Coronavirus, violenze e litigi in casa: se hai problemi, puoi rifugiarti da un amico. Tutti i dettagli!

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AEMORGAN

In tempi normali, le coppie trascorrono insieme due ore e mezza al giorno. A causa del Coronavirus, invece, questa media è inevitabilmente aumentata e non sempre questo è piacevole, specialmente a causa di una discussione con un partner con cui convivi per circa 15 ore al giorno.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità, che evidentemente aveva già previsto la problematica, ha diffuso un breve documento che spiega come gestire lo stress durante l’epidemia di coronavirus. Il documento dice che «è normale sentirsi tristi, stressati, confusi, spaventati e arrabbiati» e che un aiuto efficace può essere telefonare a persone di cui ci si fida, amici e familiari.

Nel Regno Unito, ma non tutti lo sanno, è possibile addirittura fare di più: durante il lockdown, infatti, si può andare persino a stare a casa di un amico, se serve per calmarsi in seguito a situazioni di confitto in casa. 

Ma le linee guida emanate dal National Police Chiefs’ Council (NPCC) non si riferiscono alle normali diatribe quotidiane tra conviventi, altrimenti ci sarebbe un fuggi fuggi collettivo. Il trasferimento tra famiglie sarà accettabile solo se si tratta di un’ emergenza vera, e deve perdurare per diversi giorni e non per alcune ore. 

E’ bene sottolineare, quindi, che le istruzioni di isolamento della famiglia a seguito del coronavirus, non si applicano se è necessario uscire di casa per sfuggire a litigi che sfociano in abusi domestici

Le cifre della linea di assistenza nazionale inglese per gli abusi domestici mostrano un aumento del 25% delle richieste di aiuto dall’inizio del blocco. 

“C’erano tutte le ragioni per credere che le restrizioni imposte per impedire la diffusione del virus avrebbero avuto un tale effetto”, ha affermato M. Hester, una sociologa dell’Università di Bristol che studia relazioni abusive. “La violenza domestica aumenta ogni volta che le famiglie trascorrono più tempo insieme, come le vacanze di Natale e le vacanze estive”, ha sottolineato la docente.

Prima del coronavirus, i dati nella classifica degli omicidi in Europa commessi da un partner (la maggior parte delle vittime sono donne) erano già allarmanti. La Romania guida la classifica con 4.3 omicidi per ogni milione di persone, l’Ungheria ha il 4.2, Finlandia 3.6 e Germania 2.3. Inghilterra, Galles e Scozia hanno 1.3. L’Irlanda del Nord 4.2. Nella graduatoria europea, la Francia con 1.8 e la Spagna con 1.2 sono di poco davanti all’Italia con 1.1 omicidi (Eurostat 2017)

Forse, troppi governi hanno imposto i blocchi senza prevedere disposizioni sufficienti per le vittime di abusi domestici. Forse, la mera speranza nel Regno Unito di poter prevenire violenze, andando a stare a casa di un amico per un po’ per calmarsi dopo un litigio non è abbastanza. Ma è comunque un tentativo apprezzabile.

Gli studi, infatti, dimostrano che è più probabile che i maltrattatori uccidano i loro partner e altri a seguito di crisi personali, tra cui posti di lavoro persi o gravi battute d’arresto finanziarie. Con Covid-19 che sta devastando l’economia, tali crisi  purtroppo sono destinate a diventare molto più frequenti.

In presenza di casi, va infine ricordato che in Gran Bretagna le vittime possono chiedere aiuto tramite un sito del governo appositamente studiato per la crisi di Covid-19 che trovate qui: https://www.gov.uk/government/publications/coronavirus-covid-19-and-domestic-abuse

Sperando, ovviamente, che non ce ne sia bisogno.