In UK cala il consumo di pasta del 25%: colpa dell’effetto Bonucci?

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AEMORGAN

Senza ombra di dubbio questa settimana è stata contrassegnata dai festeggiamenti degli italiani dopo la vittoria della Nazionale ai Campionati Europei di calcio.

La partita si è disputata allo stadio di Wembley e, dopo 120 minuti di fatica, la squadra azzurra ha battuto quella inglese ai rigori. Gli spalti era ovviamente gremiti per lo più di tifosi del posto e, a mo’ di sfottò, il difensore azzurro Leonardo Bonucci allo scoccare della vittoria si è rivolto a loro urlando: “Ancora pastasciutta dovete mangiare!“.

In verità è proprio un buon piatto di pasta italiano ciò che manca di più a chi dal Bel Paese si trasferisce a Londra e dintorni. Il problema si è fatto sentire maggiormente nell’ultimo periodo come effetto della pandemia e dell’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea.

Basti pensare che, secondo i dati forniti da un’analisi della Coldiretti, nel 2021 il consumo di pasta in Inghilterra è calato del 25%. Ad oggi, infatti, è sempre più difficile acquistare cibo italiano soprattutto a causa della Brexit. In poche parole, sono aumentate le difficoltà burocratiche per l’esportazione, i costi sono lievitati e si calcolano maggiori ritardi dovuti ai controlli.

A risentire del fattore Brexit non c’è solo la pasta, ma anche tutti gli altri prodotti italiani tra cui il vino, l’olio d’oliva, il Parmigiano e i salumi. Per l’Italia equivale ad un importante calo di introiti in quanto le esportazioni agroalimentari rappresentano un mercato pari a 3,4 miliardi di euro annui. Bisogna ricordare, tra l’altro, che l’Inghilterra è al quarto posto tra i Paesi che apprezzano le eccellenze gastronomiche italiane dopo Germania, Francia e Stati Uniti.

Purtroppo qualcosa ci dice che la situazione non migliorerà a breve: dopo la vittoria degli azzurri sul campo inglese siamo sicuri che i britannici doc eviteranno cibi italiani per un po’ (e ci dispiace per loro!).