Brexit: Londra potrebbe rimanere nell’unione dogale anche dopo il 2021

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AEMORGAN

Sembra proprio che questa Brexit “non s’abbia da fare” o quanto meno non completamente. A fine marzo 2019 l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea diventerà effettiva, ma l’accordo tra Londra e Bruxelles sui futuri rapporti tra il Paese e l’UE rimane ancora tutto da delineare e ormai il tempo stringe. In particolar modo, il governo britannico starebbe pensando di rimanere nell’Unione doganale non solo nel periodo di transazione post-Brexit, quindi fino al 2020-21, ma anche successivamente, diversamente da quanto annunciato inizialmente da Theresa May, la quale aveva escluso la possibilità di rimanere all’interno dell’Unione.

L’Unione doganale è l’area commerciale unica dell’Unione Europea, nelle quale tutte le merci circolano liberamente, senza dazi alle frontiere tra Paesi membri e con un sistema uniforme di tariffe sulle importazioni da Paesi extra-UE. Il governo inglese, proprio nei giorni scorsi, avrebbe firmato un documento da presentare a Bruxelles nel quale descrive in maniera “dettagliata, ambiziosa e precisa” (usando le parole del ministro David Davis) la posizione del Regno Unito dopo la Brexit e i suoi rapporti futuri con l’UE, inclusa l’unione doganale.

Sul punto, in particolare, nonostante la contrarietà di alcuni ministri, come Boris Johnson e Michael Gove (rispettivamente Ministro degli esteri e dell’ambiente), si sarebbe prevista la possibilità per il Regno Unito di rimanere nell’Unione doganale a tempo indeterminato, riservandosi però il diritto di concludere accordi commerciali con Paesi terzi, indipendentemente da Bruxelles.

In questo modo, Theresa May potrebbe continuare a dire che il Regno Unito uscirà dall’Unione doganale (prima o poi), ma allo stesso tempo eviterebbe la spaccatura con l’Irlanda, che aderisce all’accordo sull’abolizione di dazi e imposizione di tariffe uniche verso l’esterno. L’Unione doganale, infatti, prevede una clausola di back stop, inserita negli accordi di dicembre scorso tra Londra e Bruxelles, secondo la quale l’Irlanda del Nord, in caso di non accordo tra le parti, resterebbe comunque all’interno dell’Unione doganale per evitare il sorgere di un confine fisico in Irlanda. Se ciò avvenisse, però, si avrebbe una spaccatura all’interno del Regno Unito. Una bella grana insomma.

Visto che il governo non è ancora riuscito a elaborare una strategia per uscire dall’Unione doganale garantendo allo stesso tempo un regime agevolato tra Irlanda del Nord ed Eire, l’ipotesi di rimanere all’interno dell’area commerciale unica è la più veloce e facile da applicare.