Coronavirus UK, perché ancora contagi dopo 6 settimane di lockdown?

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AEMORGAN

Il Regno Unito ha chiuso i battenti da parecchie settimane, eppure -soprattutto a Londra- si continuano a registrare migliaia di nuovi casi di contagio da Covid-19. In tutto il paese sono stati confermati oltre 6.100 solo nella giornata del 6 maggio, e 5.614 ieri 7 maggio. Numeri che portano tutti a farsi la medesima domanda: com’è possibile che siamo ancora a questo punto dopo 6 settimane di lockdown? La risposta è molto complessa, e multifattoriale: in altre parole, occorre ragionare su almeno 7 concause che agiscono contemporaneamente.

Più Test

Una delle ragioni per cui il numero di contagiati aumenta è che, molto banalmente, si fanno molti più test. Ieri, per esempio, ne sono stati effettuati ben 69.463, e 86.583 il giorno prima; ciò spiega in parte il picco del 6 maggio rispetto al 7.

In totale, in UK, alle 9.00 del 7 maggio, sono state condotte 1.534.533 analisi, tra tamponi e test sierologici.

Tipo di Lockdown

A differenza di altri paesi, inclusa l’Italia, il lockdown inglese è stato meno rigido. Qui, per dire, ai cittadini era concesso di uscire fuori casa per una corsa o un allenamento, mentre altrove (Spagna e Italia in primis) era permesso solo di uscire per ragioni mediche, di lavoro e per il vettovagliamento.

Ovviamente, in UK era richiesta l’osservanza delle regole di social distancing, ma statisticamente più persone sono in giro e più è facile che il contagio si propaghi.

Lavoratori Chiave

I cosiddetti Key Worker sono quelli che devono lavorare per continuare a garantire i servizi essenziali; e sfortunatamente, sono pure quelli più esposti al contagio -e alle morti- da Covid-19.

Pensiamo ad esempio ai dipendenti dell’NHS, oppure allo staff di TfL che -per la scarsità dei DPI e delle misure di protezione adottate- hanno pagato il prezzo più alto.

Scarsità DPI

Nonostante sia passato un lasso di tempo non irrilevante dall’inizio della pandemia, si registrano ancora difficoltà nel reperimento dei DPI, cioè i dispositivi di protezione medica personale come mascherine e guanti monouso.

Un problema che da principio ha funestato soprattutto chi ne avrebbe avuto più bisogno, cioè i medici, gli infermieri e il personale di servizio dell’NHS che ogni giorno viene a contatto col virus.

Osservanza delle Regole

Purtroppo, nonostante la lapalissiana gravità della situazione, esiste uno zoccolo duro di persone che tende a minimizzare e dunque a schivare le regole.

Molte famiglie, ad esempio, si sono spostate nelle case di campagna a lockdown iniziato, e diversi londinesi si sono goduti gite fuori porta non essenziali. E intendiamoci: il fenomeno accade ovunque, non solo in UK, ma di sicuro non contribuisce a migliorare le cose.

Ci Vuole Tempo

Mentre il picco nei grafici sale veloce e sicuro, la discesa è sempre molto lenta e accidentata; basta guardare quel che succede in Italia e Spagna, per rendersene conto.

Ci vogliono circa due settimane perché qualunque tipo di intervento sistemico inizi a dare i suoi frutti. Ciò dipende direttamente dai tempi di incubazione e dalle modalità di trasmissione del Covid-19.

Lentezza di Risposta

A riguardo, il nostro giudizio è stato molto duro sin dall’inizio. A nostro modo di vedere, il Regno Unito ha risposto alla pandemia male e in ritardo, nonostante l’esempio degli italiani. Poi, per fortuna, ha corretto il tiro ma intanto è stato perso del tempo.

E ora, paga questo errore col tasso di mortalità più alto d’Europa e il secondo nel mondo, dopo gli Stati Uniti.