Occhio alla busta paga, ecco cosa cambia in UK dal mese prossimo

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AEMORGAN

A partire dal prossimo 6 aprile, le buste paga dei lavoratori del Regno Unito subiranno un’importante riorganizzazione volta a migliorare la trasparenza nei confronti dei contribuenti. Una piccola riforma che conferirà finalmente a tutti noi il sacrosanto diritto di capirci qualcosa.

Diciamoci la verità. Il giorno dello stipendio è sempre una festa, ma talvolta è pure un atto di fede per migliaia di lavoratori in UK che, pur ricevendo l’accredito nel giorno fatidico, non hanno la più pallida idea di quanti soldi stiano versando per tasse, assicurazione nazionale e pensione. Fino ad oggi infatti il datore di lavoro non era tenuto a fornire una rendicontazione precisa di ogni onere a dare o avere. Ma ora si cambia registro.

Dal 6 aprile 2019 scatterà l’obbligo di fornire un cedolino che dia contezza non soltanto di tasse e trattenute, ma anche delle ore lavorate, suddivise in base alla tipologia prevista dal contratto (normali, trasferta, straordinari, etc.). In buona sostanza, dovrà essere inclusa e spiegata qualunque variabile contribuisca a modificare l’importo finale. E se il cedolino non arriva, è vostro diritto richiederlo.

La novità inizialmente riguarderà solo i lavoratori dipendenti, ma sarà estesa a qualunque tipo di collaborazione che abbia inizio dopo il 6 aprile. Restano esclusi soltanto i lavoratori nelle forze armate, i marinai mercantili e alcune altre categorie molto specifiche.

“Quest’anno,” spiega Alan Price, giuslavorista per Peninsula, “non farà eccezione e diventerà imperativo che i datori di lavoro comprendano i cambiamenti alla busta paga in atto da questa data. Ma ancora più importante è che a partire dal 6 aprile, il diritto di ricevere una busta paga comprensibile sarà estesa a dipendenti e non. In precedenza questo diritto era riservato solo agli impiegati, mentre ora i datori di lavoro devono assicurare un cedolino dettagliato prima o al momento del versamento salariale a tutte le categorie di dipendenti, compresi gli assimilati, i lavoratori occasionali e i zero-ore.”

Ma cosa fare se, nonostante gli obblighi di legge, il datore di lavoro si rifiuta comunque di fare quanto dovuto? “La mancata erogazione della busta paga articolata,” spiegano gli esperti, “[…] potrebbe finire in tribunale, soprattutto in un periodo in cui i media prestano molta attenzione riguardo la questione dei diritti dei lavoratori. Coloro che non ricevono il cedolino, o che lo ricevono senza le dovute informazioni, possono procedere con la denuncia presso l’Employment Tribunal di competenza per segnalare la violazioni dei propri diritti.” E se il tribunale accetterà di aprire il caso,” chiosa Price, “emetterà poi una sentenza e, in qualche caso, ordinerà un indennizzo a favore del querelante pari a tutte le deduzioni fatte nei precedenti 13 mesi.”