“Vivere a Londra”: la storia di Samuele Mura e la sfida (vinta) nella City

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AEMORGAN

Tante persone che vengono dall’Italia o da altri Paesi vedono Londra come un paradiso da raggiungere per conquistare i propri sogni. Altri, invece, come Samuele Mura, ospite della nostra rubrica di interviste di italiani a Londra, ritengono che la capitale britannica sia un trampolino per le proprie ambizioni, dove però nulla è regalato.

Samuele, detto Samu, è infatti un imprenditore che ha la passione per i vlog e che crea contenuti in ambito di Social Media marketing. Il suo interesse principale è però la creazione di aziende, segno del suo amore per la lotta quotidiana contro i vari ostacoli che gli si pongono davanti.

Il nostro ospite ha deciso di trasferirsi nel 2013 dalla Sardegna a Londra insieme alla sua fidanzata. L’obiettivo: sostenere la sua società di traslochi e trasporti Traslo Service, che si occupa di spostare effetti personali in tutto il mondo e la neonata (nel 2017) Edith Media, agenzia di Social Media Marketing che aiuta le aziende a comunicare e promuoversi sui canali social.

Una persone estremamente determinata dunque, che non si è fatta intimorire dagli iniziali e fisiologici ostacoli incontrati, visti come sfide necessarie per arrivare ai suoi obiettivi. Samuele racconta che il denaro e la ricerca di una casa sono state le prime sfide: “quando arrivi all’inizio sai che le case, le stanze, gli affitti e magari i soldi che devi anticipare possono essere la difficoltà maggiore. La seconda è quella di dover monetizzare subito e quindi spesso incastrarsi in lavori che non si vogliono fare o che ti possono allontanare dai tuoi obiettivi e dal motivo vero per cui sei salito a Londra.”

In tanti finiscono paralizzati da una città come Londra che fagocita i nuovi arrivati, e Mura ha avuto modo di riflettere su questo destino: “È giustissimo fare qualsiasi cosa capiti per affrontare l’inizio, ma è altrettanto importante concentrarsi e trovare il tempo per portare avanti la propria missione, perché qua il tempo vola ed è facile accorgersi ad un tratto che sono passati 5 anni e si sta facendo un lavoro che non piace”.

Questa estrema frenesia è vista da Samuele come uno dei lati negativi della vita nella City, dove il via vai è generalizzato e le persone “entrano ed escono dalla vita di tutti i londinesi senza troppa importanza: si fatica di più a creare rapporti importanti.” Eppure si tratta di qualcosa di connaturato a Londra, dove ci si concentra maggiormente su se stessi: “Si capisce, tutti corrono, tutti sono impegnati, e per la maggior parte dei londinesi non è una loro priorità.. almeno nel periodo in cui hanno scelto di essere a Londra.”

Ma anche da questo lato non è impossibile stabilire delle relazioni stabili e soddisfacenti. Per Samuele il grimaldello è stato quello del calcio: “Ho diversi amici inglesi che ho conosciuto grazie al calcio. Appena arrivai 5 anni fa il terzo giorno cercai una squadra di calcio e andai a giocare con un gruppo di sconosciuti, molti dei quali poi sono diventati con il tempo amici. Non è facile inserirsi, Londra ti fa sudare anche quello.”

Di tutt’altro peso però i lati positivi, che riguardano non solo il trattamento incontrato, ma anche le bellezze e la diversità culturale che è possibile trovare nella città: “Meritocrazia. Giustizia. Il fatto che nel raggio di pochi km ci siano zone completamente diverse che possono soddisfare tutti i tuoi bisogni o tutti i tuoi stati d’animo, ed il fatto che ogni giorno hai la possibilità di scrivere una nuova storia dato le tantissime opportunità che questa città offre.”

Dal punto di vista lavorativo, per Samuele, Londra sembra essere stato il luogo ideale in cui portare le sue aziende, a differenza di quanto avvenuto in Italia: “Londra non mi guardava dall’alto verso il basso quando a 25 anni dicevo di essere un imprenditore: le banche mi prendevano seriamente, e mi trattavano da cliente e non come un intruso come spesso mi è capitato in Italia.”

Un successo che gli ha permesso una serenità forse irraggiungibile nel breve periodo nel paese natio: “Siamo arrivati a Londra con la mia ragazza con nulla e dopo 2 anni ci siamo potuti comprare un appartamento in zona 2, oltre a tutto il resto. Credo che in Italia sarebbe stato possibile, ma probabilmente non sarebbero bastati 10 anni.”

Vivere Londra intervista samuele_mura

L’entusiasmo per la situazione sempre più stimolante ha spinto Samuele nel 2017 ad aprire un Vlog, un giornale video: “Amo condividere e dunque volevo condividere la mia esperienze imprenditoriale a Londra cercando di dare più valore possibile a chi decideva di percorrere con me questa avventura. Inoltre mi ero accorto che fino a quel momento avevo investito tempo solamente in Traslo Service e sentivo il bisogno di lavorare sul mio Personal Brand in modo da poter poi seguire anche altri progetti.”

Grazie a questo interesse Samuele ha fatto esperienze importanti come un tour degli uffici Youtube, la semifinale di Champions del 2017 allo stadio, il tuffo nella piscina naturale più profonda del mondo, l’incontro e l’intervista di diversi imprenditori o personaggi famosi come Buffon, Chiellini, Gary Vaynerchuck, Manolo Gabbiadini, Francesco Facchinetti, Clemente Russo, Vincent Candela, Sean Paul e tanti altri.

Samuele però mette in guarda chi vede Londra come un obiettivo in sé e per sé. Bisogna darsi da fare e non dormire sugli allori: “È importante il messaggio che poi alla fine dipenda da noi, perché vedo troppe persone che vengono a Londra e quasi si aspettano, pretendono che Londra crei loro un futuro solo perché hanno fatto il passo di partire. Londra non ti crea nulla, se non sei tu a farlo.”

Insomma, se dovesse fare un bilancio Samuele potrebbe descrivere Londra come il luogo perfetto per mettersi alla prova: “Londra mette in evidenza tutti i nostri limiti e le nostre debolezze, ma credo sia anche il posto in cui poter valorizzare tutte le nostre qualità e che per me è la città più bella del mondo.”

Per il momento, dunque, non c’è il desiderio di ritornare in Italia, dove peraltro Samuele torna 5 volte all’anno. Semmai ciò potrebbe accadere in futuro, una volta raggiunti gli obiettivi prefissatisi: “quando mi sentirò appagato e vorrò rallentare un po’…”, ammette, per poi ribadire che “forse non riuscirò mai a staccarmi definitivamente da Londra. Vedremo.”

Se volete seguire Samuele sui social potete trovarlo su Facebook (Samu’s Vlog) e su Instagram (@samuele_mura).