E’ ufficiale: Sadiq Khan è stato rieletto sindaco di Londra!

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AEMORGAN

Lo scorso 6 maggio 2021 -il cosiddetto “Super Thursday”- i cittadini di Londra sono stati chiamati alle urne per decidere chi sarà il prossimo sindaco della città; e oggi, a spogli conclusi, abbiamo la certezza: con 228.000 preferenze, il cinquantunenne Sadiq Khan è stato rieletto per il secondo mandato consecutivo.

Ha vinto con il 55,2% dopo un testa a testa con Bailey, a causa del fatto che nessuno dei due è riuscito a ottenere la maggioranza al primo turno. Khan è stato il primo sindaco musulmano di una capitale europea, quando vinse le elezioni a Sindaco per la prima volta nel 2016. In un discorso al City Hall, ha promesso di “flettere ogni tendine per aiutare a costruire un futuro migliore e più luminoso per Londra.

Bailey è arrivato dunque secondo, seguito da Sian Berry dei Verdi e Luisa Porritt dei Liberal Democratici che però non è riuscita a superare la soglia di sbarramento del 5%.

“Sarà sempre il Sindaco di tutti i londinesi,” chiosato Khan. “E lavorerò per migliorare le vite di ogni singola persona di questa città. I risultati delle elezioni in UK mostrano che il nostro paese, e anche la nostra città, rimane profondamente divisa. Le ferite della Brexit devono ancora guarire. Una guerra della cultura

“The results of the elections around the UK shows our country, and even our city, remains deeply divided. C’è una cultura di pancia che ci sta separando ancora di più.”

Chiamata alle Urne

Il vito decideva il sindaco della City, e chi siede a fianco a lui come uno dei 25 membri dell’Assemblea di Londra.

L’attuale primo cittadino se l’è dovuta vedere con un gran numero di avversari di diverso colore politico, e con molti outsider e indipendenti, nella speranza di disinnescare l’avanzata degli avversari e tenersi il posto. Cosa che a quanto pare gli è riuscita.-

E non sono mancati ulteriori candidati che sfilavano come indipendenti; l’attore Laurence Fox, per esempio, che si è distinto per la campagna audace e alcune sparate piuttosto divisive, ma anche Piers Corbyn del ‘Let London Live’ party con le sue posizioni assolutamente anti-lockdown, e infine Count Binface con la campagna d’altri tempi ‘Count Binface for Mayor of London’.

I seggi sono rimasti aperti dalle 7 di mattina alle 22.00 del 6 maggio; gli elettori dovrebbero aver ricevuto via posta la tessera elettorale, indicante il seggio più vicino. Lo spoglio non è atteso prima di lunedì, per via del processo di conta e verifica dei voti che verrà rallentato ulteriormente dai problemi creati dalla pandemia.

Come si Votava

In teoria le elezioni si sarebbero dovute tenere l’anno scorso, ma la pandemia ha reso impossibile procedere. In tempi normali, tuttavia, ogni 4 anni i 6 milioni e passa di abitanti di Londra sono chiamati a esercitare il proprio diritto fondamentale.

Come sempre, la scheda elettorale del sindaco permette di scegliere un candidato sindaco preferito e uno secondario; dopodiché, i candidati meno votati vengono scartati, e quello con più voti vince la partita. Sul ballot sheet mettete una croce nella Colonna A a sinistra sulla prima scelta, e un’altra croce sulla Colonna B a destra per la seconda scelta. Il voto funziona ancora col vecchio sistema del “Supplementary Vote” in auge dal 2000, e ciò significa che dovrete compilare la Colonna A altrimenti il voto sarà nullo. (Dal 2024, il sistema del “Supplementary Vote” verrà abbandonato in favore del nuovo “First Past The Post”).

Per quanto concerne i 25 membri dell’Assemblea di Londra, cioè la parte della Greater London Authority che vigila sull’operato del sindaco, riceverete due ballot papers; uno per l’intera giunta e l’altro per il rappresentante della vostra area locale.

