Coronavirus: Boris Johnson annuncia il lockdown del Regno Unito

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AEMORGAN

Così come l’Italia, da oggi in poi l’intero Regno Unito è in “lockdown” ovvero in blocco totale.

Boris Johnson finalmente ha fatto marcia indietro rispetto a qualche settimana fa: all’epoca sosteneva la teoria dell’immunità di gregge che prevedeva il contagio da Coronavirus di circa il 60% dei cittadini con lo scopo di stabilizzare la pandemia ed evitare una seconda ondata di contagio il prossimo inverno.

Con l’aumento esponenziale di contagi e decessi, il primo ministro inglese si è visto costretto ad invertire rotta e ieri sera ha comunicato con un discorso alla nazione da Downing Street nuove misure restrittive mai viste nel corso della storia recente del Regno Unito.

Per cercare di limitare il contagio le direttive governative da adesso in poi sono severe quanto quelle italiane: chiusura di tutti i negozi e locali, esclusi quelli essenziali come supermercati e farmacie; obbligo di rimanere a casa salvo le brevissime uscite solo per fare la spesa, andare in farmacia o fare una corsa o una passeggiata al giorno; escluso ogni incontro in casa con persone che non abitino nella stessa abitazione; vietato ogni assembramento pubblico superiore a due persone; obbligo di lavoro da casa esclusi casi estremi e necessari; chiusura di luoghi di culto e biblioteche.

L’obiettivo adesso è salvaguardare la salute dei cittadini cercando di non mandare in tilt il sistema di sanità pubblica: “Dovete rimanere a casa perché il Coronavirus è una delle sfide più grandi degli ultimi decenni. La nostra sanità pubblica, come qualsiasi altra del mondo, verrebbe travolta da questo virus. Per questo ora è vitale ridurre il contagio. Se non rispetterete le regole, interverrà la polizia, anche con multe. Nessun primo ministro vorrebbe mai annunciare simili norme, immagino i disagi che creeranno. Ci aspettano tempi difficili e molti purtroppo moriranno. Ma ora non abbiamo scelta: tra tre settimane vedremo se potremo allentare qualche misura“.