“Vivere a Londra”: la storia di Giuseppe Mazzeo, dalla Calabria a Londra con successo

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AEMORGAN

È una storia di determinazione, caparbietà, ostinazione e un po’ di sana e italica follia quella di Giuseppe Mazzeo. La tipica vicenda di un connazionale che ha deciso di trasferirsi a Londra in cerca di fortuna, giocandosi il tutto per tutto, ha un finale positivo e sicuramente incoraggiante per tutti coloro intenzionati a seguire le orme di questo giovane calabrese.

Originario di Mileto, un paese in provincia di Vibo Valentia, Giuseppe ha mosso i primi passi all’estero spinto dal desiderio di aiutare la famiglia. “In famiglia non avevamo molte possibilità e nonostante tutto non mi è mai mancato niente”, ricorda il ragazzo, oggi istruttore di nuoto e insegnante di educazione fisica, il quale aggiunge: “Vedevo la mia famiglia in difficoltà e non riuscivo a stare bene. Pensavo di dover fare qualcosa sia per loro che per il mio futuro.”

Mazzeo proviene da una famiglia che gli ha fornito un’educazione, dei principi morali e una buona cultura di base: il padre è uno scrittore, la madre un’operatrice socio sanitaria. Tuttavia non aveva mai preso lezioni di inglese e quindi, quando ha scelto di lasciare l’Italia alla volta dell’Australia, spinto dall’ambizione di confrontarsi con altre realtà e di capire di cosa fosse veramente capace e di quanto valesse, ha dovuto adattarsi a lavori umili e faticosi.

“Ho dovuto fare lavori in cui non si parlava molto: cucina, portineria, lavapiatti”: mansioni gravose che mettono a dura prova la determinazione di Giuseppe ma che gli hanno donato una grande forza d’animo: il sapere di essere stato in grado di affrontarle da solo gli ha reso possibile guardare senza preoccupazioni e sorridere al futuro”.

I primi momenti però sono molto difficili e in particolare il giovane ricorda l’esperienza da lavapiatti: “Ricordo le mie mani la sera quando finivo. Mi facevano male per quanto stavano in acqua”. Giuseppe decide però di abbandonare Melbourne, la città in cui viveva da un anno e trasferirsi a Londra, dove conosceva un amico e dove oramai risiede da 3 anni.

Il motivo? A Melbourne il nuotatore non riusciva a sentirsi al centro della vita moderna, come invece capita a Londra: “Qui c’è tutto il mondo ed era proprio quello che volevo, ovvero confrontarmi con varie culture.” In ogni caso il ritorno a casa non è mai stato contemplato, in quanto sarebbe stato visto come una sconfitta.

Il primo impatto è da subito molto positivo, e gli stessi genitori si rallegrano per il notevole accorciarsi delle distanze, per quanto siano sempre tristi per la lontananza del figlio. Anche in questo frangente, però a Giuseppe è richiesta grande tenacia, una dote che ha sviluppato in seguito alla pratica sportiva e che in fondo è già nel suo DNA, per così dire: “Vengo dal mondo dello sport e della competizione. Ero un nuotatore abituato a non mollare mai, inoltre sono calabrese e molto testardo.”

Ma a Giuseppe, che si sente sempre sorretto dall’amore degli amici e della famiglia, la sfida piace e la sensazione di trovarsi in terra straniera è congeniale: “È una sensazione bellissima. Sai di essere solo e sai che tutto quello che farai dipenderà solamente da te, nel bene e nel male.” E in effetti il duro lavoro e l’impegno ripagano gli sforzi.

Il primo impiego è in un pub, sito nei pressi di uno piscina. Recandosi al lavoro ogni giorno il ragazzo vede la struttura nella quale avrebbe voluto lavorare. Oggi il sogno è coronato e Giuseppe si sente realizzato in pieno dal punto di vista lavorativo: è impegnato in 4 piscine nella città di Londra in qualità di istruttore di nuoto di 2 livello, con brevetti inglesi, inoltre di mattina è insegnante di educazione fisica in una scuola privata e si serve dunque della sua laurea triennale in scienze motorie.

Le soddisfazioni ottenute a Londra sono anche di tipo economico. Giuseppe fa alcuni conti e ricorda di essere passato dal lavoro in piscina in Calabria per il quale prendeva 7 euro all’ora, a quello in Inghilterra, dove la retribuzione è salita a 20-25 euro l’ora. Mazzeo ammette con grande consapevolezza che “qui hai la possibilità di dimostrare quanto vali e se sei bravo fai carriera”, ma si sforza di non sentirsi mai arrivato.

Una stabilità economica, quella raggiunta dopo tanti sacrifici, che gli ha anche reso possibile trasferirsi insieme alla propria ragazza in un appartamento, e ogni tanto fare visita a Camden Town e i suoi mercatini, decisamente il luogo che preferisce in tutta Londra.

 

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