Brexit, accordo UE-UK imminente: attesa la conferenza di Johnson

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AEMORGAN

Dopo un tira e molla durato un anno e che ha lasciato col fiato sospeso migliaia di aziende e cittadini, pare che Boris Johnson abbia capitolato. L’accordo tra UE e Regno Unito è imminente, e si attende una conferenza stampa del primo ministro da un momento all’altro. Le indiscrezioni, preliminari, tuttavia, parlano di un accordo non molto vantaggioso per il Regno Unito.

Ora che il periodo di transizione volge al termine, il Regno Unito sta per uscire formalmente e definitivamente dall’Unione Europea. In tutti questi mesi, la politica aveva fallito nel trovare una mediazione che soddisfacesse entrambe le parti, ma ora -incalzate dal ticchettio dell’orologio- UK e UE sembrano aver trovato il modo di accordarsi.

Tra le questioni ancora aperte c’è quella delle quote pesca nella Manica. Sull’argomento sembra che sia stata finalmente trovata la quadra, “specie per specie, aringa per aringa, maccarello per maccarello” come scrive Gavin Lee per la BBC. Pare inoltre che la UE abbia acconsentito che eventuali dispute sull’argomento seguano le leggi internazionali, piuttosto che quelle europee.

Le cose cambiano continuamente. Al momento della stesura di questo articolo, la shadow chancellor Anneliese Dodds ha twittato:

Le indicazioni di un accordo imminente corrispondono ad un sospiro di sollievo per molte attività economiche. Eppure le indicazioni iniziali suggeriscono che questo flebile accordo avrà un impatto negativo molto importante sul PIL. Ora che le industrie chiave saranno soggette a sostanziali barriere, non avremo i promessi “stessi identici benefìci.”

E d’altro canto, ingenuo chi ci ha davvero creduto. Perché l’Europa si può contestare per mille ragioni e su mille fronti, ma su una cosa è sempre stata adamantina: le 4 libertà fondamentali che costituiscono i pilastri del mercato interno comune non si toccano. Parliamo della libera circolazione delle merci e delle persone, e la libera circolazione di servizi, dei capitali e dei pagamenti. L’accesso alle condizioni privilegiate che erano concesse al Regno Unito fino a oggi sono subordinate alla piena accettazione delle 4 libertà fondamentali europee. Di qui non si esce.

In questo momento, 11.30 del mattino, Boris Johnson and Ursula von der Leyen sono al telefono per firmare definitivamente l’accordo post-brexit. I giornalisti sono già accalcati davanti a Downing Street. Il discorso del primo ministro è atteso a minuti.