Allarme “batteri resistenti” in UK, torna lo spettro della “grande peste” del 1665

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AEMORGAN

Avete mai sentito parlare dei batteri resistenti agli antibiotici? No? Allora fareste bene ad informarvi. Nel Regno Unito, infatti, si sta scatenando una vera e propria emergenza per gli Amr o Antimicrobial resistance infection che potrebbero causare fino a 200 mila casi di pazienti contagiati e 80 mila vittime. Insomma: una vera e propria epidemia.

Questo dato, piuttosto allarmante, è emerso da un rapporto governativo britannico che stima, per la prima volta, le possibili vittime dall’infezione di questi batteri il cui contagio avviene per la maggior parte negli ospedali.

Nel testo del rapporto, diffuso lunedì scorso dal Guardian, emerge la necessità dello sviluppo di nuovi antibiotici, poiché il rischio di infezioni da batteri resistenti agli antibiotici, oltre ad essere “destinato significativamente ad aumentare nel corso dei prossimi 20 anni” metterebbe ad alto rischio anche le più semplici operazioni di routine.

E lo spettro de la “Grande peste” che fece circa 80 mila vittime nel 1665, torna imponente come episodio storico di paragone. E’ proprio il Governo britannico a prendere seriamente la questione: David Cameron vorrebbe scongiurare, infatti, un “ritorno agli anni bui della medicina”.

Questo rapporto allarmante è stato elaborato dal Dipartimento per la gestione delle emergenze nazionali di Downing Street (la nostra Protezione Civile), “un problema molto serio” si legge e che sottolinea come “senza farmaci efficaci, anche le più semplici operazioni potranno essere a rischio fatale”. I batteri più difficili da combattere? La Escherichia Coli, la Klebsiella Pneumoniae e lo Staphylococcus Aureus.