La Brexit dannosa per l’economia britannica: lo rivela un documento del governo di Theresa May

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AEMORGAN

Gli inglesi si sono già pentiti della Brexit? Dopo l’indagine secondo cui la limitazione del numero di studenti europei porterebbe a delle ingenti perdite per le casse dello Stato britannico, il governo guidato da Theresa May è arrivato alla conclusione che l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea avrà un impatto negativo qualunque sia lo scenario preso in considerazione.

A rivelarlo è stato BuzzFeed News e la notizia è stata poi riportata anche da Repubblica: il sito americano ha avuto accesso a un documento top secret dell’esecutivo di Londra nel quale si analizzano i tre scenari che con più probabilità potrebbero avverarsi per quanto riguarda le future relazioni tra il Regno Unito e l’UE.

Se l’accordo raggiunto tra Londra e Bruxelles fosse uno di libero scambio, la crescita in UK sarebbe del 5% più bassa nei prossimi 15 anni rispetto a oggi, mentre un mancato accordo tra le parti sulla Brexit (in questo caso il Regno Unito dovrebbe sottostare alle regole dell’Organizzazione Mondiale del Commercio) comporterebbe un calo pari all’8% rispetto alla crescita prevista nel caso la Gran Bretagna fosse rimasta in Unione Europea. Se invece il Regno Unito dovesse mantenere l’accesso al mercato interno dell’UE, nel lungo periodo la crescita sarebbe più bassa del 2% rispetto ad avere mantenuto la membership piena nell’organizzazione sovranazionale.

L’analisi, come rivela BuzzFeed News, è stata preparata dal Dipartimento per l’Uscita dall’UE guidato da David Davis, ma l’intento del governo britannico sarebbe stato quello di tenere il documento riservato per evitare imbarazzi. Le conseguenze più negative, infatti, si avrebbero se il governo britannico continuasse a volere lasciare non solo l’Unione Europea ma anche il mercato interno e l’unione doganale. In questo modo, il Regno Unito dovrà affrontare limitazioni di accesso in diversi settori del mercato europeo e dovrà sottostare a controlli doganali e frontalieri con ripercussioni negative sull’economia britannica in generale.

In base a quanto riporta Repubblica, “eventuali accordi di libero scambio con paesi extra-Ue come gli Stati Uniti non permetterebbero di compensare le perdite per la crescita del Regno Unito”.