Londra a “Emissioni Zero”: Sadiq Khan mette sul piatto 50 milioni

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AEMORGAN

L’aveva promesso e qualcosa si sta muovendo. Il sindaco di Londra Sadiq Khan torna a battere sul tasto del Green New Deal che porterà Londra a raggiungere Zero Emissioni entro il 2030, e promette: per ottenere lo scopo saranno investiti oltre 50 milioni di Sterline.

In preparazione al voto di maggio, Sadiq Khan insiste sulla questione dell’inquinamento della City che oramai ha raggiunto livelli preoccupanti. “Non ho la minima intenzione di nascondere l’ambizione dei miei piani per un nuovo Green Deal di Londra” ha dichiarato con enfasi di recente. “Poiché non possiamo permetterci di non essere ambiziosi quando si tratta di salvare il pianeta.”

E così, sulla scia degli annunci fatti nei mesi scorsi, Khan mette il carico da 12, anzi da 50 milioni (tesoretto proveniente da nuove Council Tax e dalle tasse sulle imprese, con l’intento di rastrellare voti del crescente movimento ambientalista). Se la dovrà vedere con il Tory Shaun Bailey, l’ex membro del gabinetto conservatore Rory Stewart, il Green Party, i liberal democratici e il Women’s Equality party. Ma è con Bailey che si gioca la partita:

“Il Candidato Tory ed io siamo gli unici veri candidati a questa elezione. Ecco perché sto facendo questo appello diretto ai londinesi che prima votavano i Verdi per conferire a me il mandato il prossimo 7 maggio, così che possa far valere i nostri valori condivisi e intraprendere azioni concrete contro il cambiamento climatico.”

Ed è una questione personale. “Non voglio che i miei figli crescano in un mondo dove la nostra stessa esistenza sia messa a rischio dalla crisi climatica. E da adulto che soffre d’asma, ben comprendo il prezzo che paghiamo per l’incapacità di ripulire la nostra aria.”

Ecco perché, negli ultimi anni, il sindaco ha introdotto una zona ad bassissime emissioni (Ulez) nel cuore della città che entro il 2021 dovrebbe estesa anche anche alle Circular Nord e Sud. Proprio mentre molte altre città del Regno Unito -come Manchester e Birmingham- hanno annunciato piani simili e perfino più ambiziosi.

Anzi, una delle critiche più ricorrenti all’amministrazione Khan è proprio l’eccessiva lentezza nel prendere atto del problema. Jenny Bates, attivista presso il Friends of the Earth, parla addirittura di “scandalo sanitario”, con riferimento ai livelli di polveri sottile e diossido di carbonio raggiunti nella capitale.

“Mentre il sindaco fa finalmente progressi su questi temi, molto ancora deve essere fatto per tagliare le emissioni in tutti i settori. Ciò significa che occorre espandere la zona Ulez all’intera città di Londra, non solo alle Circolari Nord e Sud. Abbiamo inoltre bisogno di più infrastrutture per rendere più sicuri gli utenti a piedi e su bici, oltreché azioni incisive per tagliare i livelli di traffico come ad esempio un sistema paga-quel-che-usi che scoraggi l’uso dell’auto.”

La priorità, insomma, è all’ambiente, e presto vedremo se alle promesse seguiranno i fatti. Per il momento, però, è tutto abbastanza fumoso e non è chiaro neppure come verranno spesi questi 50 milioni; tra le proposte si parla di interventi come la creazione di nuovi spazi verdi, l’accelerazione sui pannelli solari e infine incentivi per migliorare l’efficienza energetica delle case. Ma su traffico, industria e mezzi pubblici -che poi è la parte più rognosa-, per ora tutto tace.