L’Isis terrorizza Londra e il Regno Unito: ecco cosa sta succedendo

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AEMORGAN

AGGIORNAMENTO 4 GIUGNO 2017: ATTENTATO SUL LONDON BRIDGE E AL BOROUGH MARKET.

Torna il terrore per le strade di Londra. Nella notte di ieri, 3 Giugno 2017, un furgoncino bianco ha investito i passanti in prossimità del London Bridge causando 6 morti e 48 feriti (bilancio in aggiornamento). Subito dopo l’impatto, i terroristi sono fuggiti in direzione Borough Market e, armati di coltelli, hanno accoltellato diverse persone incrociate per strada. Gli aggressori sono stati rapidamente individuati e uccisi dalle forze dell’ordine britanniche. Qui tutti gli aggiornamenti sulla tragedia.

AGGIORNAMENTO 23 MAGGIO 2017: DOPO MANCHESTER, AUMENTANO LE MISURE DI SICUREZZA A LONDRA. EVACUATA VICTORIA STATION

Ripercussioni anche a Londra in seguito all’attentato terroristico avvenuto ieri a Manchester: diversi falsi allarmi bomba registrati nel corso della mattinata hanno alimentato il panico nella popolazione costringendo addirittura ad chiusura momentanea della stazione di Victoria Station. Le norme di sicurezza sono state notevolmente aumentate, come confermato dal commissario del servizio di polizia metropolitana, Cressida Dick. Qui tutti i dettagli

AGGIORNAMENTO 27 APRILE 2017: L’ANTITERRORIMO ARRESTA UN UOMO ARMATO DI COLTELLI A WHITEHALL

Dopo gli attentati in Europa e in particolar modo a Londra, l’antiterrorismo britannico non si è fatto trovare impreparato e ha arrestato, oggi 27 aprile 2017, un uomo che aveva con sé dei coltelli e che si trovava a Whitehall, vicino al Parlamento britannico.

“Un uomo è stato arrestato a Whitehall questo pomeriggio, intorno alle 14.22, a seguito di una ricerca che è parte delle operazioni in corso”, si legge sul primo comunicato ufficiale rilasciato dalla polizia. “L’uomo è stato arrestato in Parliament Street, all’incrocio con Parliament Square, da poliziotti armati del comando specializzato in armi da fuoco del Met”.

“L’uomo, sulla tarda ventina, è stato arrestato per sospetto possesso di un’arma e per commissione, preparazione e istigazione di atti di terrorismo. L’uomo aveva con sé coltelli che sono stati recuperati. Al momento è tenuto sotto custodia ai sensi del Terrorism Act e si trova in una stazione di polizia a sud di Londra. I detective dell’anti-terrorismo stanno continuando le investigazioni, e, grazie all’arresto, non c’è alcuna minaccia immediata”.

L’uomo, di cui ancora non sono state diffuse le generalità, è stato arrestato a seguito di un’operazione d’intelligence che ha portato all’identificazione del sospetto terrorista. Nessun passante né poliziotto è stato ferito durante l’operazione di polizia. L’uomo è stato trattenuto per mezz’ora sulla scena dell’arresto, per poi essere portato al comando di polizia, mentre l’antiterrorismo procedeva all’analisi dello zaino e dei coltelli detenuti dall’uomo al momento dell’arresto.

AGGIORNAMENTO 22 DICEMBRE 2016: MISURE POST ATTENTATO BERLINO

Avevamo originariamente scritto questo articolo alla vigilia di Pasqua 2016, dopo gli attentati di Bruxelles. Adesso che mancano pochi giorni al Natale, siamo costretti a riprendere la notizia, visto quanto successo a Berlino il 19 dicembre.

Purtroppo la preoccupazione dei londinesi, all’indomani di ogni attentato, è molta: oltre all’angoscia per quanto successo nel cuore dell’Europa, è ben chiaro a tutti che Londra sia uno dei bersagli primari dell’ISIS, sia per il ruolo che la capitale britannica ricopre nel mondo occidentale sia per l’alto numero di foreign faighters di nazionalità britannica che potrebbero fare ritorno in patria per commettere attentati simili a quanto successo a Parigi, Nizza e Berlino.

Tuttavia, abbiamo visto che fino a questo momento il Regno Unito è stato in grado di tenere sotto controllo la situazione, sventando numerosi piani di attentati e arrestando numerose persone negli ultimi mesi (gli ultimi la scorsa settimana tra Derby e Londra). Inoltre, le minacce dell’ISIS che volevano Londra l’obiettivo successivo a Bruxelles sono state smentite dalla realtà dei fatti, forse proprio per l’elevato grado di sicurezza e controllo garantito dalle forze di polizia.

Quali interventi sta attuando la polizia britannica? Innanzitutto, in tutto il territorio del Regno Unito è stato dispiegato un numero maggiore di agenti di polizia, con 600 agenti speciali anti terrorismo dislocati nelle aree più sensibili di Londra. Inoltre, più volte Scotland Yard ha sottolineato come tutte le forze armate si stiano preparando per fronteggiare fino a 10 attacchi simultanei sullo stile di quanto avvenuto a Parigi il 13 novembre 2015.

