Coronavirus a Londra: italiani e britannici chiedono misure drastiche

8839
AEMORGAN

L’Italia, ormai è sotto gli occhi di tutti, si trova in stato di lockdown a causa della pandemia da Coronavirus COVID-19: tutti i negozi che non forniscono beni di prima necessità sono stati chiusi, viene caldamente consigliato ad aziende e uffici lo smart working e la chiusura, sono stati vietati tutti gli eventi pubblici, ma sopratutto l’invito alla popolazione è quello di uscire di casa il meno possibile, evitando gli assembramenti e mantenendo una distanza di sicurezza tra persona e persona di almeno 1 metro.

Nel Regno Unito, dove lo stato di avanzamento del contagio è ancora relativamente sotto controllo, le misure di sicurezza approntate dal governo sono decisamente caute e tutt’altro che emergenziali come quelle prese nella Penisola, per quanto siano stati cancellati tutti i voli da e verso l’Italia.

Coronavirus a Londra: le misure di sicurezza sui trasporti pubblici

In particolare a Londra il sindaco Sadiq Khan ha deciso di potenziare le misure di sicurezza per quel che riguarda l’igienizzazione dei mezzi pubblici e degli spazi di transito di TfL.

Verranno, infatti, utilizzati disinfettanti virali e antibatterici, uguali a quelli utilizzati nelle strutture sanitarie; il primo cittadino ha fatto sapere che ogni anno si spendono milioni di sterline per la pulizia sulla rete di trasporto, rendendo il trasporto pubblico londinese uno dei più sicuri al mondo, dal punto di vista sanitario.

La preoccupazione è comunque alta, e sono tanti gli italiani e i britannici che hanno contatti con italiani a chiedere al sindaco della capitale e al governo del Regno Unito misure più strette, simili a quelle prese dal nostro Paese. Il governo del Regno Unito però avrebbe adottato una tattica differente rispetto a quello nostrano.

Coronavirus in UK: i dati del contagio e le misure cautelari

L’obiettivo di Boris Johnson sarebbe quello di evitare il panico, tentando di diluire nel tempo l’inevitabile diffusione del virus, in modo da non gravare in maniera eccessiva e oltremodo intensa sul sistema sanitario nazionale e sperando di rimandare il picco alla tarda primavera o estate, nella speranza sia già stato scoperto un vaccino.

Al momento, però, le autorità sanitarie hanno diramato le raccomandazioni ormai note – lavaggio delle mani, colpi di tosse o starnuti “protetti”, uso di fazzoletti puliti – ma non sono state disposte misure quali la chiusura delle scuole o il divieto di grandi assembramenti di persone nel corso di eventi pubblici.

Il rischio di un contagio del 70-80% della popolazione, stando alle stime degli esperti, con conseguente collasso del sistema sanitario (anche a discapito di tutti coloro che soffrono di altre patologie altrettanti gravi), ha indotto Johnson a tentare di rassicurare tutti coloro che paventano disastri.

Misure drastiche saranno adottate solo al momento opportuno”, ha affermato, pur non specificando quando si potrà considerare arrivato lo stato di necessità, tenendo a mente che i casi positivi in Gran Bretagna al 13 marzo risultano essere 460, con 8 persone morte.