Brexit, arriva il primo accordo a sorpresa tra UE e Gran Bretagna

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AEMORGAN

Ormai la Brexit è irreversibile: a marzo 2019, il Regno Unito uscirà dall’Unione Europea. Quello che non è certo è come uscirà, cioè quali saranno le normative europee che la Gran Bretagna manterrà nel suo sistema giuridico e quale sarà il suo nuovo status nelle relazioni con l’UE. La questione è fondamentale sotto numerosi aspetti, soprattutto per i cittadini europei, e quindi per tutti gli italiani che vivono, studiano o lavorano a Londra o vorrebbero trasferirvisi in futuro.

Da ormai diversi mesi proseguono le trattative tra Theresa May e Jean Claude Juncker, presidente della Commissione Europea, per arrivare a una prima intesa. Le negoziazioni sono state difficili sin dall’inizio, ma a fine settimana scorsa è arrivata la conferma di una prima intesa tra le parti, come annunciato venerdì 8 dicembre in una conferenza congiunta tra il premier britannica e il Presidente della Commissione.

Juncker si è detto soddisfatto “dei progressi fatti”, anche se ha sottolineato come l’accordo raggiunto sia “un compromesso, frutto di lunghi colloqui avvenuti nel corso della settimana, come accade in ogni negoziato”. Il Presidente della Commissione Europea ha voluto ribadire come la priorità dell’Unione siano sempre i cittadini europei residenti nel Regno Unito e che l’obiettivo è quello di tutelare i loro diritti una volta che la Brexit sarà effettiva.

“Oggi abbiamo avuto la rassicurazione che tutti coloro che vivono, lavorano e studiano in Gran Bretagna vedranno i loro diritti acquisiti, mantenuti e protetti, così come avverrà per i cittadini britannici che vivono in UE”, ha dichiarato Juncker.

Tuttavia, le trattative sono solo alle fasi iniziali e il lavoro da fare è ancora molto, come ha sottolineato il Presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk. “Dividersi è difficile, ma la parte più dura arriva adesso”, ha detto Tusk, “la Gran Bretagna ci ha proposto un periodo di transizione di due anni e noi siamo pronti a discuterne ma abbiamo le nostre condizioni”.

Per quanto riguarda i rapporti con la Repubblica d’Irlanda, punto cruciale nelle trattative, Theresa May ha sottolineato che non ci sarà alcun confine fisico tra il Nord Irlanda e la Repubblica d’Irlanda. A livello interno, il partito unionista irlandese si è detto soddisfatto del coinvolgimento nelle trattative, così come Jeremy Corbyn, leader dei Laburisti, ha sottolineato come questo prima accordo segni un punto di svolta importante.

Deluso invece l’ex leader dell’Ukip Nigel Farage, che ha parlato di “una Brexit ormai solo di nome”. I dettagli dell’accordo saranno comunque discussi durante tutta la settimana, in particolare per quanto riguarda i 40 miliardi che il governo di Londra dovrebbe dare all’UE per poterla lasciare.