Boris Johnson torna a Downing Street: “non sappiamo quando terminerà il lockdown”

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AEMORGAN

Dopo il periodo di convalescenza causato dal contagio da Coronavirus, il primo ministro britannico Boris Johnson è comparso nuovamente in pubblico. E con un accorato discorso a Downing Street, ha sostanzialmente reiterato due concetti: il paese non rischierà una seconda ondata di contagi, e soprattutto, ad ora non c’è modo di sapere quando si allenteranno le misure di contenimento.

Eravamo sospesi in una sorta di limbo, con Dominic Raab, il Primo Segretario di Stato, a mandare avanti l’ordinario senza scontentare troppo nessuno; il che ha dato maggiore visibilità e voce a Matt Hancock, il Segretario per la salute, che ha già ribadito la supremazia della salute pubblica sull’economia.

Una cautela che riecheggia anche nelle parole del primo ministro. Dopo aver ringraziato il paese “e tutti quelli che si sono fatti avanti” Johnson ha ammesso che “ogni giorno questo virus porta nuova amarezza.” Aggiungendo che “è vero che questa è la sfida più grossa dopo la guerra.” Ma “è anche vero che stiamo facendo progressi.”

Poi, l’ammonimento. Il Regno Unito non è ancora fuori dal guado, anzi è al “picco del rischio massimo” per quanto concerne il Coronavirus. Dunque ha esortato i cittadini a “non sprecare il sacrificio del popolo britannico eliminando le restrizioni del lockdown troppo rapidamente.”

“Lo so che è dura” ha scandito, “voglio che l’economica riparta il più velocemente possibile, ma mi rifiuto di gettare via il sacrificio del popolo britannico […] e rischiare un secondo picco.”

E per quanti aspettavano con ansia la fase due, brutte notizie:

“Semplicemente non possiamo preannunciare quanto lentamente o rapidamente, né quando verranno implementate modifiche alle politiche attuali di lockdown.”

“Chiaramente” ha chiosato, “il governo fornirà linee guida a riguardo, nei prossimi giorni” e “tali decisioni verranno prese con la massima trasparenza possibile” ma per il momento di strategie sull’uscita dalla pandemia, neppure l’ombra.

Il premier ha dunque ringraziato tutti per “la grinta e il fegato” dimostrati, ma dall’opposizione già sono giunti i primi malumori. Luke Pollard, parlamentare inglese, ha ribadito che “tutti noi vorremmo vedere un sentiero chiaro davanti, senza il quale temo che il lockdown comincerà ad appassire da sé.” E sulla stessa lunghezza d’onda il conservatore Tobias Ellwood, che ha aggiunto: “quel che dobbiamo fare ora è imparare a convivere col Covid-19, mentre ci assicuriamo al contempo di evitare un secondo picco.” Ma, ha chiosato, “alcune parti della nostra economica possono tornare al lavoro.” Come, quando, con quali restrizioni e garanzie per i lavoratori, è l’altro grande mistero.