Coronavirus Londra, la soluzione di Sadiq Khan per evitare un nuovo lockdown

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AEMORGAN

Paghe da fame, gig economy, licenziamenti facili e restrizioni sull’accesso al welfare rischiano di innescare una nuova bomba sanitaria e di portare a un nuovo lockdown a Londra. In una lunga missiva al governo, il sindaco della città Sadiq Khan spiega quali sono i rischi e soprattutto come si possono evitare.

Ogni volta che si invia messaggi contraddittori alla popolazione, il virus aumenta i contagi; ogni volta che si abbandona le fasce più deboli a se stesse, il virus avanza. E ogni volta che le istituzioni smettono di parlare tra loro e coi cittadini, di nuovo, il virus guadagna terreno. Questo è il convincimento di Khan che, in una recente intervista, ha spiegato la propria frustrazione per l’andamento delle cose.

Il finanziamento della città resta fondamentale per impedire alla curva dei contagi di tornare a salire in modo drastico. “Devono assicurarsi di creare un adeguato pacchetto finanziario Covid per le persone che si pongono in auto-isolamento per 14 giorni” ha dichiarato il Primo Cittadino.

“Il problema è che molti londinesi, così come nel resto del paese, possiedono impieghi a basso stipendio, contratti a zero ore e lavorano nella gig economy. Non hanno diritto alla malattia pagata: spesso non guadagnano abbastanza, o sono lavoratori autonomi. Per cui andranno a lavoro, perché se non lo fanno non potranno mettere insieme il pranzo con la cena, e pagare i loro affitti.”

Con tutto ciò che ne consegue, tra l’altro, in termini di indotto, coi landlords che piangono miseria da mesi e il disagio sociale creato.

Per spiegare la situazione, Khan ha scritto una lettera aperta a Boris Johnson, e ha spiegato che l’unico modo di farcela è attraverso la cooperazione.

“Se c’è bisogno di implementare un lockdown, quel che dovremmo fare è lavorare col governo centrale, coi consigli, con la Met Police e il PHE […] per assicurarci che le misure funzionino.”

In assenza di una buona comunicazione tra “noi e il governo centrale, e tra noi e i cittadini” , infatti, si rischia un nuovo picco di contagi.

Per il momento, i numeri sono ragionevolmente rassicuranti, e un eventuale lockdown a Londra avrebbe connotati estremamente localizzati; una scuola, per esempio, o un luogo di lavoro, una fabbrica. Chiudere un’intera area geografica invece “sarebbe un po’ più complicato” ed ecco perché il comune sta lavorando per accelerare questo tipo di interventi. La speranza è che la tempestività in un’area delimitata eviti di dover allargare il perimetro a interi quartieri della città.

Ma mentre Kahn propone un lavoro delicato di bisturi, tra i piani del governo si parla addirittura di sigillare Londra all’interno di un “anello di quarantena” costituito dalla M25, bloccando tutto il traffico in entrata e in uscita.

Una proposta che preoccupa il sindaco. “Non riesco a immaginare un tipo di lockdown con l’M25. Abbiamo 4 aeroporti che servono la nostra città, più un Eurostar. Il governo dovrebbe cercare di essere più realista.”

“Ecco perché,” ha chiosato, “è importante che parlino con noi. Noialtri conosciamo Londra molto meglio dei nostri dipendenti pubblici di Whitehall.”