Coronavirus Londra, contagi in aumento a Natale in due terzi dei borghi

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AEMORGAN

Vorremmo poter parlare di altro, ma la situazione lo impone, ed è inutile nascondersi dietro un dito. Durane le festività di Natale, complice la variante più infettiva del virus, i contagi da Covid-19 sono aumentati in gran parte delle città di Londra, mettendo pressione sugli ospedali. E ora si temono misure più restrittive.

Al 3 gennaio 2021 –dati del governo alla mano– il numero di persone infettate dal Coronavirus a Londra è arrivato a 14.212, portando così il numero totale di casi nella City a 412.427. Durante la settimana di Natale, dal 23 al 29 dicembre, sono stati certificati quasi 81.000 contagi, il che porta la città ad avere un tasso di 903 casi ogni 100.000 abitanti. Un dato molto preoccupante se lo confrontiamo con la settimana precedente che era invece di 73.247 casi totali e un tasso di 817 casi per 100.000 abitanti. E fa ancora più paura se lo mettiamo vicino ai dati medi nazionali: 477 casi ogni 100.000 abitanti, nella settimana che terminava il 29 dicembre.

Al 2 gennaio, negli ospedali di Londra, erano ricoverati 5.861 pazienti Covid-19 contro i 4.276 del 29 dicembre, di cui 713 sottoposti a intubazione e respirazione assistita, contro i 489 della settimana precedente.

In sette borghi su 32, si sono visti aumenti superiori al 25%. Brent è arrivata a ben 2.834 casi in una settimana (+ 32%), mentre Ealing, Barnett, Sutton and Newham hanno registrato un +27%. Ad Harrow siamo al +25% mentre a Hounslow al +26%, e va male anche a Barking & Dagenham, con 2.764 nuovi casi negli ultimi 7 giorni e il tasso più elevato di tutta Londra, pari a 1.298 contagi ogni 100.000 abitanti.

Redbridge ha avuto 3.926 casi in 7 giorni, con un tasso di 1.286 su 100.000. Altri sette borghi hanno registrato tassi di oltre 1.000 contagi su 100.000 abitanti; è accaduto a Newham (1.205), Enfield (1,155), Havering (1.122), Bexley (1.101), Tower Hamlets (1.064) Waltham Forest (1.008) e Bromley (1.001).

Altrove per fortuna si sono visti miglioramenti: a Bexley, Hackney e City of London, Islington, Lambeth, Wandsworth e Hammersmith & Fulham. E Havering il calo è stato da record: -16% ma rispetto alla settimana precedente ha comunque subìto un poderoso aumento a 2.912 casi settimanali.

Il problema è duplice. Da una parte risulta difficile per le persone mantenere l’isolamento sociale durante le festività, soprattutto dopo tanti mesi di lockdown intermittente; dall’altra, la variante più infettiva del Coronavirus ha drasticamente accelerato la seconda ondata. In base ai dati più recenti, sembra che questa accelerazione stia rallentando, ma siamo ancora ben lontani da un’inversione di tendenza.

Ecco perché, in una recente intervista alla BBC, Boris Johnson si è detto “riconciliato” con l’idea di aumentare le restrizioni nel Regno Unito, se dovesse servire. E sebbene il primo ministro abbiamo allontanato lo spettro di un “Tier 5”, Hancock, soltanto un’ora fa, ha dichiarato di “non poter escludere” un altro lockdown nazionale forse già nelle prossime 24 ore. Allacciate le cinture, perché si riparte.