La Londra di…Alessia Gammella: costretta a partire per realizzare un sogno!

26876
AEMORGAN

Un detto recita: “Chi arriva al sud piange due volte: quando arriva e quando se ne va!” – e chi lascia il sud Italia per un posto grigio e caotico come Londra, piange un po’ ogni giorno. O forse no? L’idea che Londra sia triste, da questo punto di vista, ho sempre trovato che fosse in qualche modo errata, come se a darle questa caratterizzazione fosse stata un’altra città invidiosa, nemica, rivale. Ma chi arriva dal sud Italia, difficilmente concorderà con me… che pure sono molto del sud, eh!

 

Alessia, per esempio, è cresciuta fra le vivaci, colorate, solari e appetitose Napoli e Caserta, mentre Londra è stata una costrizione, non una scelta, per lei. Il motivo per cui ha lasciato il suo sole ed il suo mare è stato uno solo: “perché non si vive solo di passione, ed io volevo crearmi una mia indipendenza, e ne avevo bisogno”.

 

Alessia si trasferisce nella capitale due anni fa, talento artistico nel DNA, DNA che diventa parte di un’altra sua passione: la biotecnologia.

 

“Il primo impatto è stato scioccante, sono arrivata qui e ho pianto ogni giorno per tre mesi di fila. Adesso, sì: mi manca casa, mia sorella a cui sono legatissima, mi manca la mia terra, ma qui sono realizzata personalmente e professionalmente. Il meteo ed il cibo, è vero: mi hanno sconvolta. Mi sono sentita inadeguata. Poi, pian piano, tutto ha preso un altro sapore. Che se non è paragonabile alla cucina partenopea, ha almeno i colori di Neal’s Yard!”

 

Alessia, a Londra, riveste un ruolo di tutto rispetto, un posto di lavoro guadagnato col sacrificio, la pazienza e le lunghe attese. Tutti gli ingredienti per ottenere, insomma, ottime soddisfazioni.

 

“Non avrei mai lasciato l’Italia, il paese dove sono nata e cresciuta, se non per costrizione. Amo il mio Paese, ma mi sono sentita presa in giro ed abbandonata. L’Italia è il posto in cui si nasce e nulla più, perché per noi giovani non c’è un posto, sempre che ce ne sia mai stato uno.

 

“La mia vita prima era fatta di tanti sogni ed ambizioni. Ero una ragazzina molto creativa e avrei voluto diventare una scienziata specializzata in biochimica molecolare. Eppure, nonostante una Laurea entro i tempi e col massimo dei voti, non sono mai riuscita a trovare la mia strada pur provandoci con insistenza. Iniziai un periodo di tirocinio gratuito all’Università nella sezione di biologia molecolare, ma dopo quasi un anno ed un destino da precaria, decisi di mollare. Così ripiegai su un contratto stagionale da Decathlon come commessa e nel frattempo, imperterrita, continuavo a spedire CV in tutta Italia nel settore bio-farmaceutico.

 

“Non mi sono mai arresa, pensavo che noi giovani studiosi e meritevoli prima o poi qualche porta aperta l’avremmo trovata. In dodici mesi – ahimè! – ricevetti solo due chiamate e nessuno dei due colloqui andò a buon fine. Mi dicevano che non avevo l’esperienza necessaria. Io, 24 anni, appena laureata ed in procinto di affacciarmi al mondo professionale, quale esperienza avrei mai potuto avere? Nell’anno in cui lavorai come commessa, mi accorsi che c’era qualcosa di sbagliato: l’Italia non era in grado di offrirmi nulla. Così iniziai a risparmiare per poter mettere da parte un bel gruzzoletto per cominciare una nuova vita altrove.

 

“Ho sempre avuto la passione per i viaggi e la cucina, quindi una volta terminato il mio contratto da commessa, mi trasferii a Bruxelles per tre mesi, dove già viveva il mio ragazzo… miei stessi motivi! Bruxelles, tuttavia, non faceva per me. Londra chiamava.

 

“Ho scelto Londra perché volevo migliorare l’inglese e perché volevo vivere un’esperienza internazionale.
Ho prima lavorato come hostess per vari eventi e poi nella più famosa gelateria di Covent Garden (n.d.r. la stessa di Ettore Stancampiano, peraltro!). Per lavorare nel settore, avevo bisogno di un background adeguato e così frequentai una serie di corsi professionali che mi hanno condotta dove sono ora.
Ho trovato lavoro come Marketing & PR Executive presso London Hilton Park Lane. Ero piena di gioia, sentivo che ce l’avevo fatta. Avevo rivoluzionato la mia vita e il mio modo di pensare.

 

“Una curiosità? Quando in fase di colloquio, chiesi se la mia poca esperienza nel settore potesse essere un problema, mi venne detto che ciò che conta è chi si è, non ciò che si è fatto precedentemente. Ed eccomi qui a distanza di un anno e mezzo ad essere responsabile per la sezione Digital & Marketing di tre alberghi Hilton qui a Londra. Niente male, no?”

 

Per Alessia non è stato di certo tutto rose e fiori, i problemi iniziali ed il flatsharing londinese sono spesso un incubo, ma col suo motto, Dream Big, Alessia ha conquistato la sua fetta di Londra. Ed è squisita!

 

Se avete una storia da raccontare, che sia di ispirazione ad altri italiani che sono già a Londra o che sognano di partire per la capitale inglese, contattate la nostra redazione, scrivendoci a press@londradavivere.com