5 cose belle e brutte successe a Londra nel 2016

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AEMORGAN

Cari amici italo-londinesi, il 2016 sta per volgere al termine. Un altro anno passato insieme nella nostra amata/odiata Londra. Un anno che si è conquistato gli onori della cronaca per essere stato titolato come uno dei più brutti degli ultimi decenni. E come poter dire altrimenti? Guerre, cataclismi, migliaia di morti, Trump… Ma noi non vogliamo farci abbattere, e vogliamo guardare al 2017 con ottimismo. E, mentre aspettiamo il fatidico rintocco del Big Ben, guardiamo ad alcune delle cose memorabili successe a Londra nel 2016. Belle o brutte, a seconda dei pareri.

1. Sadiq Khan diventa sindaco e Boris Johnson si leva dalle scatole

L’elezione di Sadiq Khan a Mayor of London è avvenuta dopo una lunga campagna elettorale martellante e agguerrita, di cui sinceramente ho dimenticato anche gli altri avversari. Sarà perché una volta salito al seggio, il nuovo sindaco si è dato da fare e ci ha stupiti con la sua funambolica amministrazione. C’è chi dice che non stia facendo abbastanza, ma ehi, la Night Tube adesso è una realtà (vedi sotto). Khan gode comunque di molte più simpatie del suo predecessore dalla chioma imbarazzante. Peccato però che quest’ultimo abbia abbandonato l’incarico per portare avanti una campagna dai risvolti non proprio felici. Il che ci porta al punto successivo…

2. Brexit e la marcia degli incazzati

Scusate il francesismo, ma non c’è altro modo per descrivere il sentimento che ha pervaso milioni di persone (tra cui il sottoscritto) al risveglio del mattino del 24 giugno, quando il Regno Unito ha dichiarato al mondo la sua intenzione di lasciare l’Europa. Un Cameron quasi in lacrime ha lasciato Downing Street per far posto a Theresa May. Nel frattempo i maggiori responsabili del danno, Nigel Farage e Boris Johnson, se ne sono andati in punta di piedi come dei bambini che escono dal soggiorno dopo aver rotto un vaso. E come ha risposto il popolo di Londra che, unanime, ha votato per il no? È sceso a Parliament Square furioso per protestare, con una manifestazione che è saltata agli onori della cronaca per essersene bellamente sbattuta dei permessi e delle norme che regolano questo genere di eventi. Alla faccia del pragmatismo inglese.

3. La Night Tube è realtà

Si è fatta desiderare a lungo, ma la Night Tube ha finalmente aperto i battenti. Il desiderio di tutti i londinesi si è infine avverato: quello di potersi sfondare il fegato il sabato sera fino alle quattro del mattino, perché tanto ci sarà un treno che li riporterà a casa. Per ora il processo è ancora in fieri, ma sta mano mano conquistando tutte le linee. Ecco tutto quello che c’è da sapere.

4. Pezzi di storia che se ne vanno

Il 2016 ha visto la dipartita di numerosi personaggi celebri. Certo, succede ogni anno, ma questo in particolare ci ha portato via parecchie icone, e molte di queste inglesi. L’ultima in ordine di tempo è stata la pop star George Michael, appena una settimana fa. E non dimentichiamo il grande attore Alan Rickman. D’altronde l’anno non si è aperto sotto i migliori auspici: il primo ad andarsene il 10 gennaio è stato il celebre cantante David Bowie. E Londra ha pensato bene di omaggiarlo con un raduno spontaneo di fronte al murale a lui dedicato a Brixton, dove centinaia di persone hanno portato fiori e hanno cantato all’unisono Starman. Commovente.

5. La Londra che ci piace

Ma se parliamo di raduni, quello più colorato e vivace di tutti che da anni caratterizza Londra è uno solo: il Pride in London. Che quest’anno ci ha regalato un episodio a dir poco spettacolare. Durante la parata un gruppo di poliziotti marcia, si ferma, si mette in formazione… e a un certo punto uno di loro si stacca per andare a chiedere la mano al suo ragazzo che era lì di fronte ad assistere. Con gioioso sconcerto di quest’ultimo, che ha ovviamente risposto di sì, sotto gli applausi della folla e benedetto dal sorriso complice degli altri poliziotti. Come vedete, non tutti gli avvenimenti di questo 2016 sono da ricordare in maniera negativa. D’altronde Londra ci tende sempre una mano per ridarci speranza nel futuro.