Dopo la Brexit il passaporto inglese potrebbe ritornare blu

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AEMORGAN

Sono tanti i risvolti della Brexit che vedremo svilupparsi in futuro. Ma tra le tante conseguenze, qual è quella che sembra essere più importante? La mobilità delle merci nel mercato unico? Naaa. L’ingresso nel Regno Unito senza visto? Nemmeno. Nossignori. A quanto pare, prima ancora di discutere di questi aspetti dei negoziati, c’è qualcosa di molto più significativo da affrontare: il colore del passaporto inglese.

Ebbene sì, perché si vocifera che dal 2019, data in cui i negoziati per la Brexit saranno terminati, i passaporti britannici potranno abbandonare il colore borgogna, che contraddistingue tutti i passaporti europei e fare un tuffo nel passato, rivestendo l’elegante blue navy.

Insomma, una vera e propria mossa di hard Brexit, uno schiaffo morale a tutta la comunità europea. Ma è davvero così? Non lo sappiamo. Perché a quanto pare si tratta solo di una proposta, lanciata dai conservatori più accaniti, tra cui spicca il parlamentare Andrew Rosindell, che definisce il colore attuale del passaporto una “umiliazione”. Mentre ritornare al vecchio blu navy sarebbe un motivo di “orgoglio e identità nazionale”.

Vero è comunque che il passaporto inglese subirà un restyling nel 2019, ma questo fa parte di un piano programmato che si svolge ogni cinque anni per evitare contraffazioni. Il Dicastero degli Affari Interni, che si occupa di questo progetto, non si è però espresso a proposito del colore.

I vantaggi di avere un passaporto blu? A quanto pare il colore rende meno evidenti le macchie che inevitabilmente si creano col continuo utilizzo. E poi è una tinta molto economica. Forse forse che sti inglesi, dietro la scusa dell’orgoglio nazionale, stanno già pensando a come risparmiare soldi per la crisi finanziaria che forse colpirà il paese?