Consigli psicologici per chi si sposta a Londra in tempo di COVID-19

1097
AEMORGAN

Quando si va a vivere in un altro paese si devono affrontare sfide pratiche, relative a differenze di funzionamento del sistema sociale del paese di arrivo, ed emotive, legate all’esperienza di separazione dalla comunità originaria, o nella quale si è vissuto negli ultimi anni, e all’incontro con la nuova.

È comune sperimentare spaesamento, confusione rispetto alle modalità di vivere i rapporti, e solitudine, data la distanza dalla comunità da cui ci si è allontanati, almeno fisicamente.

Questo non vuol dire che la riuscita del percorso migratorio, al di là dei modi diversi in cui questa può essere considerata, dipenda solo dalla persona migrante, anzi, una grande responsabilità è della comunità nella quale la persona si sposta o emigra. Quali opportunità il nuovo contesto offre, quanto è forte la discriminazione verso i nuovi arrivati sia a livello di rapporti informali, amicali che a livello istituzionale e organizzativo. Fondamentale è la capacità del contesto di arrivo di avere almeno una certa flessibilità rispetto alle diversità culturali, che spesso si mostrano in maniera chiara nei modi di comunicare, esprimere gli affetti e vivere le relazioni.

La persona che emigra si ritrova comunque, anche al suo arrivo in una società potenzialmente accogliente, a dover fare un lavoro psicologico tra chi era e come veniva considerata e trattata nella comunità precedente, a come è considerata nel nuovo contesto. Inoltre la persona spesso all’inizio non conosce a pieno aspetti centrali della cultura e società di arrivo, aspetti come la lingua, il sistema lavorativo, sanitario e dei servizi. Questo rende l’esperienza particolarmente complessa e in grado di richiedere molte, e nuove, risorse mentali, emotive e fisiche.

La migrazione è una grande sfida, e come tale promette anche il raggiungimento di forme uniche di conoscenza di sé e del mondo. Nel Regno Unito le cose si sono complicate negli ultimi anni a livello pratico e culturale, quindi anche emotivo per chi emigra, a causa della Brexit e della pandemia da COVID-19.

Tra i tanti cambiamenti che queste due realtà hanno generato nella vita di tante persone ci sono stati, a livello generale, maggiore isolamento e ansia soprattutto per chi è emigrato di recente. In particolare, come conseguenza alla pandemia, gli spazi sociali per incontrare persone e partecipare a gruppi diversi, necessari per scegliere meglio come muoversi e inserirsi nel nuovo contesto, sono drasticamente diminuiti.

Considerando poi la realtà di Londra come quella di una metropoli che, seppur ben organizzata, può essere piuttosto dispersiva e richiedere molte energie fisiche e mentali per le attività e gli spostamenti quotidiani, diventa chiaro che le difficoltà di chi è emigrato nella capitale inglese in questo ultimo periodo possano essere aumentate, e per certi versi essersi complicate.

Quando ci si sposta in una città grande e dispersiva come Londra, i rapporti stretti finiscono per contare più di quando si vive in una comunità allargata, e si ha accesso ad un supporto sociale potenzialmente più ampio. Quindi i rapporti di coppia, familiari, con amici e coinquilini che costituiscono la comunità londinese, spesso almeno per i primi anni più piccola di quella italiana, diventano fondamentali, a volte cruciali.

Avere anche pochi ma buoni rapporti, almeno un buon rapporto entro la comunità londinese, facilita molto la possibilità di ricaricare risorse emotive per affrontare le sfide quotidiane della migrazione e della vita nella grande città. Al contempo, rapporti non positivi e rotture di rapporti importanti rischiano di rendere ancora più complesso un percorso di adattamento e di creazione di uno spazio significativo e positivo a Londra.

Sono tante le situazioni nuove che possono generare stress, temporaneo e cronico, fino a un vero e proprio malessere emotivo. Importante in questi casi è non vergognarsi, caricandosi di responsabilità irrealistiche. Come detto in precedenza, sono tanti i fattori che influenzano le situazioni che si possono incontrare stabilendosi in un altro paese, e la singola persona non può da sola controllarli tutti. 