Dunque, in totale, riceverete 3 ballot papers: uno per il Sindaco di Londra e gli altri due per l’Assemblea, su cui poter esprimere 4 voti (prima e seconda scelta per il Sindaco, e membro locale più un altro London-wide per l’Assemblea)

Per trovare il seggio più vicino, potete utilizzare questa pagina Web, inserendo semplicemente il codice postale in cui risiedete.

Elezioni Londra 2021: I Candidati Sindaco

Ecco dunque, sinteticamente, i candidati a Sindaco di Londra 2021:

  • Sadiq Khan (Labour): È il Sindaco uscente che prese il posto di Boris Johnson nel 2016 con il 57% delle preferenze e che ora spera nel secondo mandato. Remainer convinto, aveva invocato un secondo referendum confermativo dopo il primo sulla Brexit. È stato MP per Tooting dal 2005 al 2016, e Ministro dei Trasporti nel governo Gordon Brown. Tra le sue iniziative più interessanti per i cittadini, segnaliamo il Night Tube, la Hopper fare, e la Ultra Low Emissions Zone.
  • Shaun Bailey (Conservative): Membro della London Assembly nel periodo Khan. È il portavoce dei GLA Conservatives per l’economia, ed è anche Deputy Chairman of the Economy Committee. Aveva partecipato, e perso, nelle elezioni generali ad Hammersmith del 2010; posto di MP che poi è andato a Andy Slaughter. È stato consigliere speciale nel governo Cameron per la gioventù e il crimine: al tempo proponeva di eliminare la Congestion Charge e di aumentare l’organico della polizia com 8.000 nuove assunzioni.
  • Siân Berry (Green Party): Co-Leader dei Verdi dal 2018, è membro della London Assembly. È una consigliera locale per il Highgate ward di Camden sin dal 2014, ed è stata candidata sindaco per Londra nel 2008 e nel 2016.
  • Luisa Porritt (Liberal Democrats): Ha preso il posto di Siobhan Benita come candidata Liberal Democrat; ex giornalista, consigliera per il Belsize ward di Camden dal 2018, è stata anche membro del Parlamento UE dal 2019. Tra le sue proposte politiche, segnaliamo l’intenzione di creare alloggi a prezzi accessibili riconvertendo gli spazi dedicati agli uffici.
  • Dr. Peter Gammons (UKIP): Si definisce “speaker motivazionale e giornalista”. Si è opposto al lockdown governativo e vorrebbe riconvertire i tunnel della metropolitana in piste ciclabili o pedonali.
  • Laurence Fox (Reclaim Party): Noto attore britannico e attivista politico, fondatore del Reclaim Party nel 2020. Fece molto parlare di sé dopo che, nella trasmissione Question Time, accusò Rachel Boyle di razzismo per averlo definito un “uomo bianco privilegiato.” Anti-lockdown e liberista, ha fatto una solenne quanto discutibile promessa: “Se diventerò Sindaco, nessuna stata sarà buttata giù e nessuna strada sarà rinominata per salvare le mie smanie ideologiche. Anzi, farò l’opposto. Voglio aumentare il numero delle statue nella capitale. Erigerò statue in onore di quelli che meritano il nostro rispetto.”
  • Mandu Reid (Women’s Equality Party): Leader del Women’s Equality Party, è la prima candidata nera e dichiaratamente bisessuale della politica inglese, ha lavorato presso l’HM Treasury and the Greater London Authority con i precedenti ultimi 3 sindaci. Tra le sue priorità c’è quella di voler rendere Londra la prima città autenticamente gender equal al mondo.
  • Count Binface (Indipendente): Più conosciuto come Lord Buckethead, sfidò Theresa May nel 2017 e Boris Johnson nel 2019. La sua campagna sarà finanziata su GoFundMe solo se raggiungerà le £10.000 necessarie per concorrere a Sindaco. In caso contrario, i soldi verranno restituiti, mentre tutto ciò che supererà le £10.000 verrà donato ad un ente benefico per i senzatetto. Remainer convinto, vorrebbe far tornare Londra in UE.