Per quanto riguarda i nuovi tipi di attacco, condotti con veicoli lanciati a tutta velocità sulla folla, secondo le modalità degli attentati di Nizza e Berlino, si sta agendo per predisporre militari, agenti e barriere protettive in cemento nelle vicinanze dei mercatini di Natale.

Inoltre, le autorità britanniche hanno deciso di “blindare” la cerimonia del cambio della guardia a Buckingham Palace, evento che attira tantissimi turisti ogni giorno (e quindi possibile bersaglio dei terroristi). Le vie intorno all’edificio sono state tutte chiuse al traffico e presidiate da centinaia di agenti della polizia a piedi e a cavallo.

L’allerta terroristica a Londra resta al livello “alto”, ma non è stata elevata al grado più preoccupante, quello di “attacco imminente”.

26 MARZO 2016: MISURE POST ATTENTATO BRUXELLES.

Domani è Pasqua e tutti abbiamo voglia di svagarci, fare una gita o perderci tra meandri di cibo e uova di Pasqua con gli amici e i parenti. Tuttavia, a me tocca lo spiacevole compito di tornare a parlarvi della minaccia terroristica che incombe su Londra: visti gli avvenimenti degli ultimi giorni che hanno seguito gli attentati di Bruxelles, è giusto fare un po’ di chiarezza su costa succedendo.

Londra sarà il prossimo target dell’Isis?

Sembrerebbe di sì: la capitale britannica era già stata individuata come uno dei principali bersagli dopo gli attentati di Parigi di novembre, timori poi confermati a inizio marzo dal capo dell’antiterrorismo di Scotland Yard Mark Rowley che ha parlato della possibilità di nuovi attentati “di grandi dimensioni e spettacolari”. Tuttavia, sia Rowley sia Boris Johnson (e non solo) hanno tenuto a precisare, anche dopo gli attentati di Bruxelles, che l’intelligence britannica non è a conoscenza di attacchi imminenti, tanto che l’allerta terroristica rimane fissata al livello 3 su una scala di 4.

Alcuni militanti dell’Isis, però, il 23 marzo hanno pubblicato un video, scovato dal Middle East Media Research Institute di Washington (si occupa di monitorare la propaganda estremista), in cui minacciano direttamente Londra. Il tabloid inglese Daily Mail ha diffuso alcuni frame della clip, in cui dei jihadisti dall’accento londinese, oltre a festeggiare gli attacchi di Bruxelles, affermano che i prossimi bersagli saranno proprio Downing Street e gli aeroporti londinesi di Gatwick e Heathrow. Se ciò non bastasse questi “simpaticoni” hanno anche lanciato un sondaggio online per capire qual è il prossimo paese che la rete vorrebbe fosse colpito. “Con quali colori si illuminerà la Tour Eiffel al prossimo attacco?” recitava sarcasticamente la domanda posta agli utenti di internet, con riferimento all’illuminazione della torre francese con i colori del Belgio in segno di solidarietà al paese colpito. La risposta più votata è stata proprio il Regno Unito.

Al di là di questa agghiacciante propaganda, secondo le autorità britanniche, sarebbero circa 800 le persone partite dal Regno Unito per combattere in Siria e in Iraq nelle fila dell’ISIS; di questi, 400 sarebbero riusciti a tornare nella terra d’Albione. Altri 600 cittadini britannici sono stati poi arrestati prima di riuscire a entrare in Siria per arruolarsi nelle milizie jihadiste. I dati sono preoccupanti, soprattutto se si pensa che questi foreign fighter possono contare su una rete, che si estende dal Nordafrica alla Francia e al Belgio, responsabile per la pianificazione di attacchi contro l’Europa. Sul sito della BBC potete trovare un database con tutti i presunti terroristi identificati dalla polizia fino a ora.

Cosa sta facendo la polizia e l’intelligence britannica?

Subito dopo gli attentati di Bruxelles, le misure di sicurezza negli aeroporti, ai confini e nei punti strategici sono state rafforzate, così come il numero di agenti di polizia dispiegati sul territorio aumentato. Il Ministro della difesa, Michael Fellon, ha sostenuto che il Regno Unito non sarebbe preso alla sprovvista in caso di attacco perché circa 5mila soldati sono pronti a entrare in azione con un preavviso di sole ventiquattro ore. Inoltre, come vi avevamo riportato nei giorni scorsi, le forze armate si stanno preparando per poter fronteggiare fino a dieci attacchi simultanei sullo stile di Parigi.

Nel frattempo, i due studenti londinesi, Suhaib Majeed e Tarik Hassane (di 21 e 22 anni), sono stati accusati di terrorismo per aver programmato delle sparatorie contro la polizia e l’esercito ispirandosi all’azione del sedicente Stato Islamico. Secondo la BBC, entrambe rischiano l’ergastolo. Nel corso del 2015 sono 339 i presunti terroristi arrestati nel Regno Unito.

Non ci resta che sperare che l’intelligence britannica lavori meglio di quella francese e soprattutto di quella belga.