Londra, nonostante Brexit, rimane la città preferita dai lavoratori stranieri

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AEMORGAN

Nonostante la Brexit, Londra rimane la città preferita dai lavoratori stranieri europei e non che vogliono trasferirsi all’estero per trovare nuove opportunità lavorative e di carriera. Lo riporta il The Guardian, citando un nuovo studio del Boston Cosulting Group insieme a totaljobs.com: la capitale britannica continua ad essere la prima scelta dei giovani, battendo New York, ma anche le più vicine Berlino e Barcellona.

La ricerca ha coinvolto 366 mila lavoratori provenienti da 200 Paesi diversi: Londra si conferma essere la capitale finanziaria, culturale ed economica più importante e amata al mondo, nonostante la decisione del Regno Unito di lasciare l’UE a marzo 2019.

Tuttavia, i dati sono diversi se si guarda a tutto il Regno Unito. In questo caso, invece, la Gran Bretagna post- referendum sulla Brexit ha perso tre posizioni (rispetto al 2014) nella classifica dei Paesi più ambiti dai lavoratori stranieri, mentre è aumentato esponenzialmente – raggiungendo il 60% – il numero di lavoratori britannici che desidera trovare un impiego fuori dai confini nazionali.

Facendo una comparazione con la precedente ricerca del Boston Cosulting Group effettuata nel 2014, il Regno Unito è passato dal secondo posto al quinto nella classifica generale dei Paesi preferiti dai lavoratori stranieri, scalzato da Stati Uniti, Germania, Canada e Australia. Il declino si è registrato soprattutto da parte dei cittadini europei e cinesi.

Nick South, un partner del Boston Consulting Group, ha detto al The Guardian: “La ricerca dimostra le sfide che stanno affrontando le varie organizzazioni in UK. Nonostante Londra continui ad attirare gente, il Regno Unito nel complesso è diventato meno attrattivo per i lavoratori internazionali, scendendo al quinto posto in classifica”.

“Allo stesso tempo, i lavoratori britannici che vogliono lavorare all’estero sono aumentati in misura significativa, dalla media del 44% nel 2014 a quella del 62% del 2018. È il più grande aumento che si è registrato facendo un paragone con tutti gli altri Paesi”.

“Nel complesso, questi due trend creano un’importante sfida per il Regno Unito. È un momento critico sia per le organizzazioni private che pubbliche che hanno la necessità di rimanere attrattive e assicurarsi di non perdere i migliori talenti in circolazione”.