Stanze in affitto: ecco le nuove misure da rispettare

15094
AEMORGAN

Ormai è risaputo che il compito più arduo per chi si trasferisce a Londra è quello di trovare un posto in cui vivere a spese accettabili. La capitale inglese è molto cara soprattutto per quanto riguarda il mercato del mattone perciò, la maggior parte delle volte, ci si ritrova a pagare un salasso sia per acquistare che per affittare un appartamento o una stanza.

Al problema si sommano gli speculatori che non si fanno scrupoli ad offrire alloggi minuscoli ed invivibili a chi, pur di spendere una cifra minore, è disposto ad accettare qualsiasi condizione. Esempio eclatante che qualche tempo fa fece scalpore in rete, fu l’esperienza assurda di Alex Lomax, una ragazza di Worcester incappata in un annuncio immobiliare sul sito london2let.com in cui veniva pubblicizzata una camera in un alloggio nella zona di Clapham a 500 sterline al mese, corrispondente a poco meno di 700 euro.

Quello che poteva sembrare un affare, in verità, si rivelò subito una vera e propria truffa: la “camera singola arredata in una grande casa d’epoca”, così come citava l’annuncio, era per assurdo un letto incastrato in uno sgabuzzino nel sottoscala. Alex, scioccata alla vista dell’alloggio, ovviamente non accettò la proposta e le foto della stanza fecero immediatamente il giro del web, accaparrandosi le critiche incredule degli internauti di tutto il mondo.

Ad oggi il governo inglese sta cercando finalmente di arginare questo stato di cose, sia per garantire delle condizioni di vita adeguate agli affittuari, sia per eliminare definitivamente i proprietari immobiliari disonesti che potrebbero arrivare a spacciare per camere qualsiasi vano della casa.

In verità già è in vigore dal 1985 l’Housing Act, una legge che specifica lo spazio mimino di vivibilità di una stanza ma che, nella realtà dei fatti, rappresenta solo una guida teorica e quindi fino ad ora non è servita a risolvere la questione.

Per questo motivo è al vaglio una proposta legislativa molto più chiara ed incisiva: la dimensione minima di una camera in una casa condivisa, e quindi classificata come abitazione ad occupazione multipla, deve essere di 6,52 metri quadrati. La norma dovrebbe essere applicata a qualsiasi persona singola o coppia che affitta una stanza in un appartamento, in modo da garantire a tutti gli affittuari uno standard di vita adeguato.

Insomma, questa potrebbe essere una vera e propria svolta nel mercato immobiliare londinese, anche se la proposta di legge presenta purtroppo una condizione particolare che restringe il campo: le nuove misure verrebbero applicate solo nelle case condivise con 5 o più persone quindi se puntate ad appartamenti meno numerosi tenete sempre gli occhi ben aperti!