Francisco Goya in mostra alla Courtauld Gallery di Londra

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AEMORGAN

Non ci sono regole nella pittura. E Francisco Goya lo sapeva bene.

Dopo gli anni trascorsi alla corte di Carlo IV a dipingere su commessa per il sovrano e per la schiera dei titolati reali -dopo aver fatto forse indigestione di tutte quelle pose fiere e troppo composte che ritrasse quand’era il pittore del Re- il maestro spagnolo negli ultimi anni, non ebbe committenti se non se stesso e, come nella migliore legge del contrappasso, emanò tutto il senso più estremo dell’umano che aveva raccolto nella sua vita.

Goya: The Witches and Old Women Album, Courtauld Gallery– Somerset House di Londra: 8 album, 22 opere, più precisamente una cernita di disegni, vi aspettano fino al 25 maggio.

Non ci saranno regine e neppure mezzibusti, non ci saranno i colori e neppure le potenti esecuzioni pittoriche che lo resero celebre. Ci saranno disegni, bianco e nero, litografie, china e pennello, ci sarà il genio di un uomo spagnolo disperatamente ironico, che s’inventa danze di streghe per dire del lato perverso dell’uomo, che curva le figure e invecchia i volti delle donne per dissacrare il ciclo della vita, che mette in spalla ad un’anziana dei bambini e crea, in un foglio solo, il feroce e normale cerchio delle diverse età che si rincorrono.

Progetto ambizioso quello della Courtauld Gallery, che ha riunito tutti i bozzetti del maestro che erano sparpagliati nelle gallerie del mondo in una sola location, per vedere che effetto ci fa, avere lì tutti assieme, in un unico sguardo, i disegni dell’inconscio umano che si confondono con gli incubi.

Forse, più che una semplice mostra è un balcone, entriamo e ci affacciamo su tutte le visioni più improbabili.

Goya non è un artista “colorato”, non è uno di quelli che c’ha il sole dentro, ma è un realizzatore sincero di quel lato oscuro che non si fa altro che celare, noi lo nascondiamo e lui l’esalta, e anche il suo animo intricato diventa molto più pratico di quello che pensavamo fino a questa mostra, molto più realista, grottesco, dissacrante, un giocoliere -a modo suo- delle paure umane.

“Il sonno della ragione genera mostri”. E ti dirò, dopo aver appena visto un tg, che c’avevi proprio ragione Francisco.

Prezzi, orari e ulteriori informazioni sulla mostra li trovate qui: http://www.courtauld.ac.uk/gallery/exhibitions/