A volte si possono sentire in maniera molto forte le aspettative della famiglia e del contesto italiano; questo può portare a non dire come si sta veramente e può far sentire più soli. Può essere poi difficile per chi è rimasto in Italia capire le dinamiche dei contesti inglesi e londinesi. Ci possono essere anche situazioni di felicità e conquista che non erano state possibili in Italia. Le situazioni sono tante ma, sicuramente, ci sono sfide e difficoltà nuove, per questo è importante prendersi cura di sé.

Si può pensare ad alcuni punti generali da tenere a mente quando ci si sposta, specialmente in tempo di pandemia, dall’Italia ad una realtà complessa e caotica come quella di Londra:

  • Mantenere vivo il rapporto con la comunità originaria, almeno per quanto riguarda i rapporti positivi: usando videochiamate, messaggi, attività positive, che ci fanno stare bene, da fare insieme quando si rientra in Italia.
  • Cercare di creare rapporti nella nuova comunità, ma anche mettere confini rispetto a richieste amicali e lavorative nel nuovo contesto. È facile essere portati a strafare, a livello fisico ed emotivo, per trovare una collocazione nel nuovo contesto. Il rischio è l’esaurimento delle proprie risorse emotive, fisiche e mentali. Diventa importante allora scegliere di investire in relazioni amicali dove ci sia reciprocità, e ove possibile anche in contesti lavorativi in cui si possano preservare energie per se stessi e per la cura di sé.
  • Fare cose per sé stessi, attività di self-care ovvero attività che ci fanno stare bene (yoga, sport, socializzare, leggere, ascoltare musica, andare al cinema, visitare posti nuovi, etc.). Attività che servono a mantenerci connessi in maniera positiva al mondo, ci aiutano a mantenere l’equilibrio psicofisico e a non farci sopraffare dallo stress che può diventare cronico.
  • Per quanto riguarda le limitazioni da COVID-19 spesso ci sono differenze tra le linee guida del governo inglese e quello italiano; il consiglio è rispettare certamente le linee guida del contesto inglese, ma anche, per quanto possibile, seguire i propri bisogni in termini di protezione dal virus. Se, per esempio, il governo inglese non indica le mascherine come necessarie ma si preferisce utilizzarle, continuare ad utilizzarle; scegliere di fare la spesa online, prendere l’autobus invece che la metropolitana possono essere alcuni dei modi per gestire gli spazi in maniera più congeniale ai propri bisogni.
  • Considerando i rischi di limiti al movimento in città o tra paesi, è importante avere piani che sostengano il proprio benessere psicofisico anche se le restrizioni dovessero di nuovo aumentare. Quindi mantenere spazi per sé (alcuni esempi possono essere passeggiate nel verde, meditazione ed esercizi di rilassamento, fare sport dentro o intorno casa) e rimanere in contatto con le persone care in Italia e a Londra (di persona o attraverso la tecnologia). Creare quindi una struttura per la vita quotidiana che permetta il mantenimento di spazi di benessere personale e di scambio affettivo positivo.
  • Chiedere un supporto psicologico nel caso in cui se ne senta il bisogno o si stia sperimentando malessere emotivo. La migrazione è un processo difficile, ed è del tutto normale che difficoltà del passato possano riemergere quando si affrontano difficoltà nuove. Portare avanti un percorso psicologico su se stessi può aiutare molto quando si naviga tra mondi diversi.

Cambiare paese per spostarsi in una città come Londra porta con sé sfide complesse, ma anche possibilità uniche di incontrare persone diverse e mondi nuovi, allargando i propri orizzonti, avendo accesso ad opportunità che possono rivelarsi congeniali. Un elemento importante della migrazione è anche la possibilità di conoscere meglio sé stessi, trovando poi una dimensione nuova per la propria vita.

 

Eleonora Bottini: psicologa di Changing Patterns, offre servizi di supporto online per chi vive in Italia e nel Regno Unito. In particolare: sostegno psicologico individuale, percorsi individuali mirati e laboratori di gruppo. Potete trovare più informazioni sul sito changingpatterns.net