Londra potrebbe rimuovere le statue inerenti alla tratta degli schiavi

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AEMORGAN

Dopo le numerose proteste del movimento Black Lives Matter di quest’estate, le autorità britanniche stanno finalmente prendendo in considerazione la possibilità di rimuovere dalla City tutte le statue e i riferimenti inerenti alla tratta di schiavi abolita nel Regno Unito nel 1807.

L’organo governativo responsabile dello storico distretto finanziario di Londra, per il momento, sta raccogliendo pareri circa la rimozione delle statue incriminate al fine di accertare l’approvazione a riguardo dell’opinione pubblica.

A parlarne è stato Andrien Meyers, il co-presidente della task force contro il razzismo della città: “Sappiamo che i simboli storici anche oggi continuano ad avere un grande impatto e vogliamo capire come le persone si sentono riguardo a questo aspetto della nostra storia culturale“. Per questo motivo la City of London Corporation ha lanciato una consultazione che durerà tre mesi per capire quanto i cittadini appoggiano la scelta di rimuovere statue, monumenti e punti di riferimento, nonché nomi di strade ed edifici legati al razzismo.

Già a Giugno era circolata una petizione pubblica che richiedeva la rimozione di un monumento di William Beckford, il più grande proprietario di schiavi negli anni Sessanta del 1700. In quel caso il governo aveva respinto la petizione sostenendo si trattasse di un problema di competenza delle autorità locali.

Più recentemente, invece, una petizione che ha raccolto seimila firme è andata a buon fine permettendo la rimozione di una statua di Robert Milligan, mercante di schiavi del XVIII secolo, presente dall’esterno di un museo nei Docklands.

Questa decisione governativa fa ben sperare e potrebbe rappresentare, quindi, il primo passo verso l’eliminazione di tutti i simboli del razzismo inglesi in uno dei distretti più iconici della capitale!