In volo con i bambini da e per Londra: come gestirla e cosa avere sempre con sé.

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AEMORGAN

Gli expat, si sa, viaggiano spesso. “Tornare giù” diventa una filosofia di vita. Il calendario ruota attorno al fatidico momento in cui si torna a casa e, man mano che progredisci con il lavoro e coi risparmi, ci prendi gusto. Iniziano i week-end qua e là in giro per l’Europa. Ho visto gente muoversi a Stansted come se fosse il loro salotto di casa.

Anche quando sei mamma guardi al rientro in Italia come un miraggio: un’oasi dove i nonni si occupano del tuo angelo mentre tu puoi finalmente fare una manicure che includa tutte e dieci le dita, senza interromperti al medio, perché… “mummy, mummyyyyyy, cooooome!”. L’Italia dei nonni è una specie di Lourdes, diciamocelo. Il miracolo si ripete continuamente e, per questo, siamo i genitori più fortunati di Europa.

Il problema, però, è arrivarci. Quando hai un bimbo piccolo, organizzare un viaggio in aereo è un po’ come pianificare una traversata su dromedari, con borracce e tende da campeggio. “Sono solo due ore”, ti dicono. Già.

La vita di un genitore che viaggia si divide in due parti: prima e dopo il compimento dei 2 anni.

IL POSTO IN AEREO

Fino a 24 mesi il bambino viaggia rigorosamente in braccio ai genitori. E qui, ogni mamma conosce bene le regole di base:
– utilizzare ciuccio o seno in fase di decollo e atterraggio per limitare i fastidi alle orecchie;
– fare tutto il possibile per far coincidere il volo con il sonnellino del bambino;
– non indossare trucco o gioielli, non spendere soldi in messa in piega e non indossare vestiti a cui tieni. Perché le due ore da Londra verso l’Italia, potrebbero (e lo faranno) trasformarsi in due ore di lotta cinese, capelli tirati, salti che neanche te in una classe di zumba quando avevi venti anni e, soprattutto vomito. Molto vomito.
Tutti raccomandano di portare sempre un cambio per il bambino. Ma nessuno ti dice che avere anche un cambio di vestiti anche per te è fondamentale.

Da qualche tempo le principali compagnie aeree che collegano UK e Italia accettano di venderti un posto in più per il baby; a condizione che viaggi all’interno di uno dei sediolini auto approvati per l’utilizzo in aereo.

Ora, riuscire a capire se il proprio seggiolino sia utilizzabile a bordo è un po’ come risolvere l’enigma della sfinge. Deve essere “Certified For Use in Aircraft” secondo TUV o FAA, e in conformità con i regolamenti ECE R44.04 or UN R129. Ci avete capito qualcosa voi? No, neanche io. E, in effetti, le compagnie si guardano bene dal pubblicare sui loro siti un elenco esaustivo dei modelli conformi o dare indicazioni precise in merito. Ci liquidano con un “check at the airport desk”.

In sostanza potrebbe andare bene ma se non va bene, sono fatti tuoi. Motivo per il quale questa soluzione di portare il seggiolino auto a bordo io l’ho solo vista descritta su articoli astratti come questo che sto scrivendo io. Nella realtà nessuno osa farlo. Anche perché, diciamocelo, comprare un posto in più ha il suo costo.

E quindi, back al punto di cui sopra. Bimbo in braccio, amore di mamma, e speriamo di atterrare in fretta. 

Il compimento dei 2 anni è un momento abbastanza epico. Il prezzo raddoppiato passa assolutamente in secondo piano rispetto all’idea di avere di nuovo le gambe libere. Persino i 30 cm di Ryanair sembrano una poltrona di prima classe, la prima volta che viaggiate senza baby in braccio. Roba che negli ultimi due anni avevate dimenticato cosa fosse la mobilità degli arti durante un volo.

