Goya e i suoi ritratti, in mostra alla National Gallery

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AEMORGAN

Autunno, tempo di importanti mostre a Londra. Come quella di Goya, intitolata ‘Goya: The Portraits’.

Il grande pittore e ritrattista spagnolo, colui che riusciva a mettere su tela l’animo e l’io più profondo dei suoi soggetti, tanto da essere definito uno psicologo, torna a Londra con una mostra curata (anche) da un’italiana, Letizia Treves.

Mentre la mostra Goya: The Witches and Old Women Album, Courtauld Gallery ospitata alla Somerset House nella primavera di quest’anno, era composta prevalentamente da schizzi e disegni meno conosciuti, ‘Goya: The Portraits’ riunisce alcuni dei ritratti più conosciuti dell’artista.

Si tratta di una mostra finora mai realizzata attraverso la quale si può osservare l’evoluzione stilistica e la turbolenta storia di Francisco de Goya y Lucientes (1746-1828), il quale realizzò il suo primo ritratto su commissione quando aveva già trentasette anni.

L’esposizione, ospitata alla National Gallery fino al 10 gennaio 2016, offre al visitatore ben settanta opere provenienti da collezioni pubbliche e private da ogni parte del mondo.

La National Gallery avrà lo scopo di riunire in un solo spazio questi soggetti così differenti tra di loro. Re, membri delle corti, conti, aristocratici, mendicanti, figure mostruose e gente del popolo.

Goya non risparmiava nessuno e non aveva timore di mettere a nudo i suoi personaggi ed essere additato come ritrattista non convenzionale, distante dai canoni artistici dell’epoca, un vero osservatore della fauna umana.

Grazie alla pittura l’artista catturava la storia della Spagna, l’evolversi della società e la psicologia dei soggetti, compresa la moglie, il figlio e perfino se stesso.

Goya era esssenzialmente un autoditatta in quanto aveva provato per ben due volte ad entrare nella Real Academia de Bellas Artes de San Fernando a Madrid, ma senza risultati positivi. Tuttavia non si era demoralizzato, bensì aveva deciso di autofinanziarsi per andare in Italia a studiare quello che avrebbe voluto apprendere nel suo Paese (quando ancora si emigrava in Italia per studiare e lavorare).

Non si tratta quindi solamente di esplorare un percorso artistico eccezionale, ma anche di conoscere una storia che può ispirare ognuno di noi.

Per un regalo di Natale non banale, che non sia l’ennesima tazza con la renna, e per maggiori informazioni su orari e prezzi visitate il sito della National Gallery.