Il concerto londinese della PREMIATA FORNERIA MARCONI: una serata all’insegna dell’internazionalità! 

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AEMORGAN

La storica band Progressive Rock italiana PFM si è esibita al Dingwalls di Camden Town a Londra per un pubblico prevalentemente britannico, nell’ambito di un tour mondiale successivamente approdato “across the pond” a Los Angeles, Miami e New York.

In effetti PFM è tuttora considerata la band italiana più conosciuta all’estero, essendo sempre stata ben inserita nella scena Prog Rock internazionale (insieme a King Crimson, Yes, Jethro Tull, Van Der Graaf Generator e a molti altri fantastici artisti e virtuosi della musica).

I pezzi eseguiti al concerto londinese erano per lo più cantati in inglese, tratti da album usciti per il mercato internazionale negli anni settanta, come “Photos of Ghosts”, contenenti i brani più iconici della band con i testi di Peter Sinfield, paroliere-poeta dei King Crimson.

Si sono susseguiti classici come “Four Holes in the Ground” (“La Luna nuova”), “Photos of Ghosts” (“Per un amico”), “Promenade the Puzzle” (“Geranio”), “Celebration” (“È festa”) ma anche pezzi in italiano come “Dove… quando…”, “La carrozza di Hans”, “Il banchetto”, oppure tratti da album prodotti direttamente per il mercato mondiale (“Harlequin” e “Jet Lag”) e, last but not least, PFM in Classic ha riproposto versioni notevoli de “La danza dei cavalieri” dal Romeo e Giulietta di Prokofiev e dell’”Ouverture” dal Guglielmo Tell di Rossini, pur senza l’orchestra sinfonica che generalmente li accompagna in questo recente progetto musicale.

Incredibile la maestria tecnica sia dei componenti storici della band: Franz Di Cioccio (voce, batteria, percussioni), Patrick Djivas (basso) e Lucio Fabbri (violino, seconda chitarra, seconda tastiera, voce), sia dei membri più recenti: Alessandro Scaglione (tastiere, organo Hammond e MiniMoog), Marco Fogli (chitarre), Alberto Bravin (tastiere aggiunte, voce) e Roberto Gualdi (seconda batteria).

Il pubblico britannico ha davvero gradito il ritorno di PFM dopo tanti anni di assenza ed è bello vedere come la musica riesca a superare tutte le barriere culturali. In fin dei conti la musicalità della Premiata Forneria Marconi attinge a piene mani dalla tradizione italiana (basti pensare a brani come “Celebration”, che rievocano una tipica sagra di paese), pur rielaborata con un gusto che travalica le frontiere e viene apprezzato in tutto il mondo da oltre quaranta anni.