La Londra di…Ivan Ambrosio: calcio, amore e sogni che diventano realtà

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AEMORGAN

Provate ad immaginare di innamorarvi, di un amore travolgente, profondo, ai limiti del sogno. Ora provate a pensare di coltivare quell’amore, incondizionato e smisurato, per una decina di anni, ma senza poterlo toccare davvero, senza avere la minima possibilità di viverlo, di emozionarvi, di lasciare che letteralmente vi rapisca mente e anima. Bene, tutto questo è successo al protagonista della nostra storia di oggi.

Ivan è un giovane ragazzo napoletano di 23 anni, ma era solo un bambino quando si innamorò dell’amore della sua vita: il calcio inglese.

Leggenda narra che questo famosissimo e appassionante sport sia nato proprio in suolo anglosassone e che delle sue origini e della sua gloria non si possa non rimanere affascinati. Il calcio inglese è uno dei tratti distintivi dell’intera nazione: se avete avuto, come me, la fortuna di vivere a lungo in un piccolo paesino inglese, vi sarà capitato di sedervi al pub durante una partita, gustare la vostra birra artigianale su un divano in velluto e farvi spazio con la testa per riuscire a scorgere cosa accade su quel monitor, dove davanti troverete piazzati uomini e donne inglesi che, per la trepidazione della partita, non riusciranno a star seduti.

Noi abbiamo incontrato Ivan e ci siamo fatti trascinare dentro il suo sogno. Il motivo che ha spinto Ivan a salire su un aereo direzione Londra fu una missione: visitare quanti più stadi di calcio possibile. Sarà riuscito nella sua impresa?

“Era il 20 febbraio 2013, avevo 19 anni e decisi di partire per Londra con un biglietto di sola andata. La capitale inglese mi ha sempre ammaliato, e poi a Londra ci sono tantissime squadre di calcio: l’amore della mia vita. Ricordo ancora che la prima volta che misi piedi a Victoria Station erano le 5 del pomeriggio, e rimasi completamente senza parole per l’andirivieni della gente: prima di allora non avevo mai visto nulla di simile!

Ero dentro qualcosa di più grande di me, non sapevo bene come lo avrei fatto, sapevo solo che lo avrei fatto. Partire è stata una mia libera scelta, non è stata dettata da nulla di catastrofico. Ma devo ammettere che la mia vita prima non era nulla di speciale: mi sentivo vuoto e triste, senza alcuno scopo o vibrazione. Partire per l’Inghilterra mi ha fatto scoprire un altro mondo, non solo quello del calcio inglese. Mi ha messo a contatto con gente e culture che non avevo mai avuto modo di sperimentare davvero, mi ha fatto uscire dalla comfort zone e mi ha catapultato in quello che adesso è il progetto della mia vita: continuare a visitare gli stadi e far nascere da tutto ciò progetti importanti come, per esempio, lavorare come coi bambini.

Ho messo a rischio, fino a perderle, due relazioni d’amore e ho lasciato anche il lavoro. Londra mi chiamava, l’Inghilterra mi reclamava, il calcio inglese non poteva più aspettare! Aver scelto me e la mia ambizione, ad oggi, è stata la scelta più giusta che abbia mai fatto in vita mia. Mi ha formato tanto, e vivere in Inghilterra mi regala pace e serenità. Amo questa terra”.

Ivan è un ragazzo discreto, ma noi abbiamo il dovere di rivelarvi che il suo sogno diventato realtà ha avuto dei risvolti importanti: “Ho visitato 313 stadi in totale e la mia storia è già stata raccontata da Gianluca Di Marzio per SKY, da Quelli Che Il Calcio e da Fox Sport Italia. Adesso sto raccogliendo questa esperienza di vita in un libro. L’idea del libro è nata perché voglio lasciare qualcosa di concreto, vorrei dare l’opportunità a chi non l’ha avuta e non potrà averla, di vivere quel che ho vissuto io, di sentire le palpitazioni aumentare a dismisura passando per gli spogliatoi e i corridoi di stadi che sono leggenda; vorrei trasmettere alle persone la voglia di raggiungere i propri sogni e di non mollare mai.

Purtroppo la vita ci mette di fronte a grandi difficoltà, ma è in quei momenti che dobbiamo contare sulla nostra più grande forza. Se sognate Londra o se Londra è il punto di partenza per quel che avreste sempre voluto ma per cui non avete mai osato… beh: non lasciatevi sopraffare dalla paura, ma affrontatela e vedrete che, alla fine, sarà l’esperienza più bella della vostra vita!“.

Un percorso incantevole, ma a tratti anche complicato. Questo giovanissimo ed entusiasta ragazzo ce lo racconta così: “Ne ho avuti tanti di momenti difficili: a 19 anni, durante il mio primo trasferimento a Londra, organizzai male le cose e nessuno mi aiutò. Londra purtroppo è così: bisogna programmare e cercare di circondarsi dalle persone giuste prima di intraprendere una nuova vita, in una nuova nazione e soprattutto a 19 anni. Ma la data della svolta ce l’ho tatuata nel cuore: 11 Marzo 2015, nuova partenza, più maturità ed il progetto portato quasi a termine. Aver visitato gli stadi, mi ha anche permesso di sviluppare altri interessi: il libro ne sarà una prova, mi rimane adesso solo un piccolo desiderio: allenare giovanissimi talenti del calcio“.

Ivan è innamorato del calcio inglese e ci lascia raccontandoci di quando per la prima volta mise piede al famosissimo Old Trafford di Manchester: “Andare all’Old Trafford è stato piuttosto emozionante: è lo stadio da cui è scaturito l’amore per il calcio inglese guardando la finale di Champions League Juventus – Milan che si disputava proprio lì, a Manchester. Vedere questo stadio dal vivo, la primissima volta, fu proprio positivamente devastante. Vi sono tornato continuamente, è lo stadio dove ho assistito a più partite e Manchester è la città in cui ho vissuto.

E’ un legame particolare quello con l’Old Trafford. I brividi più forti li ho provati percorrendo il tunnel degli spogliatoi che conduce al campo: proprio da lì sono passati i più grandi fra i calciatori. Il numero 7 è notoriamente la maglia fra le maglie e in quel momento non ti accorgi di dove sei, non capisci quanto stai vivendo. E’ un’emozione che non posso descrivere a parole“.

Viaggiando con Ivan attraverso 313 stadi, abbiamo compreso quanto lo sport sia passione, sacrificio, determinazione, gioia e scoperta. Potete conoscere la sua storia visitando la sua pagina Facebook , magari mentre vi rilassate distesi ad Hyde Park… il posto che Ivan ama di più in tutta Londra.

Se avete una storia da raccontare, che sia di ispirazione ad altri italiani che sono già a Londra o che sognano di partire per la capitale inglese, contattate la nostra redazione, scrivendoci a press@londradavivere.com