Coronavirus, i test rapidi a Heathrow creano problemi con l’Italia

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AEMORGAN

Il lancio dei test rapidi molecolari per Covid-19 nell’aeroporto di Heathrow sta creando una valanga di problemi e dubbi. Non è chiaro infatti se i risultati delle analisi siano considerati validi dalle autorità italiane.

Non soltanto ci hanno messo secoli, rispetto ad altri paesi incluso il nostro, ma l’implementazione dei test Covid-19 lascia molto a desiderare. E tra l’altro è pure a pagamento. Ma ripercorriamo un secondo i fatti.

Ora che la pandemia torna a ruggire, molti governi del mondo richiedono ai cittadini dei paesi ad alto rischio un test negativo al momento dell’ingresso; e così martedì scorso in UK due società private -Collinson e Swissport- hanno introdotto un servizio di analisi rapide che costa la bellezza di 80 Sterline.

I vettori hanno subito iniziato a premere su questa novità, nella speranza di dare vigore al moribondo settore del trasporto aereo; in un comunicato stampa pubblicato lunedì e riportato dal Financial Times, sembrava di capire che questi test avrebbero consentito ai viaggiatori di evitare la quarantena in paesi come l’Italia. Ora, invece, è tutto in forse: non è chiaro se le autorità italiane accettino questo tipo di analisi.

Il test offerto a Heathrow infatti è di tipo rapido LAMP (Amplificazione isotermica mediata dal loop), su saliva e con risultato in 1 ora; viene effettuato ai Terminal Terminal 2 e 5, ma al momento viene ritenuto valido esclusivamente da Hong Kong. Grecia, Italia, Cipro, Bermuda e molte altre destinazioni sembrerebbero invece richiedere esplicitamente test di tipo PCR (Reazione a Catena della Polimerasi), che di solito richiede l’invio in laboratorio. Risultato: i test che effettuate in aeroporto potrebbero crearvi difficoltà una volta atterrati.

“Le informazioni conflittuali provenienti da diverse fonti” ha spiegato il CEO di Collinson David Evans, “sono la sfida che ci troveremo a fronteggiare molte volte nel corso dei prossimi mesi.” Tradotto: negli ultimi mesi abbiamo dormito sugli allori e ancora adesso ognuno pensa per sé. La speranza ovviamente è che la cooperazione internazionale prevalga, e che prima o poi vengano delineate linee guida paneruopee che riducano al minimo frizioni e incertezze; solo così infatti si può sperare di veder tornare una parte dei viaggiatori.

La situazione attuale è dunque la seguente. Se dovete viaggiare verso l’Italia, non buttate i soldi a Heathrow perché comunque, una volta atterrati, dovrete sottoporvi al test PCR anche qui; se la destinazione è Cipro, Bahamas, Bermuda e così via, invece, serve proprio un test PCR negativo condotto in un laboratorio nelle ore precedenti il viaggio. Il test rapido a Heathrow per ora è riconosciuto solo dalle autorità di Hong Kong. Pubblicheremo eventuali novità non appena si renderanno disponibili.