L’Oscar, il nuovo boutique hotel di Londra ispirato a Oscar Wilde

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AEMORGAN

Prendete un gioiello architettonico di inizio ‘900 posto nel bel mezzo di Londra, e fatelo restaurare in modo squisito dall’archistar francese Jacques Garcia. Il risultato è uno degli hotel più stravaganti e amabilmente decadenti del Regno Unito: si chiama L’oscar International, e ha già vinto il primo posto nella classifica dei 100 migliori hotel del Times.

“Ho dei gusti semplicissimi, mi accontento sempre del meglio” amava dire Oscar Wilde, ed è a lui -al suo stile raffinato e sfacciato– che questo Boutique Hotel è ispirato. Con prodromi simili, non sorprendono dunque le scelte estetiche portate avanti per agghindare L’Oscar e renderlo un’esperienza unica.

Costruito nel 1903 a Holborn, il palazzo che ora ospita l’hotel nasceva inizialmente come una scarna chiesa battista; poi è arrivata la ristrutturazione voluta da Duncan Shakeshaft per mano di Jacques Garcia sotto l’egida dell’English Heritage. Un intervento che ha ripristinato gli ambienti e li ha riadattati per offrire il lusso e la comodità che è lecito aspettarsi oggigiorno.

Velluti viola, soffitti blu, stucchi e finiture dorate, boiserie in legno e calde luci rendono l’ambiente incredibilmente elegante, dal vago sapore francese; ma è nei particolari che si intravede la cura maniacale per i dettagli: creature alate, colibrì in cristallo, rubinetteria a forma di farfalla e piume di pavone sui muri e sui cuscini. È un design fatto di divani eccentrici, candelabri e camini in pietra che diventano, se possibile, l’incarnazione del gusto teatrale di Oscar Wilde, il famoso drammaturgo, scrittore, poeta, giornalista e saggista irlandese .

Al piena terra, l’incantevole Café L’oscar indulge in un bancone retro-illuminato costituito completamente di onice che vi lascerà a bocca aperta, sormontato da specchi, intarsi e pannelli dorati che creano l’illusione d’un pezzo di Parigi nel cuore della City.

All’ora del tè, il bar si riempie col non plus ultra della cucina inglese, supervisionata dallo chef Tony Fleming. Da non perdere i sandwich col pollo alla diavola, il salmone in bianco, e -per gli amanti del dolce- la Torta del Diavolo e la cheesecake con le arance rosse. Il tutto annaffiato con eccellenti tè Jasmine Silver e Wild Rooibos, oppure con cocktail a base di tè tipo il cosiddetto ‘Eden Pomona’, un delizioso mélange di vodka al limone e verbena, rabarbaro, succo di mela e prugne amare.

E dopo un pomeriggio tanto impegnativo, non resta che trovare ristoro in una delle 39 bellissime camere dell’hotel, ognuna ammobiliata in modo differente dall’altra, ma tutte declinate secondo i tre colori imperanti: rosso, blu e giallo.

I prezzi per tanta meraviglia non sono, ovviamente, a buon mercato, ma forse neppure troppo cari, vista la qualità offerta. Si parte da 350€ tutto incluso per una doppia, ma esistono opzioni meno esose che consentono di togliersi lo sfizio dell’Oscar senza spingere troppo sul portafoglio, tipo il pre e dopo-teatro al Baptist Grill, o il tè delle 5.00 a 38£ a persona.

L’Oscar International si trova al 2–6 di Southampton Row, WC1. Per maggiori informazioni e per le prenotazioni, è possibile consultare il sito ufficiale dell’hotel.