  • Piers Corbyn (Indipendente): Il fratello più grande dell’ex leader dei Labour Jeremy Corbyn, si è sempre schierato fieramente contro le misure di lockdown, ed è incappato in diverse violazioni delle regole anti-Covid nei mesi scorsi. Vorrebbe eliminare le regole sanitarie attuali e “cancellare la discriminazione verso le persone che si rifiutano di indossare una mascherina o vaccinarsi.”
  • Drillminister (Indipendente): Drill rapper con quasi 5.000 follower su Spotify, è balzato agli onori della cronaca per un pezzo chiamato Political Drillin’ il cui testo è fatto con le frasi più violente dei MP. Tra le sue proposte, segnaliamo l’istituzione di una carta contactless per fornire cibo, assistenza, vestiti e alloggio ai senzatetto, e la spinta verso la diversificazione della Metropolitan Police Service.
  • Farah London (Indipendente): Originaria di Croydon ed ex militante Tory, è una imprenditrice 2.0 e fondatrice di Chameleon Jungle, una società specializzata in Web Development, Branding e Produzione Eventi; inoltre è una delle figure apicali dietro Back 2 Business International. Tra le sue proposte politiche segnaliamo l’esenzione totale dalla tassazione dalla council tax per i proprietari di casa sotto i 25 anni.
  • David Kurten (Indipendente): Insegnate di chimica e membro della London Assembly eletto come candidato UKIP nel 2016; poi, nel 2018 ha lasciato il partito in seguito all’arrivo di Tommy Robinson come consigliere del leader Gerard Batten. Si batte per porre fine al politically correct. Inoltre è contrario al Passaporto Vaccinale perché costituirebbe “un attacco ai diritti civili”; “a nessuno” si legge sul suo profilo Twitter, “si dovrebbe negare servizi o viaggi solo perché sceglie di non iniettarsi un mRNA sperimentale.” Dimentica di dire però che, per chi non si vaccina, c’è sempre il tampone molecolare che è omologo al vaccino ai fini del Passaporto Vaccinale.
  • Winston McKenzie (Unity In Action): Ex boxer e partecipante al Celebrity Big Brother è fondatore del partito Unity In Action. Tra le sue proposte, quella di istituire unità militari “per mantenere la pace” nelle strade.
  • Charlie Mullins (Indipendente): Fondatore di Pimlico Plumbers, ex donatore Conservatore che ora corre alle elezioni in modo indipendente perché, dice, il partito avrebbe voltato le spalle alla città. Tra le sue iniziative, l’introduzione di viaggi gratuiti per tutti gli iscritti a corsi di apprendistato certificati sotto i 25 anni a Londra.
  • Valerie Brown (Burning Pink): Si autodefinisce “Nonna, Madre e Vigilante” e milita in Burning Pink, un movimento che tenta di rimpiazzare il sistema politico attuale con assemblee di cittadini per affrontare i problemi climatici, energetici e di viabilità.
  • Nims Obunge (Indipendente): Ex parroco, manager per Wimpy Restaurants e consulente mutui, è anche responsabile di Peace Alliance, un ente benefico anti-violenza e anti-criminalità. Vuole che Londra diventi una città a emissioni 0 entro il 2030.
  • Brian Rose (Indipendente): Ex bancario e fondatore di London Real, un Podcast con oltre 2 milioni di follower. Tra le sue proposte c’è di sancire una volta per tutte il primato della scienza, quando c’è da compiere scelte di natura politica, e la riconversione dei parcheggi di Londra in spazi verdi. Tra le promesse fatte in campagna elettorale, quella di “rimettere Londra al lavoro.”
  • Kam Balayev (Renew): Di origine azera, è un ex avvocato convinto di poter trasformare Londra nella Silicon Valley del Vecchio Continente.
  • Rosalind Readhead (Indipendente): Attivista ambientalista con politiche volte al mantenimento e estensione delle aree verdi. Tra le sue proposte per Londra il bando totale delle auto (ad eccezioni dei tesserini Blu per i portatori di handicap) e città a emissioni 0 entro il 2025.