Bollette raddoppiate e supermercati vuoti: per la Londra post-Brexit si prospetta un Natale difficile!

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AEMORGAN

Tra Brexit e problemi innescati dalla pandemia, il Regno Unito potrebbe essere costretto ad affrontare un inverno davvero preoccupante.

Il primo segnale di allerta è arrivato, in realtà, già in estate quando i supermercati si sono ritrovati a corto di frutta, verdura e altri prodotti provenienti dall’Europa. A questo problema si è aggiunta la scarsa disponibilità di benzina registrata qualche settimana fa e che ha mandato su tutte le furie gli automobilisti.

Alla base di entrambi i disagi c’è la mancanza di autotrasportatori che ha letteralmente mandato in tilt la catena di distribuzione. Secondo le ultime statistiche ben 100 mila camionisti su 600 mila sono stati costretti ad andar via dal Regno Unito subito dopo l’uscita dell’UK dall’Unione Europea.

Il problema è che non è affatto semplice rimpiazzare tali lavoratori perché è necessaria una patente speciale per guidare un mezzo di trasporto pesante e, a causa della pandemia, i corsi hanno subito numerosi blocchi e rallentamenti. A peggiorare il disagio c’è, anche, la scarsa propensione degli autisti europei a coprire la tratta verso il Regno Unito. Dopo l’entrata in vigore della Brexit, infatti, un percorso del genere è diventato più difficoltoso che mai in quanto a volte sono necessari anche giorni interi per la verifica della documentazione degli autotrasportatori che devono varcare il confine inglese.

C’è da dire, inoltre, che non solo la catena di distribuzione sta risentendo pesantemente della situazione politica attuale. La manodopera scarseggia in moltissimi altri settori commerciali, in primis in quello dell’ospitalità. Basti pensare che tantissimi ristoranti ed alberghi sono stati costretti a chiudere o a ridurre gli orari perché non sono più in grado di assicurare il servizio standard. A questo punto si spera solo che Boris Johnson, con la sua proposta di aumentare il salario minimo dei dipendenti, convinca più cittadini inglesi possibili a rimpiazzare i posti vacanti lasciati da chi ha dovuto abbandonare il Paese.

Dulcis in fundo, non c’è da dimenticare che già dalla fine del 2020 i prezzi del gas sono aumentati in tutta Europa. Nonostante il presidente russo Putin abbia chiesto a Gazprom di aumentare la fornitura, in media si registra un raddoppio nei costi rispetto all’anno scorso. Per questo motivo nel Regno Unito sono fallite ben dodici compagnie energetiche e, di conseguenza, nei prossimi mesi ci si aspetta un rincaro altissimo sulle tariffe in bolletta.

Insomma, la prospettiva futura per il popolo inglese non è alquanto rosea e forse il Natale quest’anno sarà il meno dispendioso di sempre.