Da questo momento in poi, però, dovete mettere in budget il prezzo del bambino: infatti, mentre fino a 24 mesi il bambino paga una tariffa unica intorno ai 25 euro, dopo i 2 anni pagherà un biglietto a tariffa variabile, come i genitori. La maggior parte delle compagnie che operano da e per UK non offrono tariffe scontate per i bambini: la tariffa di base è uguale a quella degli adulti. Fortunatamente, le tasse inglesi applicate ai bambini sono inferiori e il prezzo totale del biglietto sarà leggermente più basso. Famiglie con tre figli: tanta stima.

PASSEGGINI E ALTRI BAGAGLI

Oltre ai propri bagagli, un genitore che viaggia con un bambino ha diritto a imbarcare gratuitamente fino a 2 elementi (a scelta tra passeggino, lettino da campo, seggiolino auto, trasportino a spalla) e portare in cabina una borsa a mano extra, contenente l’occorrente per il viaggio.

Per i genitori in arrivo negli aeroporti di Londra, prima o poi si renderà indispensabile l’acquisto di un passeggino da viaggio, da portare con sé in cabina: tutti conoscono lo YoYo di marca BabyZen e operatori poco esperti in aeroporto potrebbero chiedervi se il vostro lo è. Alla malaugurata riposta “no”, potrebbero chiedervi di imbarcare il passeggino. A me, che avevo scelto un’altra marca, è successo mille volte. Voi insistete! L’agevolazione vale per qualsiasi passeggino che, una volta piegato, prende le dimensioni di un bagaglio a mano. Insistete e insistete per averlo con voi in aereo. Sarà la vostra salvezza!

La maggior parte dei voli in arrivo a Londra, infatti, dispongono di fingers: non potrete recuperare il vostro passeggino giù dalla scaletta dell’aereo, ma solo una volta arrivati al nastro dei bagagli. Gli aeroporti di Londra sono molto grandi. Potreste ritrovarvi a portare in braccio il vostro bambino per centinaia di metri e, se siete sfortunati, anche per lunghe ore di coda al controllo passaporti, prima di recuperare il passeggino. A me è successo una volta e non credo la mia schiena lo dimenticherà mai più!

Se siete in arrivo negli aeroporti di Gatwick e Heathrow e non avete un passeggino da viaggio, potete utilizzare uno di quelli messi a disposizione (li riconoscete da una bandierina gialla): attenzione, però, occorre inserire una moneta da 1 euro o 1 sterlina, come per i carrelli del supermercato. Ricordatevi, perciò, di averne una con voi!

COSA AVERE IN VOLO

Nei giorni precedenti il volo, preparerete minuziosamente “la borsa da viaggio”: pannolini, cambio abiti, cibo, latte e giochini. Tanti giochini per il viaggio.

Non ci sono limitazioni a liquidi e baby food necessari per il piccolo. Biberon di acqua sterilizzata, latte, vasetti: le regole dei liquidi qui non si applicano e quando ci sono nanerottoli di mezzo, anche l’addetto alla sicurezza più crudele (quello che l’ultima volta ha buttato via la vostra pinzetta delle sopracciglia preferita) non batterà ciglio. Al settimo vasetto di frutta, vi basterà sorridere e spiegare che “she’s a good eater” (una gran mangiona)… E prima o poi vi ritroverete a bere di nascosto un po’ di acqua dal biberon (l’abbiamo fatto tutte, non vi preoccupate).

Se più comodo, potete acquistare latte anche all’interno dell’aeroporto da Boots o presso la Well Pharmacy, superati i controlli di sicurezza, e ricordatevi che in Inghilterra si trovano anche comodi brick di latte formulato monodose!

