del genere, ma viene da domandarsi se forse non si sottovaluti un po’ troppo il potenziale economico e sociale di certe tematiche.

Per quanto non si possa fare un parallelo perfetto tra la situazione di Londra e quella di Roma, due città abissalmente differenti sotto tanti punti di vista, si può però fare un paragone tra i contrastanti approcci politici. E un pensiero non può non andare ad un sindaco londinese che lotta per tenere aperti piccoli e grandi esercizi notturni mentre un altro, nostrano, tempo fa riuscì a far chiudere un’intera manifestazione culturale dal giorno alla notte. Differenze politiche e culturali che pesano sull’identità di una città e dei suoi cittadini.