Ingresso in UK da Italia: ancora obbligo di quarantena e doppio tampone

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AEMORGAN

Nonostante gli indici di contagio, dei decessi e dell’occupazione delle terapie intensive italiane sia in continuo calo, il Belpaese resta in lista Gialla per il Regno Unito. Ciò significa che ci sono ancora un sacco di restrizioni, obblighi e quarantena per chi fa rientro in UK; e l’unico paese che era verde ora è precipitato nella lista Amber.

Il governo di Boris Johnson si è impegnato ad aggiornare il sistema a semaforo per i viaggi fuori dal pese con cadenza trisettimanale; c’erano dunque grandi aspettative per l’ultimo update che però si è dimostrato incredibilmente deludente. Per il Regno Unito, infatti, l’Italia costituisce ancora un paese a rischio. Anzi, l’intera Europa.

Perché nel frattempo, pure il Portogallo -unica eccezione in lista Verde dell’Unione, assieme a Gibilterra- da martedì 8 giugno slitterà in lista Gialla; e altri sei paesi vicini, tipo l’Egitto, passeranno lo stesso giorno da giallo a rosso.

Al netto di eventuali novità in futuro, dunque, i connazionali che tornano in Italia per l’estate devono sottoporsi al calvario della lista gialla, che include obblighi prima e dopo il viaggio. Prima di tornare in UK dovranno:

  1. Effettuare un test Covid-19 molecolare.
  2. Prenotare e pagare in anticipo i tamponi da eseguire il secondo e l’ottavo giorno dopo il rientro. Qui c’è l’elenco dei fornitori ufficiali.
  3. Compilare il Passenger Locator Form.

Dopo essere tornati, dovranno invece:

  1. Osservare una quarantena di 10 giorni.
  2. Effettuare i test Covid-19 prenotati in precedenza, prima del o esattamente il secondo giorno dal rientro, e dopo o esattamente nell’ottavo giorno dopo il rientro.

Una scelta restrittiva che ha scontentato molti, giustificata dalla logica di ridurre il più possibile il rischio di importare nuove varianti dall’estero e di contribuire a diffondere quelle esistenti, tipo la variante Delta (cioè quella che fino ad oggi era nota come “indiana”). Peccato che la variante più diffusa in Italia al momento sia proprio la Alfa, vale a dire quella inglese, ma tant’è.

Nelle ultime settimane infatti il numero dei contagi in UK è tornato a salire, e solo nelle ultime 24 ore è giunto a quota 5.179 nuovi casi riportati; in compenso, la situazione dei decessi resta sotto controllo, con 18 vittime.

Di sicuro, occorre che i governi inizino a cooperare. E non parliamo soltanto dei vaccini, che vanno portati a tappeto in ogni angolo del mondo, ma anche del Passaporto Vaccinale su cui ogni paese -al netto dello sforzo europeo- ad oggi si muove in ordine sparso. “Dobbiamo trovare un accordo su questioni quali i passaporti vaccinali, la certificazione sullo stato del Covid e tutto il resto” ha dichiarato il Primo Ministro a CBC News nei giorni scorsi. “Ci dovrà essere una sorta di accordo, a livello di G7 per iniziare, su come viaggiare e su come funzioneranno i passaporti di qui in poi.” E una cosa appare chiara: il fulcro di tutto resta la vaccinazione.