Ora, il volo è il momento in cui tutti i vostri buoni propositi alimentari saranno accantonati. In questa bolla spazio temporale, sospesi tra l’Inghilterra e l’Italia, al vostro piccolo offrirete di tutto. All’inizio finger food fatto con le vostre mani; poi gli snack di Ella’s Kitchen o di Hipp Organic (li trovate anche in tutti i Boots negli aeroporti) approvati per i baby. E finirete con le chips untissime da 2 sterline onnipresenti nei menu delle low cost. Perché, vi assicuro, che sarete esauste e non esiste giochino o intrattenimento più interessante che sgranocchiare per l’intera durata del viaggio.

Tranne il tablet. Beh. Il tablet è il Sacro Graal di tutti i voli. Con buona pace della signora Montessori.

Come utilizzare al meglio gli aeroporti londinesi

La prima volta che ho visto Estella passare da sola i controlli di sicurezza e avviarsi con naturalezza verso il gate, devo dire la verità, mi sono commossa. Per una che ama viaggiare e che ha sempre considerato gli aeroporti una seconda casa, vedere mia figlia così a suo agio mi ha fatto sentire molto orgogliosa. 

Accesso dedicato

Gli aeroporti di Londra sono in continuo miglioramento. Gatwick e Stansted, in particolare, hanno beneficiato di una recente ristrutturazione, per effetto della quale sono state ampliati i cancelli di accesso per le famiglie.

Si tratta di ingressi agevolati dove, oltre a evitare di stare in fila con tutti gli altri, riceverete anche un aiuto speciale per far passare il passeggino e controllare liquidi e baby food in ingresso. Qui il personale (chissà come mai, prevalentemente femminile) è molto gentile e ben addestrato a gestire i controlli sui bambini. Il mese scorso hanno chiesto a Estella di togliere le scarpe e alzare le braccia. Le hanno fatto una e vera e propria ispezione. Temevo si spaventasse ma invece si è divertita moltissimo. Nell’ultimo volo era piuttosto delusa di essere passata senza fare Beep.

Servizi igenici

Inutile dire che negli aeroporti di Londra, come nella maggior parte dei ristoranti e luoghi pubblici, certamente non mancano le aree dedicate al cambio dei pannolini. Trovate spazi dedicati in ogni dove e, nei bagni più grandi, anche piccoli WC ad altezza dei bambini e aree dedicate all’allattamento.

Come intrattenere i bambini in caso di lunghe attese

Ho sempre pensato che gli aeroporti fossero un luogo magico e sta anche un po’ a noi alimentarne la magia: i tabelloni, i negozi a luci sparate, la musica. Le grandi vetrate dedicate al Plane Watching. I bagni pubblici! Basta un po’ di esplorazione perché un bambino si senta davvero in missione speciale.

Se, invece, non siete in vena di inventare storie e trasformarvi in Cristina D’Avena – e non avete neanche accesso alle Lounge private (come la No. 1 Traveller’s Lounge e l’Aspire Lounge) – andate dritti verso le aree gioco gratuite dedicate ai bambini.

Nell’aeroporto di Gatwick le kids zone si trovano al piano superiore del South Terminal oppure accanto a Boots nel North Terminal.

Anche a Heathrow ce ne sono diverse:
– nel terminal 2 presso il Queen’s Terminal potete trovare eventi e giochi animati;
– nel terminal 3 la Family Lounge è gratuita e aperta dalle 6 all 21. Offre aree gioco divise per età, inclusa una Game Zone per adolescenti. Si trova accanto al negozio di Ted Baker: basta seguire le indicazioni verso Lounge A; 
– nel terminal 4 la Stay & Play area si trova accanto al negozio di Burberry ed è aperta dalle 9:30 alle 20:00. Adatta a bambini da 0 a 9 anni;
– nel terminal 5 l’analoga area gioco si trova invece accanto al gate A7

A Stansted, al momento, non ci sono Kids Zone disponibili. Ma, devo dire la verità, non ho comunque mai trascorso molto tempo in queste aree gioco. Mi trovate, piuttosto, a seguire Estella in giro per il Duty Free e stare attenta che non metta niente in tasca.