Referendum del 17 Aprile 2016 sulle trivellazioni: ecco come votare dal Regno Unito

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AEMORGAN

Il 17 aprile gli italiani saranno chiamati ad esprimere il loro parere sulle trivellazioni con un referendum abrogativo che sta già dividendo l’opinione pubblica.

Ovviamente, essendo interessati anche gli italiani all’estero, chi vive nel Regno Unito avrà la possibilità di dire la sua attraverso il voto.

Prima di spiegarti come, facciamo però un piccolo passo indietro.

Qual è il quesito referendario?

Con il referendum gli italiani decideranno, in pratica, per quanto tempo si potrà continuare ad estrarre gas e petrolio dai nostri mari: la legge attualmente in vigore dice che le società che hanno già le concessioni possono chiedere delle proroghe, oltre la scadenza dei contratti di concessione, per continuare a trivellare fino a quando ci saranno giacimenti da estrarre. Occorre precisare però che oggetto del referendum sono esclusivamente le concessioni per estrazioni da piattaforme collocate entro 12 miglia dalla costa, non quelle su terraferma o poste oltre tale distanza.

Votare sì

Se vuoi che venga abrogato l’articolo 6, comma 17 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 del codice dell’ambiente, che consente le proroghe. In parole povere: se vuoi che non vengano prorogate le concessioni per estrarre petrolio una volta scaduti gli attuali contratti.

Votare no

Se vuoi che la legge in vigore rimanga invariata, e cioè se vuoi che le concessioni per estrarre petrolio possano essere rinnovate anche dopo la scadenza degli attuali contratti.

Ovviamente non entriamo nel merito delle motivazioni per scegliere una o l’altra opzione. Di seguito puoi trovare però le istruzioni per partecipare al referendum nel caso in cui tu sia un italiano residente, in modo permanente o temporaneo, nel Regno Unito.

Se sei residente nel Regno Unito

In questo caso, essendo iscritto all’AIRE, riceverai i documenti per votare direttamente a casa. È fondamentale, quindi, che tu abbia fornito il tuo indirizzo aggiornato al Consolato Generale d’Italia, che organizza il voto all’estero. Attenzione solo ad una cosa: se prevedi di essere in Italia per il giorno del referendum e hai intenzione di votare lì direttamente, sappi che non potrai farlo, a meno che tu non abbia inviato una specifica richiesta al Consolato entro il 26 febbraio.

Se non sei residente nel Regno Unito

In questo caso, purché tu sia in UK da almeno 3 mesi per motivi di studio, lavoro o salute, non dovrai contattare il Consolato ma inviare un apposito documento al tuo comune di residenza in Italia, entro la mattina del 15 marzo, termine ultimo per la formazione dell’elenco degli elettori all’estero. Nello specifico, si tratta della “opzione valida per un’unica consultazione”, e potrai recapitarla via email, posta o fax, oppure farla consegnare a mano da un tuo parente o amico. Nel sito www.indicepa.gov.it sono comunque reperibili gli indirizzi di posta elettronica certificata dei vari comuni italiani. Forse è la via più rapida, visto che rimane pochissimo tempo.

Segui comunque nel dettaglio queste istruzioni. La dichiarazione di opzione può essere redatta su carta libera ma deve includere obbligatoriamente:

  1. la copia del tuo documento d’identità valido
  2. il tuo indirizzo in UK, presso il quale riceverai il plico elettorale per votare
  3. l’indicazione dell’ufficio consolare di riferimento, ossia il Consolato Generale d’Italia a Londra
  4. una dichiarazione in cui attesti il possesso dei requisiti per l’ammissione al voto per corrispondenza (e cioè “trovarsi per motivi di lavoro, studio o cure mediche in un Paese estero in cui non si è anagraficamente residenti per un periodo di almeno tre mesi nel quale ricade la data di svolgimento del referendum; oppure essere familiare convivente di un cittadino che si trova nelle predette condizioni”).

Attenzione ad essere molto preciso. La dichiarazione deve necessariamente contenere questa frase:

“Dichiarazione resa ai sensi degli articoli 46 e 47 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445 (testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa). Mi dichiaro consapevole delle conseguenze penali in caso di dichiarazioni mendaci (art. 76 del citato DPR 445/2000)”.

Puoi trovare più dettagli e scaricare un modello del documento direttamente sul sito del Consolato.

All’inizio di aprile riceverai a casa, all’indirizzo estero specificato, il plico elettorale. Se non dovessi riceverlo almeno due settimane prima del referendum, che sarà il 17 aprile, ti converrà rivolgerti al Consolato e chiedere un duplicato della documentazione.

Tutto chiaro?

Un’ultima cosa. Ricorda che per rendere valido il risultato del referendum è necessario raggiungere il quorum, cioè il 50% più uno degli aventi diritto al voto. Che sia con un sì o con un no, ricordati di esprimere anche tu il tuo parere. In fondo siamo italiani all’estero, ma pur sempre italiani.