Contante a rischio estinzione in UK: Bank of England in allarme

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AEMORGAN

I pagamenti elettronici (via Internet, carta di debito/credito e col cellulare) stanno diventando sempre più popolari, tanto che molto presto – e parliamo di una decade- il contante rischia di sparire dalla circolazione nel Regno Unito. E dalla Bank of England si alza l’allarme.

Il volto della Regina Elisabetta II che da quasi 70 anni alligna su ogni banconota del Regno diventerà sempre più raro, vittima dei cambiamenti del tempo e soprattutto dell’evoluzione tecnologica. Basta guardarsi un po’ attorno, per rendersene conto.

Sempre più spesso, soprattutto nella Metropolitana, si scorgono con frequenza crescente impianti con le pubblicità delle banche di nuova generazione; a Londra si vede spesso Starling, in Italia N26 e Hype, ma il senso è lo stesso: parliamo di istituti snelli e high-tech che permettono di aprire un conto in 5 minuti attraverso un’app e che in due o tre giorni lavorativi fanno recapitare le carte di credito e debito direttamente a casa.

E attenzione: in tutti questi casi, i servizi smart non rappresentano un’alternativa allo sportello tradizionale: Internet e smartphone costituiscono il canale unico con cui è possibile interagire con il proprio conto corrente. Ecco perché sono supportati anche Apple Pay, Google Pay. È l’ennesima mutazione del telefonino, che ora diventa pure carta di credito.

E mentre in Italia si assiste ad un fenomeno di autentica venerazione per il contante, in UK si verifica l’esatto opposto. Entro 10 anni, si calcola che la cartamoneta sarà utilizzata appena per il 16% delle transazioni finanziarie, sostituita da carte e cellulari.

Secondo un recente studio di Citi, attualmente il rapporto tra reddito pro-capite e denaro contante è del 30%, su uno stipendio medio di 40.000$; in Italia invece, su un reddito di 35mila dollari, ammonta alla bellezza del 65%.

Un abisso che si spiega in termini di cultura (il mitologico malloppo sotto al materasso) e di scarsa propensione alla tecnologia, vista nel nostro paese come fumosa, poco tangibile e dunque meno garantita. Non usiamo le carte neppure al casello autostradale, dove il rito della slot-machine crea file mostruose nei giorni più trafficati, figuriamoci per tutto il resto.

Ma c’è una questione più tecnica: mentre da noi abbondano le piccole attività di carattere familiare, in Inghilterra la maggior parte dei negozi fa parte di grandi catene e franchise. Questi ultimi non solo accettano, ma addirittura favoriscono i pagamenti elettronici poiché consente loro di gestire i flussi di cassa in tempo reale. Questa è l’esatta ragione per cui nessuno farà un plissé quando tentate di pagare con la carta un caffè macchiato a Londra; provateci in Italia, e piuttosto che accettare la carta, ve lo offrono loro, il caffè.

È così che, senza neppure rendercene conto, siamo passati da un’economia basata sul contante (60% delle transazione nel 2007) ad una prevalentemente digitale, col 30% delle transazioni in contanti nel 2019.

«Ridurre il contante va benissimo, ma eliminarlo del tutto rappresenta un problema», spiega Sarah John, responsabile di cassa della Banca d’Inghilterra. Ecco perché non sorprende che, per incentivare l’uso del valsente, l’anno scorso la Banca Centrale di Sua Maestà abbia lanciato una nuova banconota da 50 Sterline fatta di polimeri plastici, mentre l’anno prossima distribuirà una banconota da 20 Sterline che si può firmare. Se ciò basterà a impedire l’estinzione del contante, però, solo il tempo potrà dirlo.