“Gas Esilarante”, l’ultima pericolosa frontiera della movida di Londra

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AEMORGAN

Basta passeggiare nelle strade della movida londinese per rendersi conto del fenomeno: decine di palloncini sgonfi e piccole capsule metalliche abbandonate per le strade raccontano la passione degli inglesi per il diossido d’azoto, anche conosciuto come gas esilarante. È la sostanza d’abuso più utilizzata dopo la cannabis, e un inglese su quattro ne fa uso.

Basta entrare nei locali giusti per rendersi conto che, oltre al cocktail, le persone tengono in mano soprattutto palloncini riempiti di ossido di diazoto; un gas incolore, non infiammabile e dall’odore dolciastro che è diventato in pochi anni una delle sostanze ricreative più diffuse in città.

Secondo i rilevamenti del Global Drug Survey 2015, pare che un inglese su quattro ne abbia fatto uso negli ultimi due mesi; e d’altro canto costa poco, è facilmente reperibile -si compra letteralmente ovunque- e i suoi effetti durano pochi minuti per poi svanire senza fastidiosi hangover. Ma non è completamente priva di rischi e va usata con cautela.

Origini del Gas Esilarante

Fu scoperto nel lontano 1772 dal medico e filosofo inglese Joseph Priestley assieme ad altre sostanze egualmente fondamentali come anidride solforosa, acido cloridrico, ammoniaca e ossigeno. Ma fu solo vent’anni dopo che se ne comprese gli effetti euforizzanti e dissociativi che lo rendevano perfetto come analgesico e anestetico. Anzi, la sua particolarità è quella di permettere ai medici di alzare la soglia del dolore dei pazienti mantenendoli lucidi e in grado di cooperare; tant’è che trovò subito largo impiego nel campo dell’odontoiatria, dove è rimasto fino ai giorni nostri.

Fu così che si impose presto alle feste dei borghesi del tempo e dell’upper class inglese, diventando una “Epiphany Drug” cioè una medicina capace di dare esperienza mistiche o spirituali; oggi, viene additata dalla stampa generalista come Hippy Crack, ma a discapito del nome non è illegale.

Charlie Chaplin, nel 1914, dedicò all’argomento addirittura un celebre cortometraggio intitolato “Charlot, falso dentista” e poco dopo, nel 1928, fecero altrettanto anche Stanlio e Olio in “Lasciali ridere”. Insomma, nel giro di un secolo, l’ossido di diazoto si era trasformato in un fenomeno di costume.

Effetti del Gas Esilarante

Si chiama Gas Esilarante perché, tra i suoi effetti più macroscopici, c’è quello di provocare grasse risate negli assuntori; ma non c’è una correlazione diretta. In realtà, gli effetti principali includono leggerezza corporea, disorientamento, cambiamenti nelle percezioni tattili, visive e uditive, possibili vertigini passeggere, uno spiccato calo dei livelli d’ansia, un aumento della socialità e del senso dell’umorismo, e infine un lieve distacco da sé stessi e dall’ambiente attorno.

Il riso copioso, dunque, è solo il risultato della somma di queste sensazioni molto gradevoli. Ma c’è un problema. Sebbene in generale, e in soggetti sani, sia considerata una sostanza dalla bassa tossicità ed elevato grado di sicurezza, esistono dei rischi che aumentano all’aumentare delle dosi e della frequenza.

Il Gas Esilarante infatti blocca in modo irreversibile l’azione della vitamina B12, e ciò -a lungo andare e in concomitanza di dosi massicce e frequenti- causa la degenerazione delle cellule nervose, con sviluppo di gravi deficit neurologici, problemi motori e di deambulazione, formicolii e molto altro.

A questo, si aggiunge la possibile morte per asfissia, se non si fa pause cospicue e ricche d’ossigeno tra un’inalazione e l’altra; perché il gas, tra le altre caratteristiche, sopprime anche il bisogno d’aria. E infine, si registrano controindicazioni come nausea, cefalee, difficoltà di respirazione, fino alla perdita di conoscenza.

Per questa ragione, è imperativo limitarne il più possibile l’assunzione. Tanto più che, essendo un trend che si sviluppa un po’ sottobanco, non sempre si ha la certezza della qualità del gas utilizzato; uno degli usi più diffusi è come propellente per aerosol -piccole bombolette che si infilano nel sifone per creare mousse o seltz; ma il grado di purezza è diverso rispetto alle bombole per uso medico. Insomma, divertirsi sì, ma con intelligenza.