La mappa della Tube che mostra dove sono le toilette nella metro di Londra

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AEMORGAN

Per chi non riesce proprio a tenerla. La Transport for London ha pensato anche a loro: una mappa della metropolitana di Londra che mostra quali stazioni sono dotate di bagni pubblici.

Per una volta una Tube map alternativa che non è opera di qualche designer fantasioso con molto tempo da perdere, ma che è dotata di un sigillo ufficiale e ha anche una certa utilità: la mappa è stata infatti creata dalla TfL stessa, con tutte le informazioni del caso. Potete osservarla in tutta la sua gloria a questo indirizzo.

A una prima occhiata si può fare una rapida analisi, e ciò che salta subito all’occhio è la triste verità: la Zona 1 è quella meno dotata di servizi igienici. Paradossalmente, proprio quella che riceve il maggior afflusso di persone a qualsiasi ora del giorno e (come è ormai ufficiale) della notte.

Una disattenzione? Una scarsità dovuta a motivi tecnici? O magari è solo un gioco perverso di quelli della TfL che godono nell’osservare attraverso le telecamere di sorveglianza migliaia di passeggeri incrociare le gambe sulla vescica cercando di resistere al richiamo della natura. E quando parliamo solo di vescica siamo ancora fortunati.

Non meraviglia che molti commuter condividano regolarmente sul web storie di persone che si rifugiano nell’oscurità di un corridoio per liberarsi, per poi essere colpevolmente seguiti dal rigolo del loro atto peccaminoso dall’angolino fino al binario. Una scena probabilmente familiare a molti durante le attese dell’ultima metro del sabato sera.

In effetti la mancanza di toilette pubbliche è una delle maggiore lamentele che risultano dai sondaggi indetti dalla TfL stessa per valutare il loro servizio. Un’azienda che si vanta regolarmente di investire tutto il denaro guadagnato in un continuo miglioramento delle infrastrutture… ma questo non riguarda mai i cessi, chissà perché.

Tra l’altro le toilette non sono nemmeno gratis, ma a pagamento, con prezzi che vanno dai 50 ai 75 pence. Mi chiedo: l’aumento del prezzo varia da zona 1 a zona 6 come con la Oyster?

Comunque c’è da dire che pubblichiamo questa notizia nei giorni in cui ne parlano tutti quelli che improvvisamente si sono accorti dell’esistenza di questa mappa solo perché TfL l’ha condivisa su Twitter. In realtà tale mappa è a disposizione già da parecchi anni, come dimostra il post di questo sito, risalente al gennaio 2015, e quello di quest’altro, addirittura del 2009. TfL ce lo ha solo ricordato.

Si sa mai, giusto nel caso ci dovesse scappare improvvisamente.